giovedì 30 aprile 2009

Il mio Disco della Settimana (15)

Questa settimana è la volta del disco di uno degli artisti, tipo Antony o Scott Matthew, che modestamente mi vanto di seguire da molto prima che diventassero noti al grande pubblico (anche da prima che Bertallot cominciasse a passarlo a B-Side). Secondo me è anche uno di quelli, ancora, più sottovalutati del panorama musicale planetario..

Fink - Sort Of Revolution


Audio CD (May 25, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Ninja Tunes Records
ASIN: B0022NHJCK
GENRE: Lo-Fi, Songwriter, Soul, Folktronica.


1. Sort Of Revolution
2. Move On Me
3. Six Weeks
4. Nothing Is Ever Finished
5. See It All
6. Q & A
7. If I Had A Million
8. Pigtails
9. Maker
10. Walking In The Sun

Finnan Greenhal è un personaggio piuttosto strano musicalmente. E' chiaro che se nasci a Birghton e poi ti trasferisci a Bristol e cominci a fare musica negli anni '90 non puoi non venire quanto meno influenzato da quello che ti gira intorno, anche se hai una indole decisamente diversa da quella di Portishead, Tricky o dei Massive Attack e nonostante il fatto che sia proprio la Ninjatune Records a metterti sotto contratto. Parimenti strano è che dopo il primo album del 1999 (tipicamente Bristol sound oriented cioè di genere Dub Trip-hop) tu pubblichi due piccoli gioiellini lo-fi come Biscuits for Breakfast (2006) e Distance & Time (2007) e vieni comunque piuttosto ignorato dalla critica, anche in Italia nonostante hai aperto il concerto dei Negramaro (loro si sopravvalutati) a San siro davanti a 50.000 persone. Il buon Finnan però non pare aversela a male e con l'ultimo capitolo della trilogia in uscita a Maggio dal titolo 'Sort of Revolution' scrive un'ulteriore pagina di grande musica. Il disco è notturno, soffuso, ma diretto e tagliente come una coltellata allo stomaco. L'elettronica, rispetto ai due precedenti, diventa ancor più rarefatta e minimale e anche le linee di basso si fanno meno presenti, lasciando quasi del tutto sole le percussioni e qualche sporadica rullata di batteria alla sezione ritmica. L'impatto emotivo dei pezzi, insomma, si poggia quindi completamente sugli arpeggi di chitarra acustica e sulla vocalità di Fink. Ecco, proprio la sua vocalità, mi pare abbia qui raggiunto una sorta di eclettica maturità tale da farmela accostare alternativamente a quella di Jeff Buckley e di Nina Simone. Ora non voglio macchiarmi del reato di lesa maestà, nel senso che Fink non può ovviamente ne toccare i vertici di tonalità del primo, ne quelli di intensità della seconda, io mi riferisco però all'intenzione e alla modulazione. La capacità di saper toccare tutte le sfumature che compongono le corde dell'anima lo rende, secondo me, il Cantante soul (con la 'C' del nuovo millennio). Probabilmente a questo 'Sort of Revolution' mancano un paio di pezzi forti, da hit singles fatte le debite proporzioni, come potevano essere 'Little Blue Mailbox' e 'Troubles What You're In' su 'Distance & Time', ma l'insieme è comunque un trip lunare di suadente bellezza. Segnalerei anche come ospiti la pop-star John Legend al piano su 'Move On Me' e Son Of Dave (Crash Test Dummies) all'armonica sulla splendida 'Pigtails', oltre alla cover del superclassico 'Walking In The Sun' di Jeff Barry che chiude degnamente l'album. L'ennesimo gran disco del 2009.

VOTO: 8


lunedì 27 aprile 2009

Antony - Raise Me Up (Birdantony RMX)

Se non è una rarità questa! :) Vabbè in realtà non è un semplice remix, perchè non mi sono limitato a quello, bensì una sorta di megamix (dura 19'27") in cui ho campionato il campionabile dell'universo antoniano e oltre. Diciamo che si comincia e si finisce con 'Raise Me Up', ma nel mezzo c'è davvero di tutto (dai c93 ai Matmos, dagli H&LA a Bjork). Poi qualche DJ o producer serio, o magari solo qualche smanettone di campionatori & pro-tools, che passasse da queste parti mi potrà liberamente dire che ne pensa. Sono molto curioso al riguardo!!!



