lunedì 30 novembre 2009

ABiR Music Awards 2009: Best Italian Album

Il 2009 si sta chiudendo e cominciamo anche noi (plurale majestatis) a tirare le somme. Quest'anno poi farò come MTV: awards tra 8 nominati per diverse categorie (cioè le mie categorie saranno un pò originali..), cominciando dall'album italiano del 2009..

ALMOSTBLUEinREVERSE MUSIC AWARDS 2009
BEST ITALIAN ALBUM..

The nominees are..

BAUSTELLE - Giulia Non Esce La Sera O.S.T.


DENTE - L'Amore Non E' Bello


GIARDINI DI MIRO' - Il Fuoco


GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO - Ns. Signora Della Dinamite


MINISTRI - Tempi Bui


MOLTHENI - Ingrediente Novus


IL TEATRO DEGLI ORRORI - A Sangue Freddo


ZU - Carboniferous


and the winner is...

(io un'ideuzza ce l'avrei, ma rispetterò il volere di chi passando da queste parti esprimerà liberamente il suo voto e giuro che non chiederò il riconteggio delle schede! :D Poi vabbè se nessuno invece vota, decido come mi pare a me!) :D

DICHIARO APERTO IL TELEVOTO!

Aggiornamento del primo dicembre (ore 11:30)

Ho fatto bene a far votare chi passa da queste parti altrimenti io avrei dichiarato vincitore Giorgio Canali, che comunque prende il mio voto. Ad ogni modo fino al 15 dicembre c'è spazio per chi vorrà di mettere la propria scheda nell'urna. Oggi pomeriggio poi metto un altro paio di categorie, ma per ora qui la situazione è:

Giardini di Mirò - 3 voti
Dente - 2 voti
Zu - 1 voto
Ministri - 1 voto
Giorgio Canali & Rossofuoco - 1 voto



venerdì 27 novembre 2009

Il mio Disco della Settimana (41)

Dopo qualche giorno di pausa rieccomi qui! E torno insieme alla raccolta (ma in realtà è molto più di una semplice raccolta) di Moltheni. E spero vivamente che contrariamente a quanto annunciato questo non sarà il suo ultimo disco..

Moltheni - Ingrediente Novus
(La Tempesta Dischi/Venus)

1.Petalo
2.Il circuito affascinante
3.Fiori di carne
4.Gli anni del malto
5.Nutriente
6.In centro all'orgoglio
7.Zona monumentale
8.L'età migliore
9.E poi vienimi a dire che questo amore non è grande come tutto il cielo sopra di noi
10.Corallo
11.Il bowling o il sesso
12.Suprema
13.Nella mia bocca
14.Un desiderio innocuo
15.Montagna nera
16.La fine della discografia italiana, nell'illusione di te
17. Per carità di stato

"Questo cd ha il sapore di un epilogo, era ora che facessi pace con me stesso e con alcuni vecchi brani. Sento il bisogno di staccare la spina, di porre fine alla routine. Non mi diverto più. Ho deciso di mettere in stand by Moltheni", dice Umberto a XL. Beh sarebbe davvero un peccato vista la pochezza dell'attuale panorama discografico italiano e personalmente faccio gli scongiuri, visto che lui è, come chi legge questo blog sa bene, il mio cantautore italiano preferito. Come faccio quindi a parlarvi obiettivamente di questo disco? Non credo di poterlo fare, visto anche che racchiude alcune fra le mie canzoni italiane preferite di sempre, però una breve panoramica occorre che la faccia, visto che era stata già annunciata da tempo. Dunque, tanto per cominciare, di IMPERDIBILE c'è il DVD allegato al disco con due live (uno acustico, solo Umberto, voce e chitarra e l'altro elettrico con tutta la band, oltre ad altre chicche..). Ma di IMPEDIBILE ci sono anche alcuni vecchi pezzi (da 'Natura In Replay') in una nuova versione riveduta e corretta (in primis 'Nutriente' dal lontano Sanremo 2000) che acquistano un nuovo spessore nell'attualità sonora di modernariato (registrazione analogica, strumentazione vintage) dell'ultimo Moltheni. IMPERDIBILE è però anche il secondo inedito, che chiude il disco (mentre il primo 'Petalo' già sentito live quest'estate lo apre) 'Per carità di Stato' che è una lucida e spietata analisi dell'Italia politica e sociale di oggi (una sorta di 'Povera Patria 2009' se Battiato fosse ancora in grado di scriverla). Cito solo una strofa: "..l'Italia inquinata, l'Italia che apparentemente reagisce e poi finisce in un TG al tasto 4 del mio telecomando..". IMPERDIBILE è anche, contrariamente a quanto annunciato in precedenza, la terza versione in cinque anni di 'Suprema' (qui con gli archi arrangiati da Enrico Gabrielli degli Afterhours) e la nuova versione di 'Zona Monumentale' che Umberto cede completamente all'interpretazione vocale stralunata ed incazzata al tempo stesso di Vasco Brondi (Le Luci Della Centrale Elettrica). Le altre guest stars su 'Ingrediente Novus' sono invece Mauro Pagani, Massimo Martellotta (Calibro 35) e Ilenia Volpe. 'Eternamente, nell'illusione di te' (da 'Toilette Memoria') diventa invece uno strumentale altamente psichedelico e dal sapore davvero di commiato visto anche il nuovo titolo di 'La fine della discografia italiana, nell'illusione di te'. E io quindi mi sono anche un pò stancato di ripetere la parola 'IMPERDIBILE' (per di più grassettata), spero vivamente che il concetto sia passato! Naturalmente (come sempre per la musica italiana) io non sharo il disco, ma se qualcuno fosse ancora in dubbio sul suo acquisto o meno vada sul sito di XL-Repubblica e se lo ascolti pure tutto in streaming!!!!

