martedì 31 marzo 2009

Antony & The Johnsons, Ancona 28.03.09

Siccome c'è chi le recensioni le sa scrivere bene (tipo questa su fard-rock, anche se si tratta del concerto successivo in quel di Roma) io mi asterrò in questo caso con le parole. Lascerò che parlino immagini e musica. E poi giuro che questo sarà l'ultimo post sul tour primaverile di Antony! :)

Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic


Umberto da Silvia

Vabbè, ammetto che verso il finire della settimana scorsa sono stato un pò troppo preso dal concerto di Antony e quindi mi sono dimenticato di avvisare che due miei cari amici si sarebbero incontrati negli studi di RadioUno a Village. Intervista di Silvia e 3 pezzi unplugged live da 'I Segreti del corallo' ('Gli anni del malto', 'Corallo' e 'L'attimo celeste'). Ecco il file:

lunedì 30 marzo 2009

Antony & The Johnsons - Vi Amo, Ancona + Antwerp Bootleg

OK, questo è il quarto bis del concerto di Sabato. E' piuttosto esilarante (e infatti scusate se ogni tanto ascolterete le mie sghignazzate in sottofondo) ed è stato ispirato dal luogo dove ha soggiornato Antony in questi giorni: un albergo sul monte Conero affacciato su un dirupo proprio sopra il mare Adriatico (Antony se n'è innamorato ed ha immaginato monte e mare che cantavano questa cosa).



Qui invece trovate il bootleg da Antwerp (23.03.09) di buona qualità (download) - SETLIST: Where is my power?-Her eyes are underneath the ground-Epilepsy is dancing-One dove- For today I am a boy-Kiss my name-everglade-Another world-Shake that devil-The crying light-Crazy in love-My father is my baby-I was young when I left home-Fistful of love-You are my sister-Trust your mother-Twilight-Aeon-Hope there's someone.

domenica 29 marzo 2009

Vi Amo Ancona


MUSICA: ANTONY AND THE JOHNSONS, DEBUTTO TRIONFALE A ANCONA
Band di culto apre tour italiano, 'qui siamo in paradiso'
(ANSA) - ANCONA, 29 MAR - Debutto trionfale ieri sera ad Ancona per la parte italiano del tour europeo di Antony and the Johnsons, band di culto di New York. ''Siamo arrivati in paradiso'' ha detto il front man Antony Hegarty, mente, anima e voce ultraterrena del gruppo, per ringraziare il pubblico che ha riempito il Teatro delle Muse. In scaletta cavalli di battaglia e brani dell'ultimo album, The crying light. Alla fine quattro bis, tra cui un arpeggio improvvisato sulle parole ''Vi amo Ancona''. (ANSA).


A domani per recensione e filmati ('Vi amo Ancona' inclusa). E' stata una gran serata davvero. Ormai non mi ricordo più nemmeno a quanti live di Antony ho assistito. Ognuno è diverso dall'altro, ma sempre di pari intensità ed emozione. E poi comunque proprio sotto casa mia, non l'avrei mai immaginato! :)
Per ora la setlist:

Where Is My Power?
Her Eyes Are Underneath the Ground
Epilepsy Is Dancing 
One Dove
For Today I Am A Boy
Kiss My Name
Everglade
Atrocities
Another World
Shake That Devil
The Crying Light
I Was Young When I Left Home
(cover di Bob Dylan da 'Dark Was The Night')
Fistful Of Love
You Are My Sister
Twilight
Aeon

BIS:
I Fell In Love With A Dead Boy
Cripple And The Starfish
Hope There's Someone
Vi Amo Ancona

giovedì 26 marzo 2009

Il 2009 contro il suo passato (allo specchio)


Non pensavo di mettere questa compilation anche qui, ma ho appena visto che il mio amico Tsuru di Vinylsociety ha postato tutti i links (il file zip completo ed anche i singoli mp3) sul suo eccellente blog e quindi mi tocca! :) Allora l'idea per questo mix m'è venuta a forza di pensare che questo 2009 fosse un'ottima annata musicale (credo che in questa sede l'abbia detto e ripetuto molte volte), per cui ho selezionato un pezzo per ognuno dei 10 miei 'dischi della settimana' (ovviamente per le due compilation ho scelto i brani dei compilatori: Afterhours e The National).  Poi per fare un giusto confronto col passato ho selezionato altri 10 pezzi dei suddetti artisti, pubblicati in anni precedenti e ne uscito il secondo mix. Questa la tracklist completa:

Il 2009..