La compilation di Aprile

Con leggero anticipo condivido la mia consueta compilation musicale mensile. Questa di aprile, poi, credo sia la migliore della serie, peraltro non per mio merito quanto per l'ottima musica che è uscita in questo mese. Posso già annunciare che il mio disco di questa settimana sarà il terzo album di Fink (in realtà sarebbe il quarto, ma ne parlerò fra un paio di giorni più specificatamente) e perciò lascio sia il nuovo di Patrick Wolf che quello di Ben Harper insieme a Dan Michaelson & The Coastguards e Bob Dylan momentaneamente senza recensione ('momentaneamente' perchè, vista l'ottima qualità forse li recupererò più avanti, quando ci saranno settimane 'vuote', musicalmente parlando). Ad ogni modo, questa è la tracklist della compilation:

1. Every Traveled Road - SCOTT MATTHEW
2. Black Hearted Love - PJ HARVEY & JOHN PARISH
3. Harvest Moon - CASSANDRA WILSON
4. Life Is Hard - BOB DYLAN
5. Wooden Arms - PATRICK WATSON
6. Kingdom Of Rust - DOVES
7. Skin Thin - BEN HARPER & RELENTLESS7
8. Falling Trees - AMIT EREZ
9. Eid Ma Clack Shaw - BILL CALLAHAN
10. The Sun Is Often Out - PATRICK WOLF
11. Some Sweet Relief - SPECK MOUNTAIN
12. See It All - FINK
13. I Am Not A Gambling Man - A HAWK AND A HACKSAW
14. Look Into The Light - GRAHAM COXON
15. The Letter - DAN MICHAELSON & THE COASTGUARDS
16. Off The Road - NEIL YOUNG
17. Mr Gaunt Pt 1000 - SOAP & SKIN
18. Rise And Shine - THE FELICE BROTHERS
19. Mutiny - WILLIAM ELLIOT WHITEMORE
20. Needles And Pins - KATE MANN
21. To Live Is To Fly - STEVE EARLE



venerdì 24 aprile 2009

Il mio Disco della Settimana (14)

Ero stato tentato di parlare dei "nuovi" Neil Young e Bob Dylan, ma in fondo seppur gradevoli son dischi che nulla aggiungono alle pluridecennali carriere dei loro autori, per cui ecco Scott col suo record mondiale di lunghezza del titolo.

SCOTT MATTHEW - There Is An Ocean That Divides And With My Longing I Can Charge It With A Voltage Thats So Violent To Cross It Could Mean Death


Audio CD (April 24, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Glitterhouse Records
ASIN: B0022NHJCK
GENRE: Songwriter, Chamber-Pop


1. Every Traveled Road
2. For Dick
3. Ornament
4. White Horse
5. Dog
6. Community
7. There's An Ocean That Divides
8. German
9. Thistle
10. Wolverine
11. Friends And Foes