C'è anche uno stralcio dell'intervista e 2 video tratti dai due live del DVD

Voto: 9

venerdì 20 novembre 2009

Il corpo del reato


Quando si dice: "Far sparire il corpo del reato" e se proprio non sparito almeno carbonizzato! Dunque, oltre al dramma di una vita comunque ormai andata, anche la verità (sui reali mandanti dell'affaire Marrazzo, nonché sugli altri 'ultilizzatori finali' delle prestazioni occasionali) ora è nel vento (citando Guccini). In tutto questo farei un'ulteriore piccola digressione sullo squallore opportunistico di certa stampa italiana che neppure di fronte alla morte rinuncia alla sua vena di schifosa propaganda di merda. Intendo i giornali pro-domo-nano (Corriere ormai incluso) e qualcuno potrebbe pensare che si tratta di una piccolezza, ma in realtà, pur sottile sempre di uno strato di merda stiamo parlando. Notate quindi come viene riportata la notizia on-line e soffermatevi sul genere sessuale con cui viene aggettivata la buon anima ('La trans' come sarebbe corretto dire o 'Il trans' come invece, per insozzare ulteriormente e pruriginosamente la figura del fu Governatore del Lazio 'qualcuno' scrive, un pò il contrario di quanto è stato invece fatto in precedenza con l'uso del termine 'escort' invece di quello più corretto di 'mignotta'!). Qualche esempio:

La Repubblica
Trovata morta la trans Brenda era in casa, carbonizzata. E ora si indaga per omicidio.

L'Unità
Trovata morta la trans Brenda: carbonizzata nel suo appartamento.

Il Giornale
Roma, carbonizzato il corpo di Brenda. Il trans coinvolto nel 'caso Marrazzo'.

Corriere della Sera
Roma, morto il trans Brenda. Si indaga per omicidio.

E non crediate che qui si tratti di una sfumatura linguistica o magari solo ignoranza grammaticale. E' pervicacia, da parte mia nessun dubbio!

martedì 17 novembre 2009

Il mio Disco della Settimana (38, 39 e 40 in pillole)

In questo 2009 ci sono settimane di calma piatta musicale e settimane in cui è davvero difficile scegliere un disco come degno rappresentante. Questa settimana ad esempio, anche in considerazione del fatto che sono rimasto decisamente indietro con questa 'rubrica' ve ne pappate ben tre!

Martha Wainwright - Sans Fusil, Ni Souliers, A Paris
(V2 Uk/Zoom)
Per questo disco ringrazio l'amico Jotien che ora oltre a contribuire a bolachas.org ha anche il suo interessantissimo blog personale. Well, ho sempre pensato che fra i quattro cantautori della famiglia Wainwright/McGarrigle la più dotata fosse sempre stata proprio la più piccolina e finalmente dopo un paio di album così così mi sforna un disco con cui il nostro Amalteo si leccherà i baffi (che non ha!) :) Si tratta di un album di cover, un pò in studio e un pò live (cosa non proprio entusiasmante), ma eseguito, suonato e prodotto in modo ineccepibile (cose davvero tutte entusiasmanti). Martha ha scelto fra il repertorio della Piaf una serie di pezzi assolutamente non scontati, tutti di un'intensità emotiva fuori dal comune e con la bacchetta magica di Hal Willner (il suo classicismo nella produzione è davvero perfetto in operazioni come questa) oltre che con l'aiuto di un manipolo di musicisti sopraffini (tra cui spiccano i Johnsons Thomas Bartlett aka Doveman al piano e Doug Wieselmann ai fiati e alla chitarra elettrica) riesce a farci immergere fin da subito nelle atmosfere colorate di Pigalle e in quelle bohemien di Montmartre. E' evidente un certo rispetto per l'opera originale della Piaf eppure il tutto risulta avere anche un sapore musicale moderno grazie all'apporto del già citato Willner dove la vocalità della Martha sembra muoversi finalmente a suo agio (già nel tributo a Cohen, quando interpretò 'The Partisan' si capiva come fosse tagliata per un certo tipo di cose). Davvero una bella sorpresa che vi invito a provare! Voto: 8+