01. ANIMAL COLLECTIVE - In The Flowers
02. ANDREW BIRD - Oh No!
03. ELVIS PERKINS IN DEARLAND - Shampoo
04. ANTONY & THE JOHNSONS - Aeon
05. GRIZZLY BEAR - Southern Point
06. BONNIE 'PRINCE' BILLY - You Are Lost
07. BEIRUT - La Llorona
08. THE NATIONAL - So Far Around The Bend
09. AFTERHOURS - Il Paese E' Reale
10. THE DECEMBERISTS - The Hazards Of Love IV

..e il suo passato allo specchio..

11. THE DECEMBERISTS - The Crane Wife III
12. AFTERHOURS - E' Solo Febbre
13. THE NATIONAL - Fake Empire
14. BEIRUT - Postcards From Italy
15. BONNIE 'PRINCE' BILLY - Strange Form Of Life
16. GRIZZLY BEAR - Knife
17. ANTONY & THE JOHNSONS - Spiralling
18. ELVIS PERKINS -While You Were Sleeping
19. ANDREW BIRD - Sovay
20. ANIMAL COLLECTIVE - Did You See The Words?

mercoledì 25 marzo 2009

Benedetto, sedicesimo meno cazzate? Ovvero il mio Disco della Settimana (10)

Si lo so, ne avevo già parlato in un precedente post di gennaio, ma finalmente mi è arrivato il triplo vinile ordinato su play.com e francamente dopo i recenti interventi in merito su cosa serve nella lotta all'AIDS ad opera del supposto rappresentante di Dio in terra credo proprio valga la pena inserire questo disco nei miei top del 2009. Non aggiungerò molte altre parole, perchè penso basti una scorsa alla playlist (peraltro ci sono quasi tutti gli artisti dei miei precedenti dischi della settimana) per rendere al meglio l'idea della qualità musicale di cui si può fruire ACQUISTANDO questa compilation a scopo benefico. Feist che duetta con i Grizzly Bear, Nick Drake fatto in salsa folkotronica, inediti di Arcade Fire, Sufjan Stevens, The Decemberists e Beirut, Antony che canta Dylan accompagnato solo da una chitarra acustica (e questa canzone come 'predettovi' ;)  qualche tempo fa la si potrà ascoltare live negli imminenti concerti italiani), e ancora Cat Power in 'Amazing Grace' e My Brightest Diamond in 'Feeling Good' (e se pensavate che i Muse avessero fatto la versione Definitiva di questo classico di Nina Simone, beh vi stavate sbagliando..), David Byrne coi Dirty Projectors, The National con Nico Muhly,  Bon Iver, Andrew Bird. Insomma basta così! Aggiungo solo che la 'chiamata alle armi' e la produzione del doppio CD (e triplo vinile) è ad opera dei fratelli Dessner, cioè i The National, e che tutta l'operazione  è a favore della RED HOT ORGANIZATION, l'associazione che si occupa di raccogliere fondi da destinare alla lotta all'AIDS e che già in passato si era servita di Compilations Musicali (Red Hot & Blue, Red Hot & Dance, ...) allo scopo, sebbene non eccelse come questa!
 
VV.AA. - Dark Was The Night


Audio CD (February 17, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 2
Label: 4AD
ASIN: B001KVW574
GENRE: Indie

Disc 1
01. Knotty Pine (Dirty Projectors and David Byrne)
02. Cello Song (The Books and José González) [orig. Nick Drake]
03. Train Song (Feist and Ben Gibbard) [orig. Vashti Bunyan ]
04. Brackett, WI (Bon Iver)
05. Deep Blue Sea (Grizzly Bear)
06. So Far Around The Bend (The National and Nico Muhly)
07. Tightrope (Yeasayer)
08. Feeling Good (My Brightest Diamond)[orig. Nina Simone]
09. Dark Was The Night (Kronos Quartet) [orig. Blind Willie Johnson]
10. I Was Young When I Left Home (Antony and Bryce Dessner) [orig. Bob Dylan]
11. Big Red Machine (Justin Vernon and Aaron Dessner)
12. Sleepless (The Decemberists)
13. Stolen Houses (Die) (Iron & Wine)
14. Service Bell (Grizzly Bear and Feist)
15. You Are The Blood (Sufjan Stevens)