Scott Matthew è precisamente il genere di cantautore che non ammette mezze misure, o lo si adora o lo si detesta, e a prescindere dalla scelta soggettiva questa è una caratteristica comunque positiva: non ti lascia davvero indifferente. Il sottoscritto, come è noto a chi passa spesso da queste parti, appartiene orgogliosamente alla categoria degli adoratori di cui sopra ed il suo secondo album, ad un solo anno esatto di distanza dall'esordio omonimo, conferma le mie sensazioni e le mie valutazioni. Probabilmente la cover art supereroistica e il titolo decisamente prolisso potrebbero essere piuttosto fuorvianti per coloro che non avessero avuto l'opportunità di ascoltare le sue canzoni (in studio o magari live -e su questo blog, cercando se ne troverebbero diverse-). Non ci sono svolte o cambiamenti stilistici e nonostante la logorrea supereroistica del primo impatto con questo album, all'ascolto ci si ritrova immersi al 100% negli abituali territori sonori del barbuto australian/brookliniano. Io questi territori li chiamo 'malinconia retroattiva', nel senso che mi paiono voler fissare la grazia del presente per farla assurgere a punto di riferimento per la malinconia che sopraggiungerà in un futuro più prossimo che remoto. In questo senso il piano, l'ukulele ed il violoncello, che abbondano copiosi anche questa volta, tessono il tappeto musicale perfetto allo scopo. Le canzoni sono state scritte quasi tutte durante il lungo tour europeo della scorsa estate e al solito raccontano di vita e morte, di amore e distacco, di esclusione ed appartenenza. Ce ne sono alcune davvero degne di menzione a cominciare dalla splendida apertura di 'Every Traveled Road', passando per le già note 'For Dick' e 'White Horse' fino al toccante finale di 'Friends and Foes' dove furoreggia la vocalità, miele e caverna, di Scott atta ad aprire ferite nel cuore di chi lo ascolta. 'There's An Ocean That Divides' è però probailmente la perla di tutto l'album, una delicata ninna nanna pianistica in cui Marisol Limon Martinez e Chie Tanaka sussurrano, in inglese e giapponese, la poesia che da il titolo all'album e li, credetemi, sono davvero brividi. A me, però forse sarò di parte, paiono azzeccatissime anche il duetto con Holly Miranda in 'Dog' e le orchestrazioni un pò dixielandiane ed un pò autoreferenzialmente shortbusiane in 'Thistle' per cui non aggiungerei molte altre parole. Questo è un disco che mi terrà a lungo compagnia in quei minuti che precedono appena il tramonto delle serate a venire. E' un pò come immergersi, farsi cullare ed abbandonarsi al mare calmo che in quei momenti vedrò affaciandomi dalla finestra di casa, che come disse il Maestro: ".. il naufragar m'è dolce in questo mare..".

VOTO: 9


giovedì 23 aprile 2009

Ui ar de uord...

Temo venga fuori una gran porcheria che noi italiani queste cose non le sappiamo proprio fare..

Jovanotti e i Negramaro, Ligabue e la Pausini, Giorgia e Gianna Nannini, e tanti altri ancora. Sono più di 50 le star del pop italiano che hanno deciso di incidere "Domani", una canzone per l'Abruzzo. Si tratta di una iniziativa che tanti big della nostra scena musicale hanno deciso di mettere in atto in pochissimi giorni allo scopo di raccogliere fondi da donare alle famiglie colpite dal terremoto. L'idea è venuta a Lorenzo Cherubini e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Alle due star sono bastati tre giorni per organizzare l'iniziativa, con l'appoggio della Sugar di Caterina Caselli. A scrivere la canzone è stato Mauro Pagani, che ha anche messo a disposizione la sua sala di incisione, le Officine Meccaniche, a Milano, per la registrazione. Lì si sono alternati gli artisti per eseguire il brano, che è stato leggermente modificato da Piero Pelù rispetto all'originale. Al momento della registrazione dei cori, Jovanotti si è trasformato in Quincy Jones ai tempi di "We are the world": con la cuffia, come Jones si improvvisa infatti direttore d'orchestra davanti alle telecamere dirette da Ambrogio Lo Giudice e interpreta all'interno del brano un inciso rap insieme con Frankie Hi-Nrg, Caparezza e J-Ax. La canzone, il video, e un libro fotografico sull'evento curato dallo scrittore Paolo Giordano, autore de "La solitudine dei numeri primi", saranno diffusi nella prima settimana di maggio. La canzone sarà realizzata in due versioni: quella digitale per iTunes e come cd singolo. 
Gli interpreti sono i grandi protagonisti del nostro palcoscenico musicale: ci sono Ligabue, Laura Pausini, Gianna Nannini, Giorgia, Claudio Baglioni, Tiziano Ferro, Elisa, Franco Battiato, Gianni Morandi, Cesare Cremonini, Francesco Renga, Piero Pelù, Gianluca Grignani, Morgan, Carmen Consoli, Nek, Luca Carboni, Elio e le Storie Tese, Giusy Ferreri, Antonello Venditti, Fabri Fibra, J-Ax, Max Pezzali, Caparezza, Al Bano, Massimo Ranieri, Samuele Bersani, Pacifico, Mango, Ron, Roy Paci, Frankie Hi-Nrg, Dolcenera, i Negramaro, ai quali dovrebbe unirsi anche Ivano Fossati.