Vic Chesnutt - Skitter On Take-Off
(Vapor Records)

Probabilmente su questo disco le aspettative erano diverse, sia per la strada musicale intrapresa ultimamente da Chesnutt sia per la presenza di un altro grandissimo, cioè Jonathan Richman, in cabina di regia, rispetto a quello che poi è stato il risultato finale. Ma si tratta solo di una questione di aspettative sonore, perchè ad ogni modo l'album risulta essere l'ennesima perla da annoverare nella ormai quasi ventennale carriera discografica dell'uomo di Athens. C'è un ritorno alle origini in 'Skitter On Take-Off', un togliere, togliere, togliere fino a riportare le canzoni alla scarnificazione voce-chitarra acustica. Niente supergruppo Constellation, ma nemmeno i Bill Frisell e i Van Dyke Parks (di 'Ghetto Bells') o i Lambchop (di 'The Salesman And Bernadette') solo Vic e le sue poesie in musica. Operazione rischiosa per tutti, ma non per il più grande cantastorie vivente. E quando dico 'cantastorie' non intendo solo nel senso della scrittura, ma anche in quello del modo un pò obliquo di arpeggiare la chitarra e dell'intensità vocale che Chesnutt riesce sempre a sfodarare. La drammaticità di pezzi come 'Rips In The Fabric', le intime meditazioni di 'Dimples' e le taglienti visioni sulla scocietà moderna di 'Feast In The Time Of Plague' o 'Dick Cheney', pur così lontane dal mondo sonoro di 'At The Cut' (uscito solo un mese fa) rappresentano comunque e nuovamente esempi di quanto di meglio si possa ascoltare oggi su un disco. Voto: 8,5


Evening Hymns - Spirit Guides
(Out Of This Spark Records)
Per la scoperta di questo dischetto qui invece bisogna che ringrazi kole di oursociety e col suo blog dedicato al psych-folk. Si perchè si tratta davvero di una piacevole scoperta. Jonas Bonnetta, cantautore di stanza in Ontario e già piuttosto attivo negli ultimi anni si presenta con un nuovo moniker, che dice già molto della sua musica, e cioè Evening Hymns e con un album decisamente perfetto per questo clima autunnale. Anche la copertina del disco con quella montagna avvolta dalla nebbia, peraltro, dice molto delle tracce che esso stesso contiene: la ricerca melodica alla Grizzly Bear mitigata da un'attitudine da collettivo sonoro indie-canuck alla Arcade Fire e con un continuo retrogusto di autunnali maliconie alla Weinland o alla Wooden Sky. Ok, detto così mi rendo conto che non si capisca molto bene cosa intenda. Diciamo quindi, per semplificare, che si tratta di uno squisito disco pop, con screziature folkeggianti ed arrangiamenti decisamente ricchi, seppure sempre ai margini del lo-fi, con contributi di archi, fiati ed organo che sembrano provenire dai margini di una foresta sotto un'incessante pioggia battente. Se l'autunno è davvero arrivato, questo 'Spirit Guides' è la sua perfetta colonna sonora. Voto: 8

lunedì 16 novembre 2009

A proposito di Antony

No, non sfuggo dal dire la mia su 'Forgiveness', però prima occorrono un paio di premesse. Innanzi tutto mi scuserei con tutti coloro che mi hanno chiesto di ri-uppare il materiale di archivio con tutte le apparizioni discografiche del Nostro, cosa che non posso fare perchè mi è arrivata una mail da parte di blogger.com (sollecitata dall'IFPI, cioè la SIAE internazionale) che oltre ad aver cancellato i topic mi intima di non riproporli. Quindi, raga, sorry.. chi ha dato ha dato.. chi ha avuto ha avuto! :)
Inoltre pregherei chi si accingesse a leggere quello che vado a scrivere, di farlo con l'audio di questa collezione primavera/estate 2010 (il video, da parte mia, è assolutamente superfluo, ciò che conta è l'audio..).