Disc 2
01. Well-Alright (Spoon)
02. Lenin (Arcade Fire)
03. Mimizan (Beirut)
04. El Caporal (My Morning Jacket)
05. Inspiration Information (Sharon Jones & The Dap-Kings) [orig. Shuggie Otis]
06. With A Girl Like You (Dave Sitek) [orig. The Troggs]
07. Blood Pt 2 (Buck 65, Sufjan Stevens and Serengeti) [orig. The Castanets]
08. Hey, Snow White (The New Pornographers) [orig. Destroyer]
09. Gentle Hour (Yo La Tengo) [orig. Snapper]
10. Another Saturday (Stuart Murdoch)
11. Happiness (Riceboy Sleeps)
12. Amazing Grace (Cat Power and Dirty Delta Blues)
13. The Giant of Illinois (Andrew Bird) [orig. Handsome Family]
14. Lua (Conor Oberst and Gillian Welch)
15. When The Road Runs Out (Blonde Redhead and Devastations)
16. Love vs. Porn (Kevin Drew)

VOTO: 8

martedì 24 marzo 2009

Emergenza stupri

Prima che l'emergenza nazionale diventassero i cani che sbranano una o più persone al giorno, vi ricordate qual'era la precedente? Cioè un paio di mesi fa non passava giorno senza uno stupro in prima pagina/titoli del TG: stupri a Primavalle, stupri a Capodanno, stupri alla Garbatella. Che bello che da un mese a questa parte in questo paese nessuno stupra più, è? Comunque non mi soffermerei tanto sui rumeni ora rilasciati per non aver commesso il fatto grazie al metodo 'criminale' Genchi (incroci di tabulati telefonici), quanto sul rilascio di Davide Franceschini (no non è quello del PD). Vi ricordate gli improperi e gli insulti a mezzo stampa al Gip che gli aveva dato i domiciliari anzichè rinchiuderlo in una cella buia buttando la chiave? Bene, ora è arrivata la motivazione di quell'ordinanza: i test del DNA sulla ragazza stuprata a Capodanno non corrispondono a quelli del Franceschini, che dal canto suo aveva sempre dichiarato che quel rapporto fosse stato consensuale. Ora io mi chiedo, lasciando da parte i politici (che sono la feccia di questo paese e che non si scuseranno mai per le improvide dichiarazioni di due mesi fa), gli organi di stampa avranno dato lo stesso risalto alla notizia? Avranno riabilitato con la stessa enfasi questo poveraccio dopo il loro precedente linciaggio mediatico? Chissà che finalmente noi tutti non ci si accorga una volta tanto che la vera e costante emergenza di questo paese sia proprio l'informazione..... 

venerdì 20 marzo 2009

Il mio disco della settimana (9)

Come avevo già annunciato questa è la settimana di uno degli album con più "hype" degli ultimi tempi, sebbene tutto meritato, a parer mio. L'album in questione uscirà soltanto a fine maggio, ma la rete questa volta è riuscita ad anticipare largamente seppure non a bitrates elevati.

GRIZZLY BEAR - Veckatimest


Audio CD (May 26, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Warp Records
ASIN: B001U7FWM8
GENRE: Acid-Folk, Indie-Rock, Neo-Psichedelia.