mercoledì 22 aprile 2009

giovedì 16 aprile 2009

Antony & The Johnsons - Live from Barcelona (15.04.09)

Vabbè forse un concerto tenutosi ieri sera non fa esattamente parte di una 'retrospettiva', ma siccome a detta di alcuni amici che erano la si è trattato di uno dei migliori concerti degli ultimi anni (e chi me l'ha detto, di concerti del Nostro, ne ha visti davvero tanti) e dato che anche la registrazione è di qualità eccellente, direi che posso inserirlo in questa rubrica, dai! :) 

Antony & The Johnsons - Live dal suggestivo Palau De La Musica Catalana, Barcelona 15 Aprile 2009


Setlist:
1. Where Is My Power
2. Her Eyes Are Underneath the Ground
3. Epilepsy Is Dancing
4. One Dove
5. For Today I Am a Boy
6. Kiss My Name
7. Everglade
8. Another World
9. Shake That Devil
10. The Crying Light
11. I Fell in Love With a Dead Boy
12. Fistful of Love
13. You Are My Sister
14. Twilight
15. Aeon

Encore:
16. Cripple and the Starfish
17. Hope There's Someone


(aprite il link dal blog dove vi ho reindirizzato e segnatevi la password per il file .rar quando lo estraete!)

Il mio Disco della Settimana (13)

Sicuramente non il più bel disco dell'anno, ma quanto meno, a parer mio, indubbiamente il più sorprendente..

GRAHAM COXON - The spinning Top


Audio CD (May 12, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Transgressive
ASIN: B0022NHJCK
GENRE: Songwriter, Folk, Brit-Pop


1. Look Into The Light
2. This House
3. In The Morning
4. If You Want Me
5. Perfect Love
6. Brave The Storm
7. Dead Bees
8. Sorrows Army
9. Caspian Sea
10. Home
11. Humble Man
12. Feel Alright
13. Far From Everything
14. Tripping Over
15. November

Premettendo di non essere un grande appassionato di brit-pop e che se proprio dovessi scegliere, sceglierei Suede ed Oasis tutta la vita piuttosto che i Blur (insomma, secondo me per fare un Noel servono almeno 4 sopravvalutatissimi Damon), il mio approccio con questo disco è stato quanto meno di leggera prevenzione. A dire il vero, confesso di essermici avvicinato più per la sua cover-art, raffigurante quel nudo di donna a metà fra l'impressionismo e il futurismo, che per la fama di Coxon come chitarrista 'anarchico' del gruppo degli anni '90 di Damon Albarn (anche loro in procinto di reunion) e peraltro non sapevo ancora (mea culpa!) che il buon Graham aveva già alle spalle qualcosa come 6 album solisti. L'impatto è stato subito piuttosto del genere: 'occhi a fessura e grugno imbronciato'. Mi sono detto: "Cazzo, mi si è rotto l'iPod! E' partito 'Bryter Layter' di Nick Drake al posto di Coxon!". Ed invece era proprio la prima traccia, quella 'Look into the light' che di Drake vuol essere più che un omaggio. Lo stesso modo di arpeggiare la chitarra acustica e addirittura anche quel cantato lieve sempre leggermente e volutamente calante. Non ci potevo credere, anche perchè nel frattempo mi stavo rendendo conto che anche il pezzo in se era fottutamente buono. Ora, non starei a menarvela ancora, ma da qui è partito il mio ascolto (e poi il riscolto ed il riascolto ed il riascolto..) di questo disco. Badate bene che il fantasma Drakiano, magari scevro della sua indole maniaco-depressiva, aleggia in tutte le 15 tracce, non tutte le quali però sono di qualità stellare (insomma a volte ti viene da pensare che forse sarebbe stato meglio mettere davvero 'Bryter Layter'), però quest'album possiede nella sua completezza un suo innegabile fascino innanzi tutto per la sua struttura di concept opera. 'The spinning top' è però molto diverso da 'The Hazards Of Love', laddove nell'ultimo dei The Decemberists lo storytelling era di matrice fiabesca e lo sviluppo musicale si colorava di tinte gothic-progressive qui la storia è molto più che reale e le sonorità acustiche, sebbene ricchissime ed elaborate: è la storia di un uomo, dalla sua nascita fino alla morte, guerre ed amore inclusi (siamo quindi nel bel mezzo del 1900). Prodotto da Stephen Street (The smiths, Morrissey, gli stessi Blur, The Cranberries, i Babyshambles di Doherty e i Kaiser chiefs) e suonato da Graham Fox, Robyn Hitchcock, Danny thompson e Loius Vause quest'album è davvero degno di nota. Se è vero che per ascoltare una chitarra elettrica dobbiamo aspettare la traccia 7 (la blueseggiante 'Dead Bees') anche chi storce il naso alla parola 'acustico' non potrà non rimanere colpito dalla dinamicità e dalla ricchezza strumentale e strumentistica di questo lavoro fino alla conclusiva, toccante 'November' con un'intro voce e fisarmonica, degna del trio Bob Wilson/William Borroughs/Tom Waits (ed in effetti su 'The Dark Rider' c'era una canzone dal titolo 'November', ma era un'altra canzone!). Insomma il mio consiglio è fare come ho fatto io: rinunciare ai pregiudizi e mettersi ad ascoltare 'The Spinning Top'. Sono certo che più d'uno lo troverà decisamente buono. Proprio come ho fatto io!