Dicevo di 'ascoltare' il video di questa sfilata perchè musicalmente vale la pena ('Cripple And The Starfish' e 'Trust Your Mother' in versione orchestrale, tanto per cominciare), ma anche perchè in fondo è abbastanza sintomatico di quanto mi accingo a scrivere. Well, confesso di seguire Antony dal 2001. Il primo album di cui ero venuto in possesso grazie ad alcuni amici 'adepti' del culto tibetano (nel senso dei Current 93, non in quello del Dalai Lama) m'aveva folgorato all'istante e sebbene avessi tentato in ogni modo di estendere il mio entusiasmo alla cerchia delle mie conoscenze non ottenni (in quegli anni) alcuna soddisfazione. Negli anni successivi, scanditi da EPs, i cori nei dischi di Lou Reed e qualche sporadica apparizione live in Italia Antony e la sua musica divennero essi stessi una sorta di venerabile culto per il sottoscritto. Avete presente i primi cristiani in tardo impero romano, quando le celebrazioni avvenivano in modo segreto e lontano dagli sguardi delle masse? Ecco più o meno mi sentivo in quel modo, con la certezza della mia fede in tasca e in un certo senso compatendo anche un poco gli 'altri'. Della serie: come fanno a non vedere chi è il vero Dio?
Ok, forse ho un pò esasperato la metafora, ma il senso prendetelo per buono. Nel frattempo ebbi modo di conoscere alcuni fra i suoi musicisti (i mitici Johnsons originali) Todd Cohen, Jason Hart e la grandissima Joan Wasser (oggi polizziotta): tutti non facevano che confermarmi la sua grandezza anche umana e non solo artistica. Quando poi, e fu il gennaio del 2005, ascoltai per la prima volta 'I Am A Bird Now' capì che quel disco era più di un semplice disco. Io praticamente conoscevo già tutte le canzoni (eccetto 'My Lady Story' e 'Spiralling' credo), ma l'effetto tumultuoso, commovente, strabiliante e deflagrante che mi fece quel primo ascolto riesco ancora a ricordarmelo perfettamente, sebbene non riuscirei mai a metterlo giù con le parole. Mi era però estrememente chiaro che 'I Am A Bird Now' avrebbe lasciato il segno su molti, ancora avulsi dalla mia religione e che quel mio stesso 'culto' stava per diventare massificato. Magari non commerciale in senso lato, ma ugualmente fenomeno di massa suo malgrado. Dico suo malgrado perchè posso assicurare che ad Antony non interessa minimamente essere 'fenomeno di massa', a lui basta e basterebbe 'portare a casa la pagnotta' e vivere decentemente della sua arte che invece è molto più che semplicemente decente (aggiungo io). I duetti, le collaborazioni, le partecipazioni che si sono susseguite in modo più o meno apparentemente inspiegabile vanno invece spiegate unicamente con la sua voglia di 'arte' in senso lato: sperimentare e sperimentarsi, offrire il proprio contributo alla realizzazione del bello di qualsiasi forma e genere esso sia. Certo qualcuno potrebbe obiettare che molte di queste collaborazioni hanno come contropartita un lauto compenso e che quindi Antony da 'prezzemolino' possa diventare 'prezzolatino'. Non è però quello il senso che possa spiegare cose come il 'Nessun Dorma', la sfilata di Scognamiglio o 'Forgiveness' con Elisa e spero che con il grassettato qui sopra sia riuscito ad esprimere bene il sentimento che lo spinge a fare certe cose. Qualcuna però, vi posso assicurare, è rimasta fra i sogni nel cassetto di qualche proponente, perchè ad ogni modo lui fa davvero e solo ciò che crede sia giusto fare nello spirito di cui sopra. Ordunque, dopo questo jalissiano fiume di parole, veniamo a 'Forgiveness'. Premesso che Elisa è una delle pochissime cantanti italiane che m'è sempre piaciuta (vabbè anche Barbara Eramo fa parte della categoria, ma chi altri la conosce? SONDAGGIO: qualcun altro qui ha 'Senza Confini' di Eramo & Passavanti???) trovo che in tutto questo suo nuovo album sia un pò sopra le righe, e mi riferisco al cantato: asciutto, dritto ed in alcuni casi anche leggermente urlato (ed ho già scritto cosa penso degli acuti femminili in musica). 'Forgiveness' non fa troppa eccezione in questo senso e dunque quest'ultima Elisa la trovo davvero quella più lontana vocalmente da un duetto col Nostro (la Elisa di 'Then Comes The Sun' sarebbe già andata molto meglio). La canzone poi non è brutta di per se, magari per i miei gusti è un pò troppo 'prodotta' negli arrangiamenti ed ha una corposità musicale fin troppo opulenta, ma a non convincermi affatto è l'intreccio delle due vocalità. Qualcuno (mi pare Fab) ha fatto notare che le due parti sono state registrate in spazi e tempi diversi e poi ricucite insieme. Certo tutto questo non ha sicuramente giovato alla riuscita finale del pezzo, perchè se 'Nessun Dorma' mancava di fraseggio, beh qui la stessa mancanza è altrettanto chiaramente riscontrabile. Detto questo ed aggiunto anche che una versione solo Antony (alla voce) and the Johnsons (agli arrangiamenti minimal-cameristici) di 'Forgiveness' sarebbe davvero qualcosa da urlo il Nostro è questo, prendere o lasciare. E' quello di 'I Fell In Love With A Dead Boy', ma anche di 'Del Suo Veloce Volo'. Non si può non riconoscere il sublime della sua opera, scisso dalla sua voglia di contribuire alle rappresentazioni più disparate dell'arte. Certo, da Kazuo Ohno a Giacomo Puccini, bisogna fare un grande salto. Ma vale quasi sempre la pena di farlo, no?

venerdì 13 novembre 2009

Perdono, pietà..