1. Southern point
2. Two weeks
3. All we ask
4. Fine for now
5. Cheerleader
6. Dory
7. Ready, able
8. About face
9. Hold still
10. While you wait for the others
11. I live with you
12. Foreground

Secondo uno dei boss della Warp Records 'Vackatimest' è il più bell'album mai pubblicato finora dall'etichetta, secondo Robin Pecknold (Fleet Foxes) questo è semplicemente il miglior disco degli anni 2000, chi vi scrive invece non ritiene di sbilanciarsi in modo così causticamente netto. Sono però abbastanza certo che i Grizzly Bear contenderanno agli Animal Collective la palma del miglior album dell'anno in tutti i magazines specializzati nelle loro classifiche di fine anno. 'Vackatimest' e 'Merryweather Post Pavillion': due dischi così diversi eppure in qualche modo anche così strettamente consequenziali l'un l'altro. Dagli Animal Collective il quartetto di Brooklyn ha mutuato l'innato spirito di massima libertà espressiva sebbene le strade musicali intraprese hanno finito poi per divergere non tanto a livello sonoro (le differenze sono comunque abissali!) quanto per atteggiamento: i Grizzly Bear musicalmente si prendono davvero sul serio, senza quella leggerezza e quell'ironia che troviamo in un qualsiasi disco del collettivo. E 'Vackatimest' non suona poi così diversamente da altre centinaia di dischi che la scena indie alternativa americana sforna continuamente, quello che però fa la differenza è la loro minuziosa attenzione ai particolari. Il taglio è quello vintage-oriented con sonorità che sembrano fluttuare da un tempo ed uno spazio indefinibile e a tal fine il quartetto di Brooklyn ha scelto un paio di location per le registrazioni che perfezionano questo tipo di sonorità da spazi cavernosi: una chiesa sconsacrata di Brooklyn (per il suo reverbero) e gli Allaire Studios sulle Catskill Mountains(tra microfoni vintage, mellotrons e registrazioni analogiche). Il tutto poi rimescolato dall'ormai onnipresente Nico Muhly (per la parte orchestrale) e da Gareth Jones (per quella elettronica) per un risultato d'amalgama davvero notevole. Le canzoni non si discostano poi molto da quelle dei loro lavori precedenti, se non per l'attenzione ai particolari e ai minimi dettagli di cui sopra, e dunque all'ascolto veniamo ancora catapultati nelle consuete atmosfere disneyane fatte di divagazioni che partono dagli arpeggi di chitarra acustica e dalle loro tipiche armonizzazioni vocali. Da segnalare, oltre a 'Southern point' (a cui ho dedicato un apposito post un pò più sotto: ecco svelata band e titolo del pezzo clamoroso! :D), il pop floreale di '2 weeks' e quello straordinario manifesto di psych-folk che è 'All we ask', ma molte altre canzoni meriterebbero almeno una menzione: la beatlesiana 'Dory', la conclusiva piano ballad 'Foreground', il blues (decisamente buckleyiano) di 'While you wait' o lo slow funky di 'Cheerleader'. Insomma un album che a mio giudizio può essere annoverato assolutamente fra i migliori dell'anno (a prescindere da quelli che usciranno da qui a dicembre), uno di quei rari casi in cui l'hype mi risulta estrememente giustificato!

VOTO: 9


giovedì 19 marzo 2009

Live Broadcasts (The Hazards Of Love, Live @ NPR)

Entro la giornata di oggi posto il rapidshare link (N.d.A: FATTO! ;) ), per ora ecco la cover art. L'esecuzione live del nuovo album dei Decemberists 'The Hazards of Love' da Austin è stata trasmessa stanotte dalla NPR. Qualche piccola anticipazione? Dal vivo tutto il disco è addirittura anche meglio della sua versione in studio. E non è cosa da poco!



mercoledì 18 marzo 2009

Un pezzo clamoroso!

Che è anche un modo per anticipare il mio disco di questa settimana. Sto pezzo io lo trovo davvero clamoroso: comincia tipo jam session free jazz, finisce tra arpeggi elettronici alla Animal Collective, ma in mezzo, nell'inciso, esplode in una bossa nova sincopata (una roba che i guiLLeMotS manco se la sognano!). Poi per non influenzare l'ascolto non scrivo nulla, ne autore, ne titolo. E così testo anche il google mp3 reader, che se funziona mi può tornar comodo! :)

martedì 17 marzo 2009

Prosegue l'anno nefasto..