VOTO: 8


martedì 14 aprile 2009

Antony - The White Session (Radio France)

Oggi torniamo al fatidico 2005, anno dell'esplosione mediatica a livello planetario del Nostro, per un'altra session radiofonica. Nessun orpello, ospite o stranezza questa volta, solamente Antony ed un pianoforte, per nove versioni minimal-chic di altrettanti gioiellini (con una cover di Nico). Session trasmessa a suo tempo dalla radio nazionale francese.



Afraid (Nico cover)
I fell in love with a dead boy
Bird girl
The lake
For today I am a boy
My lady story
Cripple and the starfish
Crackagen
You are my sister


P.S.: e Paolo su Tracce e Sentieri ha appena messo un reoportage fotografico e la registrazione del concerto dalla Sala Verdi del Conservatorio di Milano tenutosi il primo aprile scorso!

venerdì 10 aprile 2009

Il mio Disco della Settimana (12)

Ecco un altro album su cui in tanti hanno già speso diverse parole, ma non per questo non posso elevarlo a mio disco preferito di questa settimana..

PJ HARVEY & JOHN PARISH - A Woman A Man Walked By


Audio CD (March 31, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Island Records
ASIN: B001U0HBHO
GENRE: Alternative Rock.


1. Black Hearted Love
2. 16,15,14
3. Leaving California
4. The Chair
5. April
6. A Woman A Man Walked By / The Crow Knows Where All The Little Children Go
7. The Soldier
8. Pig Will Not
9. Passionless, Pointless
10. Cracks In The Canvas

Beh, come già accaduto per l'album di Bill Callahan, vi rimanderei altrove per una recensione organicamente perfetta e condivisa al 100% ed in questo caso quindi alle parole di Joyello su Fard-Rock. Dal canto mio potrei aggiungere che con questo disco ho ritrovato la Polly Jean che più preferisco, perchè si, ammetto che 'White Chalk' mi aveva lasciato alquanto perplesso musicalmente. Peraltro temo che quella fase musicale non sia affatto terminata, visto che qui la nostra ha sentito l'esigenza di inserire il buon Parish non solo nei credits (cosa che puntualmente era accaduta vista la loro decennale collaborazione), ma addirittura accanto al suo nome. Io non vedo affatto questa cosa come un giusto riconoscimento all'autore delle musiche (i testi dell'album sono invece 100% PJ), bensì come una sorta di specificazione creativa, della serie: badate bene che questo non è un mio album, la musica è di John e io avrei fatto diversamente (tipo il leggero ed abbozzato tedio sonoro di 'White Chalk' di cui sopra). Non so, forse mi sbaglio, ma ad ogni modo il risultato è davvero ottimo. Sulle onde lucidamente dark dell'inconfondibile chitarra parishiana ecco infatti tornare la Polly Jean più alienata ('Pig Will Not' su tutte), quella più stramba ('16,15,14') e quella più cattiva ('A Woman A Man Walked By'). Citazione a parte merita invece la traccia iniziale, 'Black Hearted Love', davvero un manifesto imperituro dell'alt-rock contemporaneo. Se tutto l'album si fosse mantenuto a quel livello avrei anche potuto azzardare un 9 pieno, ma siccome alcuni tra gli episodi successivi perdono oggettivamente qualche colpettino ('Leaving California' e 'The Soldier') si dovrà accontentare di un semplice 'buono' da parte mia. Non credo peraltro che questo toglierà il sonno ai Nostri! :)

