giovedì 16 aprile 2009

Il mio Disco della Settimana (13)

Sicuramente non il più bel disco dell'anno, ma quanto meno, a parer mio, indubbiamente il più sorprendente..

GRAHAM COXON - The spinning Top


Audio CD (May 12, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Transgressive
ASIN: B0022NHJCK
GENRE: Songwriter, Folk, Brit-Pop


1. Look Into The Light
2. This House
3. In The Morning
4. If You Want Me
5. Perfect Love
6. Brave The Storm
7. Dead Bees
8. Sorrows Army
9. Caspian Sea
10. Home
11. Humble Man
12. Feel Alright
13. Far From Everything
14. Tripping Over
15. November

Premettendo di non essere un grande appassionato di brit-pop e che se proprio dovessi scegliere, sceglierei Suede ed Oasis tutta la vita piuttosto che i Blur (insomma, secondo me per fare un Noel servono almeno 4 sopravvalutatissimi Damon), il mio approccio con questo disco è stato quanto meno di leggera prevenzione. A dire il vero, confesso di essermici avvicinato più per la sua cover-art, raffigurante quel nudo di donna a metà fra l'impressionismo e il futurismo, che per la fama di Coxon come chitarrista 'anarchico' del gruppo degli anni '90 di Damon Albarn (anche loro in procinto di reunion) e peraltro non sapevo ancora (mea culpa!) che il buon Graham aveva già alle spalle qualcosa come 6 album solisti. L'impatto è stato subito piuttosto del genere: 'occhi a fessura e grugno imbronciato'. Mi sono detto: "Cazzo, mi si è rotto l'iPod! E' partito 'Bryter Layter' di Nick Drake al posto di Coxon!". Ed invece era proprio la prima traccia, quella 'Look into the light' che di Drake vuol essere più che un omaggio. Lo stesso modo di arpeggiare la chitarra acustica e addirittura anche quel cantato lieve sempre leggermente e volutamente calante. Non ci potevo credere, anche perchè nel frattempo mi stavo rendendo conto che anche il pezzo in se era fottutamente buono. Ora, non starei a menarvela ancora, ma da qui è partito il mio ascolto (e poi il riscolto ed il riascolto ed il riascolto..) di questo disco. Badate bene che il fantasma Drakiano, magari scevro della sua indole maniaco-depressiva, aleggia in tutte le 15 tracce, non tutte le quali però sono di qualità stellare (insomma a volte ti viene da pensare che forse sarebbe stato meglio mettere davvero 'Bryter Layter'), però quest'album possiede nella sua completezza un suo innegabile fascino innanzi tutto per la sua struttura di concept opera. 'The spinning top' è però molto diverso da 'The Hazards Of Love', laddove nell'ultimo dei The Decemberists lo storytelling era di matrice fiabesca e lo sviluppo musicale si colorava di tinte gothic-progressive qui la storia è molto più che reale e le sonorità acustiche, sebbene ricchissime ed elaborate: è la storia di un uomo, dalla sua nascita fino alla morte, guerre ed amore inclusi (siamo quindi nel bel mezzo del 1900). Prodotto da Stephen Street (The smiths, Morrissey, gli stessi Blur, The Cranberries, i Babyshambles di Doherty e i Kaiser chiefs) e suonato da Graham Fox, Robyn Hitchcock, Danny thompson e Loius Vause quest'album è davvero degno di nota. Se è vero che per ascoltare una chitarra elettrica dobbiamo aspettare la traccia 7 (la blueseggiante 'Dead Bees') anche chi storce il naso alla parola 'acustico' non potrà non rimanere colpito dalla dinamicità e dalla ricchezza strumentale e strumentistica di questo lavoro fino alla conclusiva, toccante 'November' con un'intro voce e fisarmonica, degna del trio Bob Wilson/William Borroughs/Tom Waits (ed in effetti su 'The Dark Rider' c'era una canzone dal titolo 'November', ma era un'altra canzone!). Insomma il mio consiglio è fare come ho fatto io: rinunciare ai pregiudizi e mettersi ad ascoltare 'The Spinning Top'. Sono certo che più d'uno lo troverà decisamente buono. Proprio come ho fatto io!

VOTO: 8


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