Se il 2009 verrà ricordato come un'ottima annata per la musica, non altrettanto lo sarà per i musicisti. Alla lunga serie di chi non è più qua ora si aggiunge anche Alain Bashung, 61 anni (ex ormai) colonna del cantautorato francese post-Gainsbourg. Confesso di aver scoperto la sua musica solo recentemente (grazie ad un CD regalatomi lo scorso autunno dalla mia amica Elise)  e forse proprio per questo la sua scomparsa mi tocca in particolar modo (è un pò quella sensazione di quando senti ti sei perso davvero qualcosa e non puoi più recuperare). Ad ogni modo cco la sua ultima grande canzone, tratta da 'Bleu Petrol' vincitore dell'Oscar della musica francese 2009 come miglior album.


giovedì 12 marzo 2009

Il mio Disco della settimana (8)

THE DECEMBERISTS - The Hazards Of Love


Audio CD (March 24, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Capitol
ASIN: B001LK1LA6
GENRE: Folk-Rock, Prog-Rock, Dream-Pop.

1. Prelude
2. The Hazards of Love 1 (The Prettiest Whistles Won't Wrestle the Thistles Undone)
3. A Bower Scene
4. Won't Want for Love (Margaret in the Taiga)
5. The Hazards of Love 2 (Wager All)
6. The Queen's Approach
7. Isn't it a Lovely Night?
8. The Wanting Comes in Waves / Repaid
9. An Interlude
10. The Rake's Song
11. The Abduction of Margaret
12. The Queen's Rebuke / The Crossing
13. Annan Water
14. Margaret in Captivity
15. The Hazards of Love 3 (Revenge!)
16. The Wanting Comes in Waves (Reprise)
17. The Hazards of Love 4 (The Drowned)


Se le suggestioni letterarie hanno da sempre affascinato Colin Meloy e quindi per coptazione anche i dischi dei suoi dicembrini (in 'Her Majesty' Verne e Salgari, in 'Picaresque' Miguel de Cervantes e tutta la letteratura picaro e in 'The Crane Wife' una raccolta di fiabe giapponesi) sul nuovo 'The Hazards Of Love' troviamo un ulteriore balzo in avanti. Qui non c'è più solo l'ispirazione letteraria bensì la sua stessa produzione. Tutto nasce quando Meloy in preda ad un'altra delle sue passioni e cioè il folk britannico dei '60 s'imbatte nell'EP di tale Anne Briggs datato 1966 dal titolo 'The Hazards Of Love'. Non c'è però una title track e quindi decide di scriverla lui una canzone con quel titolo. Il risultato però non è esattamente una singola canzone, bensì una vera e propria rock-opera (peraltro ci sono 4 pezzi nell'album con quello stesso titolo), qualcosa cioè di molto ambizioso, qualcosa che almeno concettualmente si avvicina alla saga del pippistrello in fuga dall'inferno che Todd Rundgren scrisse e produsse per Meat Loaf a cavallo degli anni '90. Ho scritto 'concettualmente' e non anche 'musicalmente' poichè le analogie finiscono li. Il quinto album del quintetto di Portland infatti si incanala nel solco del loro sentiero musicale intrapreso da un paio d'album a questa parte: un rock sempre meno prog e sempre più orientato verso un folk melodico di stanza a Glasgow piuttosto che a Nashville. Insomma molto più John Martyn che Willie Nelson. Un sound raffinato fatto di perfette melodie pop che a tratti vengono interrotte da interludi elettrici up-tempo che accompagnano l'ascoltatore nella storia fiabesca e surreale narrata nelle 17 tracce del disco. C'era una volta Margaret, una ragazza dolce e bellissima, che viene minacciata da una feroce belva mutaforma. Ecco quindi arrivare in suo soccorso William, innamorato timido e coraggioso, armato solo del suo amore e di un rastrello parlante. Le vicissitudini si susseguono fino all'entrata in scena di un'algida e fantomatica Regina della foresta spaventosa, ma io mi fermo qui e non vi svelo il finale della storia. Quello su cui invece mi soffermerei ulteriormente è l'incredibile schiera di ospiti che i Decemberists hanno arruolato per questi 'azzardi d'amore': Becky Stark (dei Lavender Diamond) che qui presta la voce a Margaret, la straordinaria Shara Warden, cioè My Brightest Diamond che 'impersona' la regina (e il suo fraseggio vocale in 'The Wanting Comes in Wave'è letteralmente da urlo) e poi Jim James (dei My Morning Jackets), Robyn Hitchcock, Rebecca Gates (Spinanes), tutti comunque incastonati perfettamente nello storytelling. In sostanza questo disco è uno di quei rari casi in cui l'ambizione produttiva trova il suo riscontro nel prodotto finito davvero di eccellente fattura in ogni suo aspetto. Un altro gioiellino di questo inizio di 2009 adatto a tutte le orecchie, nessuna esclusa!  