VOTO: 8


giovedì 9 aprile 2009

Antony & The Johnsons - The Crying Light BONUS TRACKS

Il commento di Joyello sul post precedente riguardante il vinile di The Crying Light m'ha fatto venire in mente che forse non tutti hanno ascoltato 2 bonus tracks che si ottenevano acquistando in vario modo l'album, più un'altra che invece è stata 'creata' dal sottoscritto. Ma andiamo con ordine.

1) Acquistando l'album su iTunes Spagna, oltre ad una traccia di 10 minuti col commento dello stesso Antony sui dieci pezzi dell'album (disponibile anche su iTunes Italia), c'era una versione alternativa di 'Another World'. In realtà la traccia differisce dalla versione ufficiale (sull'album e sull'omonimo EP) per i 20 secondi introduttivi con un 'drone' orchestrale by Nico Muhly. Eccola:

2) Un'altra bonus track, e questa è realmente ciò che è, veniva allegata alla copia mp3 di 'The Crying Light' che il sito ufficiale di Antony inviava a tutti coloro che acquistavano l'album tramite lo stesso sito ufficiale. La canzone, bellissima manco a dirlo, è 'My Lord My Love' eseguita varie volte live precedentemente (Jesi 2004 fu la mia prima volta, ma era anche nello show 'Turning' che Antony ha portato nelle capitali europee nel 2006).Eccola:



3) Un'altra 'bonus track' in realtà me la sono inventata io. Beh ormai lo avete capito che sono un pochino malato.. Si tratta cioè della versione audio del video di 'Epilepsy is dancing' con i primi 30 secondi aggiunti: Johanna Constantine che passeggia in una zona industriale tra cinguettii vari e che improvvisamente viene abbattuta da un'attacco epilettico (e qui molti, mi par di capire, avrebbero desiderato fosse accaduto anche dopo pochissimi secondi del suo opening act agli ultimi concerti di Antony!). Eccola anyway:


P.S.: Non fate caso a queste cover art! Io detesto avere mp3 sull'iPod che non mi visualizzano immagini quando suonano, così mi arrangio con Photoshop :)

400 milioni di euro subito!!!

ELECTION DAY!!!

Basterebbe cioè accorpare alle elezioni amministrative/europee di Giugno anche il referendum che il "buon"  Governo, puntualissimo in questi giorni a far propaganda ("sciacallaggio" di un altro genere) in TV, continua ad insistere per ritardare al successivo week-end. Ovvero 400 milioni di euro, già stanziati, di spreco totale da destinarsi immediatamente alle popolazioni abruzzesi così provate da quanto accaduto. Secondo voi lo faranno o sprecheranno questi soldi con la speranza di non far raggiungere il quorum e quindi di evitare che vengano abrogate dall'attuale legge elettorale alcune cosucce che consentirebbero il ripristino delle preferenze, dei collegi uninominali e il divieto di presentare uno stesso candidato in più circoscrizioni (di fatto togliendo dalle mani delle segreterie il controllo degli eletti)??? Domanda retorica, ahimè..

lunedì 6 aprile 2009

Antony & The Johnsons - Live da S.Severo al Pendino (Napoli, 4.12.2002)

Parlare di musica in una giornata come quella odierna risulta un pò difficile. Anzi la Croce Rossa Italiana ha appena lanciato un appello di emergenza a livello nazionale, chiedendo a tutta la popolazione di partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto che ha colpito la regione Abruzzo. Riporto qui tutte le informazioni utili..

Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare: il Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma, intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale pro terremoto Abruzzo; il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo. E' anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri all'indirizzo: www.cri.it

Allora tornando a noi ho pensato a qualcosa che non fosse "semplice musica", ma che avesse anche un risvolto di sacralità, ancorchè pagana e dunque nulla di meglio di questa 'vecchia' registrazione. La location era quanto di più suggestivo si potesse scegliere: la chiesa monumentale (sconsacrata) di San Severo al Pendino a due passi dal Vomero dall'acustica riverberata e solenne. Il concerto poi fu qualcosa di magico e speciale (al tempo non era cosa di tutti i giorni poter ascoltare Antony dal vivo), con i Johnsons originali (oltre a Jeff, Maxim e Julia, i miei amici Todd Cohen alla batteria e Jason Hart al piano oltre a Joan Wasser, poi Joan As Police Woman, al secondo violino) ed una scaletta eccezionale (comprese quelle che solo anni dopo diventarono le b-sides del singolo 'You Are My Sister', peraltro mai più replicate dal vivo).

Le luci si abbassano,
le voci si attenuano,
macchie degli ultimi brusii
segnano il silenzio della sala.
Lo sguardo,
nell'immediato buio di una luce
da subito svanita,
brancola con la mente.
Quella sensazione strana,
nel sentire la presenza di qualcuno
che non vedi,
ma che sai arrivare in silenzio,
e di soppiatto,
atteso.
Senti solo silenzio
e in quel momento
la voce di Antony.
Non ascolti della musica,
non vedi lo spettacolo,
ti fai trasportare dal brivido
che dei Johnsons
creano attorno a questo efebico bambino.
Perchè chi è bimbo gioisce e gode,
ma molto soffre
e per ribellarsi strilla e
s'incattivisce.
Ad un certo punto capisci che
troppo presto
quest'attimo
è svanito..

Introduzione: Poesia
Twilight
Alienated Soul
Poorest Ear
So Young (Ronettes Cover)
You Stand Above Me
Cripple And The Starfish
Mysteries Of Love
What Can I Do?
Fistful Of Love
Bird Girl
Find The Rhythm Of Your Love
I Fell In Love With A Dead Boy
Forest Of Love

venerdì 3 aprile 2009

Il mio Disco della Settimana (11)

Alla fine mi sono deciso e mai decisione è stata probabilmente più azzeccata. Callahan con questo disco si conferma il Cantautore (con la 'C' maiuscola degli anni 00), nessun dubbio al riguardo.

BILL CALLAHAN - Sometimes I Wish We Were An Eagle


Audio CD (April 14, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Drag City
ASIN: B001Q2EIXG
GENRE: Singer songwriter


1. Jim Cain
2. Eid Ma Clack Shaw
3. The Wind And The Dove
4. Rocco Zephyr
5. Too Many Birds
6. My Friend
7. All Thoughts Are Pray To Some Beast
8. Invocation To Ratiocination
9. Faith/Void

Siccome tutto quello che avrei voluto dire su questo disco l'ha gia scritto, peraltro in modo molto migliore di quanto avrei fatto io, l'ottimo borguez, vi rimando direttamente alla sua recensione. Dal canto mio posso solo aggiungere che ormai al secondo album, dopo essersi affrancato non solo formalmente dal moniker 'Smog', Bill sembra aver trovato la sua strada originale. Certo ascoltando il disco non è difficile incappare in una qualche eco di Leonard Cohen, Will Oldham, George Brassens, Vic Chesnutt, Jackson Browne, Randy Newman o finanche Fabrizio De Andrè. Il fatto, però, è che le sue canzoni suonano davvero 'originali' nonostante tutto. A me pare davvero che questo disco possa porlo, come quelli dei cantautori citati, come termine di paragone per tutti coloro si accingeranno a fare cantautorato da qui in avanti. Pezzi come 'Jim Cain' o 'Eid Ma Clack Shaw' sono già nella storia. E Callahan con quel suo recitato, più che cantato, di indole dimessa, ma profonda si erge a cantore del nuovo millennio. Aggiungo infine solo il mio voto. E quel + che fa di 'Sometimes I Wish We Were An Eagle' il disco del 2009 con la valutazione più alta di questo blog. Scusate se è poco! :)

VOTO: 9+


Strambelli (Live a Senigallia 02.04.09)

L'avesse cantata così anche a Sanremo...