Stavolta non dico nulla e aspetto i vostri commenti prima..
La perdonanza sai è come il vento.. :P


giovedì 12 novembre 2009

Alaska

Riprendo il topic di ieri sulle cover italianizzate di brani stranieri. La materia è piuttosto ostica, almeno a giudicare dai risultati, eppure esistono esempi davvero alti. Strambelli, e non lo dico perchè è amica mia, è una dei pochi artisti italiani che è in grado praticamente di tutto se e quando vuole (il problema casomai è che non è che abbia più tanta voglia). Ad ogni modo questa è la sua 'Alaska', cioè la 'Caroline Says Pt. 2' di Lou Reed (dal capolavoro 'Berlin'), tradotta e messa in versi nel 1975 non pedissequamente, ma comunque in modo rispettoso del dramma di questa donna (droga, violenza e suicidio). Personalmente l'avrei preferita raccontata in prima persona che lei il phisique du role ce l'avrebbe avuto, ma comunque il risultato fu ottimo. Talmente ottimo che alla RCA non gliela fecero pubblicare e rimase inedita. Ecco le 2 versioni..

Strambelli - Alaska




Lou Reed ft. Antony - Caroline Says Pt.2





P.S. :AGGIORNAMENTO DOPO I COMMENTI: ecco Strambelli (fuori come un balcone :D) nella censuratissima cover degli Styx anti Democrazia Cristiana..


mercoledì 11 novembre 2009

Ancora traduzioni italiane di canzoni straniere.. BRIVIDI!!!

Vasco deve aver fatto scuola! Apprendo ora che tale Matteo Beccucci, vincitore di X-Factor, uscirà dopo domani (come se già non bastasse Elisa ft. Antony) con un album di cover in italiano di brani stranieri dal titolo 'Cioccolato Amaro E Caffè'..


Vi dice niente il titolo? Certo che no, visto che in realtà la canzone sarebbe 'Cigarettes And Chocolate Milk' di Rufus Wainwright e già abbiamo cambiato gli ingredienti, ma sarà che noi siamo più salutisti degli americani e non possiamo mettere la parola 'sigarette' nel titolo, ma nella tracklist spiccano anche 'Fuoco nel cuore' (cioè 'Smoke On The Water' dei Deep Purple..), 'Figlia del vento' (cioè 'The Blower's Daughter' di Damien Rice, peraltro già rifatta in italiano come 'Perdermi in te' da Vernetti & Bertallot aka Aeroplanitaliani) e la più didascalicamente tradotta 'Vittime' di Giorgino e i suoi Culture Club. Ho già i brividi..
E che dire di un'altra talent redux, la Giusy Ferreri che nel suo nuovo album proporrà 'La Magia E' La Mia Amante". Voi direte ma che vuol dire sto titolo? Io vi rispondo che è anche peggio di quel che vi potete immaginare visto che la canzone in oggetto sarà nientepopòdimeno che Nick Drake 'I Was Made To Love Magic'.... Ora ho finito proprio le parole... anzi me n'è rimasta una: abbatteteli!!!
:)

martedì 10 novembre 2009

Muscoli favolosi

Nei prossimi giorni metterò un mega post su Jamie Stewart e gli Xiu Xiu, una delle mie band di riferimento, diciamo dal 2004, anno di pubblicazione di 'Fabulous Muscles'. Per ora come anticipazione questa stupenda versione live della title track. Ballad scarnificata dall'incedere pastorale, dolorosa e dolente, ma violenta come un pugno allo stomaco: abuso, amore e morte.



Ora il testo (ma mandate a nanna i minorenni!)..
Break my face in
It was the kindest touch you ever gave
Wrap my dreams around your thighs
And drape my hope upon the chance to touch your arm
Fabulous muscles
Cremate me after you cum on my lips
Honey boy place my ashes in a vase
Beneath your workout bench
No romance no sexiness
But a star-filled night
Kneeling down before the now familiar flesh
Of your deformed penis
Wigging out before the unfamiliar flesh
Of my broken neck

Chesnuttando ancora un poco

La recensione di Skitter On Take-Off ce l'ho già in programma e nell'attesa (si fa per dire) favorite un live registrato la scorsa settimana nella natia Athens con la band formata da Guy Picciotto, Witchies e Thee Silver Mt. Zion per la promozione di 'At The Cut'.


Va da se che nella setlist sono i brani di 'At the cut' a farla da padrone, ma non possono mancare alcune perle da 'North star deserter' ed anche qualcosa di più storico (tipo 'Sponge' da West of Rome, 1992).

01 – Everything I Say
02 – Sponge
03 – Concord Country Jubilee
04 – Philip Guston
05 – Marathon
06 – Chinaberry Tree
07 – Chain
08 – You Are Never Alone
09 – Coward
10 – Rustic City Fathers
11 – Flirted With You All My Life
12 – E:) Debriefing
13 – Coming Home

lunedì 9 novembre 2009

Cosa resterà di questi anni zero?