VOTO: 8,5


The Decemberists (ft. My Brightest Diamond) - The Wanting Comes in Waves / Repaid

lunedì 9 marzo 2009

La musica del 2009

Non c'è che dire, questo 2009, probabilmente per la morte annunciata delle majors ormai agli ultimi rantoli, si sta caratterizzando come uno degli anni più fecondi per la musica indie. Qualche amico mi dice che io sia di manica troppo larga nei voti dei dischi di cui sto parlando qui, e forse hanno anche un pò di ragione, il fatto è che potendo scegliere di cosa scrivere, naturalmente scelgo solo le cose che più mi piacciono e bypasso ogni altra. E poi scusate ma 8 significa 'buono' e 9 'ottimo', non capolavoro superstellare! :) Comunque a breve altri due discazzi sicuramente da 9, i nuovi Grizzly Bear e The Decemberists. Ripeto, a mio modo di vedere, non ricordo una tale infornata di ottimi albums in così poco tempo davvero!

venerdì 6 marzo 2009

Il mio disco della settimana (7)

Ogni promessa è debito e nonostante questa settimana abbia già il suo disco potrei comunque avantaggiarmi per la prossima:

BONNIE 'PRINCE' BILLY - Beware


Audio CD (March 17, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Drag City
ASIN: B001QIRSKA
GENRE: Country, Singer/Songwriter, Folk.

1. Beware Your Only Friend
2. You Can't Hurt Me Now
3. My Life's Work
4. Death Final
5. Heart's Arms
6. You Are Lost
7. I Won't Ask Again
8. I Don't Belong To Anyone
9. There Is Something I Have To Say
10. I Am Goodbye
11. Without Work, You Have Nothing
12. Afraid Ain't Me