E quest'altra canzone invece è più vecchia di me, ma fa ancora la sua porca figura in questi anni 00..

giovedì 2 aprile 2009

Antony & Bernard Butler - The Black Session (XFM London Radio)

Proseguendo la mia retrospettiva antoniana, salto di 10 anni in avanti rispetto al primo demo tape (poi torneremo ancora indietro, don't worry) ed arrivo ad uno 'strano' incontro musicale. Bernard Butler è stato il chitarrista degli Suede e poi, sempre con Brett Anderson, l'altra metà dei The Tears , oggi sta facendo soldi a palate come compositore e produttore (avete presente Duffy, la biondina di 'Mercy' o del nuovo spot wind? Tutto scritto e prodotto da lui, insomma). Nell'aprile 2005 invece, armato solo di Fender Stratocaster (con amplificatore Marshall, presumo) accompagna la voce di Antony in una session trasmessa dalla radio londinese XFM. Il risultato è, a mio modo di ascoltare, qualcosa di straordinario: 4 delle canzoni più significative di 'I am a bird now' come mai uno si poteva aspettare, cioè in versione voce e chitarra elettrica. Da brividi!


Fistful of love
My lady story
You are my sister
Hope there's someone

La compilation di Marzo

Non ho ancora deciso qual'è il mio disco della settimana fra quello di Bill Callahan, quello di PJ & Parish , l'album tributo di Steve Earle a Townes Van Zandt o il meraviglioso quinto album dei The Felice Brothers. Qui o se la smettono di far uscire tutta 'sta roba buona o accorciamo di un paio di giorni la settimana che tutti e quattro meriterebbero! Però siccome siamo già al 2 di Aprile intanto posto la consueta compilation mensile con la selezione dagli album che hanno girato di più nel mio iPod a Marzo:

1. Expecting Great things - Grant Campbell
2. Stealing Tomorrow - Great Lake Swimmers 
3. Il Bel Canto - Ministri
4. So Far Around The Bend - The National & Nico Muhly
5. Two Timing Bank Robbers Lament - Danny Schmidt
6. A March Through Charles Mingus Garbage Pile - Sgt. Dunbar & The Banned Hobo
7. Last Of The English Roses - Pete Doherty
8. Away With Murder - Camera Obscura
9. All We Ask - Grizzly Bear
10. Il Paese E' Reale - Afterhours
11. Desire - Ryan Adams
12. Song Of The Pearl - Arbouretum
13. Pripyat - Squares On Both Sides
14. Saw Circular Prowess - King Creosote
15. The Breaks In The Sun - Weinland
16. Sun Gangs - The Veils
17. The Hazards Of Love 4 - The Decemberists
18. Hard Times - John Vanderslice
19. Pull The Trigger - The Tiger Lilies
20. Outside Love - Pink Mountaintops

 

mercoledì 1 aprile 2009

Antony - Behold The Lamb Of God (Demo Tape, 1995)

OK, so già che mi ucciderebbe per questo (dovete sapere che Antony non ama affatto la libera circolazione di materiale audio non ufficiale), ma in fondo posso dire che Lui mi ha già ucciso diverse volte in passato. Il buon Fab mi insegna che un orgasmo (anche solo auditivo) è un pò come morire, no? :) Allora, tanto per cominciare beccatevi questo, della serie: Tutto cominciò da qui!!!



01. River of sorrow (for Marsha P. Johnson) [DEMO]
02. Cripple and the starfish [DEMO]
03. Doomsday [DEMO]
04. Love will come to be [DEMO]
05. Love letters [Live @ Backlips]