mercoledì 14 febbraio 2007

La nuova Bibbia musicale (del secolo corrente)

Neon Bible - Arcade Fire

Release date: March 6, 2007

Label: Merge Records
ASIN: B000MGUZMU

1. Black Mirror
2. Keep The Car Running
3. Neon Bible
4. Intervention
5. Black Wave/Bad Vibrations
6. Ocean Of Noise
7. Well & The Lighthouse, The
8. Antichrist Television Blues
9. Windowsill
10. No Cars Go
11. My Boby Is A Cage

In tempi di drum machines, synth, campionatori e myspace.com c'è ancora chi, come gli Arcade Fire, riesce a fare musica originale producendo canzoni. Semplicemente canzoni, partendo da una melodia e costruendoci sopra arrangiamenti a cavallo tra sonorità post-rock e suggestioni da pop barocco. Se l'indie, come filosofia musicale, è lanciata inesorabilmente verso l'artificioso artitificio artificiale l'ensemble canadese guidato da Win Buter e signora persevera diabolicamente nel peccato della strumentalità. E si che il titolo (e l'orribile copertina) di questo disco potrebbero far pensare altrimenti, eppure non è un caso che Chris Martin dei Coldplay consideri gli Arcade Fire la migliore band di tutti i tempi o che gli U2 abbiano aperto ogni concerto del loro ultimo tour con una loro canzone (Wake Up) oppure, infine, che David Bowie avesse scelto 'Funeral', il loro disco d'esordio, come regalo di Natale da fare agli amici. Il caso, ma solo in senso discografico, casomai è stato proprio quel loro primo album che da minuscola produzione indipendente s'è poi ingigantito nel passaparola del villaggio globale fino ad ergersi unanimemente a pietra miliare musicale del nuovo millennio. Ovviamente quindi la loro seconda fatica discografica era attesa da più parti, anche da quelle preventivamente pronte ad imbracciare il fucile e ad impallinarli come uno dei soliti fenomeni musicali che non riescono a confermarsi dopo un eccellente esordio. Ebbene di questa Bibbia al neon occorre dire che serve più di un ascolto per riuscire a scrollarsi di dosso quel sottile e penetrante senso di deja-vù del precedente poco funereo 'Funeral', poichè bisogna scavare sotto la superficie della maestosità degli arrangiamenti e della sontuosità delle orchestrazioni (organi a canne, ghironde, archi e fiati ad impreziosire chitarra elettrica, basso e batteria e-che-batteria!) per arrivare al cuore del disco: 11 canzoni. Gli Arcade Fire non producono musica, bensì canzoni. E lo fanno con l'inconfutabile originalità di chi ti fa venire in mente svariati altri artisti (David Bowie, Robert Smith, David Byrne e Robert Wilson su tutti) senza però poterne attribuire un'ispirazione totalizzante: Butler & soci prendono da più parti, rielaborano ed ottengono il loro marchio di fabbrica inconfondibile. E le canzoni di 'Neon Bible' si snodano tra marcette rock, crescendo dark-wave, orchestrazioni da pop organistico ed arcuate ballads per un risultato sorprendentemente omogeneo nell'eterogeneità delle suggestioni musicali proposte, forse anche perchè registrate tutte in una chiesa sconsacrata di Montreal per uniformarne il sound verso una dimensione riverberata di ostentata sacralità. L'ottima musica possiede infatti naturalmente in se un senso di sacralità ed in questo gli Arcade Fire non la profanano affatto. 'Neon Bible' in definitiva è destinato a diventare un album di riferimento per tutto il pop-rock planetario, forse ancor più ed al di là del suo acclamato predecessore e tornando alle chiese sconsacrate, non a caso è stato presentato in anteprima in uno show-case a Londra lo scorso 20 gennaio, insieme ad alcuni pezzi tratti da 'Funeral' in quel della St. Michael's Church con una performance memorabile (con tanto di bis suonati all'esterno, nella gradinata della stessa) che io vi invito a favorire, senza fare troppi complimenti:


Setlist: Black mirror; Keep the car running; No cars go; Black wave/Bad vibrations; My body is a cage; Ocean of noise; Rebellion (Lies); Intervention; Antichrist television blues; The well and the lighthouse; Haiti; Neighbourhood #3 (Power out)

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2007 Birdantony's updated playlist:

1) The Snow Abides - Michael Cashmore
2) Neon Bible - Arcade Fire
3) The Magic Position - Patrick Wolf (che prima o poi recensirò)
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