Nel prossimo mese e mezzo qualsivoglia rivista o magazine musicale ci sottoporrà la sua classifica degli anni zero. E' vero anche che la musica o meglio il suo apprezzarla è fenomeno altamente soggettivo, tuttavia diffidate da quelle che non vi mostreranno almeno 5 o 6 copertine tra quelle che ho messo nell'immagine seguente: o sono in mala fede oppure non hanno ascoltato quello che invece andava ascoltato! :)

Tracklist

01. Glossolalia - Vic Chesnutt
(da 'North Star Deserter', 2007)
02. Did You See The Words? - Animal Collective
(da 'Feels', 2005)
03. No child Of Mine - Marianne Faithfull & PJ Harvey
(da 'Before The Poison', 2004)
04. Agaetis Byrjun - Sigur Ròs
(da 'Agaetis Byrjun', 2000)
05. Strange Form Of Life - Bonnie 'Prince' Billy
(da 'The Letting Go', 2006)
06. Neighborhood #1 Tunnels - Arcade Fire
(da 'Funeral', 2005)
07. Palimpsest - Smog
(da 'A River Ain't Too Much To Love', 2005)
08. The National Anthem - Radiohead
(da 'Kid A', 2000)
09. Ashes Of American Flags - Wilco
(da 'Yankee Hotel Foxtrot', 2002)
10. Come On Feel The Illinoise - Sufjan Stevens
(da 'Illinois', 2005)
11. Clowne Towne - Xiu Xiu
(da 'Fabulous Muscles', 2004)
12. Hope There's Someone - Antony & The Johnsons
(da 'I Am A Bird Now', 2005)
13. Leif Erikson - Interpol
(da 'Turn On The Bright Lights', 2002)
14. Rooks - Shearwater
(da 'Rook', 2008)
15. One Way Street - Mark Lanegan
(da 'Field Songs', 2001)
16. In The End - Scott Matthew
(da 'Scott Matthew', 2008)

giovedì 5 novembre 2009

Vic Chesnutt - Come Into My World

Quando uno dei tuoi artisti preferiti sforna il terzo disco d'inediti nell'arco di un mese e mezzo è più che giustificato pensare:

a) il 2009 è proprio l'anno di Vic chesnutt. Cazzo, ci voleva proprio;
b) però a livello commerciale non è che il Nostro ci capisca poi molto;
c) ma come fa a scrivere tutta questa roba e a mantenere il livello sempre cosi alto?

Questo disco poi essendo la colonna sonora di un film tedesco (dal titolo 'Mitte Ende August') è ancora più difficile da reperire di 'Skitter On Take-Off' (l'album inciso con Jonathan Richman e Tommy Larkin), ma porco giuda se non ne vale la pena! :)


Vi lascio da ascoltare e poi anche da scaricare 'Come Into My World' il tema principale del film, nonchè la traccia d'apertura della sua colonna sonora. Dio benedica Vic Chesnutt!




Questo invece il trailer del film (se qualcuno masticasse il tedesco) :)


P.S.: Un mio amico tedesco m'ha appena detto che la canzone sarebbe una cover di Kylie Minogue !?!?!?!?!?!

mercoledì 4 novembre 2009

Il mio Disco della Settimana (37)

Ascolto sporadicamente questo disco da un mese e mezzo circa, completamente indeciso sul giudizio nel merito. Indeciso non significa che non so se dargli 6,5 oppure 7, no il range è decisamente e sensibilmente più ampio: mi piace e mi disgusta allo stesso tempo. Poi stamattina onan pubblica sul suo blog la versione censurata del secondo singolo e a me la censura, di qualsiasi tipo e genere, provoca immediatamente un effetto contrario e decido che il mio voto non è 2, bensì 8.

GIRLS - Album


Audio CD (2009)
Original Release Date: September 22, 2009
Number of Discs: 1
Label: Matador/True Panther Sounds
ASIN: B002GNOMJ4
GENRE: Pop, Alternative, Surf

1. Lust For Life
2. Laura
3. Ghostmouth
4. Goddamn
5. Big Bad Mean Motherfucker
6. Hellhole Ratrace
7. Headache
8. Summertime
9. Lauren Marie
10. Morning Light
11. Curls
12. Darling

Meno per meno da sempre e comunque più. Nel senso cioè che la produttoria (con n pari) di negativi da un risultato positivo. Mmm, mi sa che questa l'ho cominciata davvero male. Ok avete presente un oggetto che assomma in se una così talmente ampia gamma di cose raccapriccianti che prima ti colpisce per la sua bruttezza e poi però ti fa cominciare a pensare. Però, si è vero, ma nel suo insieme tutte quelle cose raccapriccianti stan bene. Anzi devono essere proprio così per dare un senso al tutto. E sai una cosa? Tutto sommato quell'oggetto non è affatto male proprio per questo. Ok, ho proseguito peggio? Il fatto è che non trovo altre metafore per spiegare come sono giunto alla mia valutazione finale sul primo album dei Girls. Ora, due bellimbusti della Bay Area tutt'altro che gay che si fanno chiamare 'girls' potrebbe significare già qualcosa. Il fatto poi che il frontman Christopher Owens deve sfogarsi dopo aver trascorso i primi 16 anni della sua vita in una comune religiosa al limite della setta fanatica è già un altro bel tassello. Ora aggiungiamo un'attitudine punk alla Costello (giovane) ed una naturale predilezione per il jangle pop Beachboysiano. Il tutto va poi miscelato con testi di una maturità degna di un quindicenne impasticcato e dall'ormone sovraeccitato e con una resa sonora degna dei peggiori Glasvegas (ma immaginateveli anche strafatti). Il risultato? Comunque la pensiate (cito anche Santoro, evvai!) è oggettivamente esplosivo. Come quegli spot odiosi alla TV che più li passano e più sono odiosi, odiosi fino a quando non ci accorgiamo al Supermarket che abbiamo riempito il carrello col prodotto pubblicizzato proprio in quello spot. Insomma non ho convinto nessuno sulla bontà di questo disco, vero? Allora, occorre precisare che le dodici tracce, che siano venate di post-punk (come l'apripista 'Life For Lust' dal video 'incriminato' che poi in calce posterò anch'io), '60 ballads con coda finale lisergico-progressive ('Laura'), scarabocchi lo-fi-psych-acid-folk (Goddamned), kitschate da surf music (la talmente esagerata da risultare irresistibile 'Big Bad Mean Motherfucker'), i 7 minuti di epicità schitarrante ('Hellhole Ratrace') e le andature caracollanti da Animal Collective (almeno a quelli fino a 'Sung Tongs', diciamo) sono tutto frutto di una sincera, genuina a tratti anche ingenua urgenza di fare musica. Con loro non c'è bisogno di chiedersi se ci sono oppure se ci fanno solo. E' talmente evidente. Ed evidentemente accattivante. Quindi.. accattatev'ill.

Voto: 8

NUOVO LINK


P.S.: Questo invece il video censurato e che invece io trovo delizioso proprio perchè esprime perfettamente la follia e la gioia di vivere (finalmente) liberi del pezzo. Poi se in un mondo in cui il presidente USA si fa spompinare da una stagista alla Casa Bianca (per non parlare dei nostri festini di Palazzo Grazioli) tre secondi di un video musicale in cui viene ironicamente mostrato un diverso e creativo uso del pene fa tanto scandalo da richiederne una nuova e più edulcorata versione, beh che vogliamo farci?

GIRLS - 'Lust For Life'





martedì 3 novembre 2009

Piove, che Dio la manda!




E sotto l'ombrello aspettiamo che esca 'Glitter & Doom'. Non tanto per il primo CD che comunque esiste il webcast da Atlanta ancor più completo come setlist (che ho condiviso qualche mese fa anche qui sul blog), bensì per il secondo CD che conterrà interamente le sue geniali farneticazioni di quando si siede al piano. Ad esempio agli Arcimboldi nel 2008 si inventò una storia di 10 minuti sul fatto che nella città dello shopping lui non era riuscito a comperare un paio di occhiali da sole pur girando per ore a Via Montenapoleone. La setlist del CD (quello 'serio') sarà comunque la seguente:

1. Lucinda / Ain’t Goin Down (Birmingham - 07/03/08)
2. Singapore (Edinburgh - 07/28/08)
3. Get Behind the Mule (Tulsa - 06/25/08)
4. Fannin Street (Knoxville - 06/29/08)
5. Dirt in the Ground (Milan - 07/19/08)
6. Such a Scream (Milan - 07/18/08)
7. Live Circus (Jacksonville - 07/01/08)
8. Goin’ Out West (Tulsa - 06/25/08)
9. Falling Down (Paris - 07/25/08)
10. The Part You Throw Away (Edinburgh - 07/28/08)
11. Trampled Rose (Dublin - 08/01/08)
12. Metropolitan Glide (Knoxville - 6/29/08)
13. I’ll Shoot the Moon (Paris - 07/24/08)
14. Green Grass (Edinburgh - 07/27/08)
15. Make It Rain (Atlanta - 07/05/08)
16. Story (Columbus - 06/28/08)
17. Lucky Day (Atlanta - 07/05/08)

Nel frattempo che venga pure la pioggia!

La terra santa

In genere detesto i 'coccodrilli' e le celebrazioni postume, tuttavia nella mia vita ho comperato un solo album di Milva e solo perchè c'era questa cosa qui.




Ciao Alda, le mura di Gerico non ti rinchiuderanno mai più!

lunedì 2 novembre 2009

Il mio Disco della Settimana (36)

E' proprio vero che a volte le più grosse sorprese si nascondono proprio dove meno te le aspetti!

WILL JOHNSON/JASON MOLINA - Molina & Johnson


Audio CD (2009)
Original Release Date: November 2, 2009
Number of Discs: 1
Label: Secretly Canadian
ASIN: B002PAD2MG
GENRE: Singer/Songwriters.

1. 20 circles to the ground
2. All falls together
3. All gone all gone
4. Almost let you in
5. In the avalon/Little killer
6. Don't take my night from me
7. Each star marks a day
8. Leonore's lullaby
9. The lily and the brakeman
10. Now divide
11. What you recon, what you breathe
12. For as long as it will matter
13. 34 blues
14. Wooden heart

Raramente m'è capitato di ascoltare davvero perfettamente riuscita un'operazione come questa e cioè quella di due stimati cantautori che s'inseguono per 15 anni e che alla fine si trovano per un'opera a 4 mani. Riuscita a prescindere da chi siano i cantautori in questione nonchè dai gusti soggettivi di chi poi si accinge ad ascoltare il risultato: la perfetta fusione di due mondi che magari correvano in parallelo, ma che non si erano mai toccati finora, uno squisito equilibrio formale e sostanziale senza che l'uno travalichi o prevarichi l'altro. Will Johnson, penna voce e cuore dei Centro-Matic (e del loro spin-off intimista South San Gabriel) col suo pop-rock adult oriented e Jason Molina (già Songs:Ohia e Magnolia Electric Co.) con il suo percorso di cantautorato moderno che lo ha condotto musicalmente fino alle radici sepolte a Nashville, Tennessee. Il frutto del loro incontro lo si poteva immaginare svogliato o quanto meno manieristico, ma onestamente era difficile sperare in un tale gioiellino splendente. Anzi, forse splendente proprio no, vista l'ambientazione prettamente notturna ed intima delle 14 tracce che contiene, però comunque brillante tra i riflessi lunari del Texas dove in soli 10 giorni è stato suonato, inciso e prodotto. Tanto per capirci il buon Solventi di Sentireascoltare.com esordisce con: "L'uscita programmata per il 2 novembre sembra parecchio azzeccata per un disco non proprio garrulo anzi piuttosto cimiteriale. Del resto, da un'accoppiata del genere non c'era da attendersi un lavoro da far suonare alla vostra festa di compleanno". Un pò di ragione ce l'avrebbe anche, però non si pensi (citando il fu Walter V.) che questo sia un disco funereo o addirittura cinereo. Non è così. Questo è invece un lavoro in cui è la semplicità delle canzoni ad essere in primo piano, canzoni più o meno belle (quelle col segno 'più' sono in larghissima maggioranza, peraltro) che non hanno bisogno di molto altro della loro pura essenzialità per risaltare nel marasma musicale odierno. La stessa essenzialità di quelle di un Will Oldham (prima di autoincoronarsi a principe) o di un J.Tillman: voci (entrambe ispirate e vibranti), chitarra e poco altro (in modo random fa capolino il piano, un violino, il wurlitzer, addirittura un theremin, ma giusto per contrappuntare la voce sopra la melodia). Di singoli episodi da segnalare ce ne sarebbero anche ('Leonore's lullaby' e 'What you reckon what you breathe' su tutte), ma questo è un album che a mio parere trova il suo perchè nell'ascolto completo e ripetuto. Cosa che consiglio vivamente!

Voto: 8,5

NUOVO LINK

Gay, misogino o cos'altro?

Mi sono ritrovato a riflettere un poco su un'osservazione che mi ha fatto l'amico Matteo (con cui ci incontriamo sovente sotto ad un palco e non ricordo se l'ultima volta è stato quello di Antony, Scott Matthew o My Brightest Diamond) e cioè che nei miei 20 dischi preferiti dell'anno non compare nemmeno una voce femminile (mentre immagino che nei suoi, se lo conosco un pò, ci siano almeno Bat For Lashes, Florence + The Machine e forse anche la doppia deludente Tori del 2009). Ora io non credo di essere poi così sessista, forse però sono gay visto che ho un'ardente passione per le voci maschili, mentre quelle femminili mi colpiscono poco se non possiedono connotati particolari (penso al vissuto anche vocale di Faithfull o Strambelli, oppure alla straordinarietà di Nina, ma anche il sensuale di Cat Power, Keren Ann o Shara Warden). Di certo c'è che se voleste davvero torturarmi vi basterebbe legarmi ad una sedia e mettere sul lettore CD un album di Mina o di una qualsiasi altra cantante che sfrutti la potenza vocale sui toni acuti. Le urla femminili su musica hanno lo stesso effetto su di me delle unghie su una lavagna, tanto per capirci. Dunque se non sono gay devo essere per forza misogino anche perchè sono stato estremamente felice del fatto che gli Elii abbiano inserito nella loro nuova raccolta (registrata con l'orchestra sinfonica) una delle loro canzoni dell'ultimo decennio che più ha girato sul mio iPod nella versione originale. Ora le amiche che passano da queste parti non s'offendano ed ascoltino con una buona dose d'autoironia, anche perchè le generalizzazioni sono sempre generalizzazioni però a me sono capitate davvero tutte fatte con quello stampo li :D. Dunque favorite 'La follia della donna (Parte 1), dopo l'esilarante e surreale dialogo Zero Waters..