Se penso che Will ed io siamo praticamente coetanei (5 giorni di differenza) mi prende un pò di sconforto. E' vero lui sembra mio padre ed io mi ritrovo, più o meno, con tutti i capelli ancora in testa, ma di fronte ai suoi 19 albums, collaborazioni con Tortoise e Matt Sweeney escluse, (+ una quarantina di EP) non mi è difficile constatare quanto io non abbia combinato un cazzo nella vita. Ok, torniamo a lui che è meglio. Dicevo della sua bulimia autorale che lo ha portato in soli 12 anni di carriera ad invadere gli scaffali delle discoteche (letteralmente parlando) come Will Oldham, Palace, Palace Brothers e Bonnie 'Prince' Billy (a proposito questi ultimi saranno nicknames o monikers? Solo Joyello potrebbe spiegarmelo!). La cosa strana però è che per lui quantità è un concetto che non inficia minimamente la qualità del prodotto. Puoi sempre contare sulla sua musica e sulle sue parole, non sono mai ne scontate ne paradossalmente eccessive e questa, perdonatemi, ma è una riflessione piuttosto oggettiva che va al di la dei gusti personali di chi vi scrive. Certo all'interno della sua incessante opera musicale ci sono delle vette e dei momenti di meno incisiva ispirazione, ma nulla mai al di sotto dell'eccellenza (e mi accorgo solo in questo momento che sto cominciando ad usare la parola 'eccellenza' con troppa facilità. Mi starò Bonolisizzando? Mah..). E 'Beware', da qualsiasi lato lo si voglia analizzare, non può non essere annoverato tra le vette di cui sopra. Certo anche lui, come un altro cantautore americano che io amo molto cioè Jason Molina (peraltro anche lui piuttosto bulimico e afflitto da sindrome multi-identitaria: Magnolia Electric Co., Songs Ohia, etc...), da qualche tempo ha decisamente imboccato la strada che io preferivo meno tra quelle che aveva lasciato presagire, quella cioè della classicità cantautorale made in USA (leggasi: contemporary country), però se i risultati sono questi, beh continui pure così! 'Beware' in un certo senso è la summa maxima di tutto ciò che finora Will ci ha proposto. Dentro ci trovi l'intimismo dark di 'I See A Darkness', certi sperimentalismi di 'Superwolf', l'intensità di 'Master And Everyone', il romanticismo di 'The Letting Go', eppure l'insieme suona piuttosto differente da ogni singola parte presa a se stante. E' un disco a tratti epico, pieno di strumentazione, di incedere decisamente maestoso, ricco di spunti ed idee che travalicano i confini del cantautorato country-folk. Proprio lui, a cui basterebbe solo una chitarra acustica e la sua voce vibrante per frantumare ogni cuore dell'emisfero occidentale, decide di aggiungere e non di togliere. Un'orgia sonora fatta di fiddle (il violino country), pedal steel, accordion, fiati, organo hammond, e una moltitudine di backing vocals che per una volta abbracciano voluttuosamente la sua prosa emozionale e a tratti pisocanalitica fino a rendere in un certo senso colma di speranza la sua abituale disperata rassegnazione. L'impatto è infatti quello di un disco solare, a tratti gioioso, nonostante al solito morte e dolore non sono avulse dalla narrazione. Io lo definirei un 'instant classic' proprio perchè risulta difficile trovargli una collocazione spazio-temporale. Ad ogni modo se anche voi, come me, avete uno scomparto semivuoto che stride con la restante confusione delle mensole che reggono il vostro archivio discografico e se in quello scomparto, anche voi, avete solo 'Nashville Skyline' di Bob Dylan, 'Songs Of Love And Hate' di Leonard Cohen e 'Harvest' di Neil Young perchè causa un certo pudore non avete avuto mai il coraggio di accostare un altro vinile a quei tre, beh 'Beware' potrebbe essere un'idea per cominciare a colmare quello spazio.

VOTO: 9

giovedì 5 marzo 2009

Live Broadcast (-23 all'alba)

Se siete tra coloro che hanno già in mano i biglietti per uno dei quattro concerti italiani a cavallo fra la fine del mese e l'inizio del prossimo probabilmente potete anche evitare di scaricare ed ascoltare l'oggetto di questo post. Almeno se siete tra quelli che amano le sorprese. Altrimenti, se non vi siete accaparrati i bliglietti (ormai terminati ovunque) proseguite pure! :) Ieri la NPR ha trasmesso e messo in streaming online la registrazione del concerto di Antony & The Johnsons in quel di Washington D.C. del 3 Febbraio scorso e parallelamente su Pitchfork.TV, sempre da ieri sera,  è possibile anche vedere i video di 5 delle canzoni presenti in scaletta. Eviterei ulteriori commenti da parte mia, visto che è risaputa la mia poca obiettività circa le performances del mio Antonione. Preciserei solo che dalla registrazione in oggetto è stato tolto il primo bis 'Cripple And The Starfish' (probabilmente per qualche imprecisione nell'esecuzione) e che nelle date italiane ci saranno buone possibilità di ascoltare, oltre alla riproposizione di questa scaletta, la cover di Bob Dylan 'I Was Young When I Left Home' che Antony ha inserito nella compilation benefica 'Dark Was The Night', di cui vi ho già parlato. Buon ascolto!!!

 
NPR intro
Where is my power?
Her eyes are underneath the ground
Epilepsy is dancing
One dove
For today I am a boy
Kiss my name
Everglade
Another world
Shake that devil
The crying light
Crazy in love
Fistful of love
You are my sister
Twilight
Aeon
Hope there's someone

mercoledì 4 marzo 2009

Live broadcast (Tante grazie al commercialista)

Si, davvero tanta gente dovrebbe ringraziare il commercialista di Leonard Cohen. A me vengono in mente ad esempio i 5000 che affollavano Piazza Napoleone lo scorso 28 luglio in quel di Lucca e che se non fosse stato per il suddetto (il quale ha fatto sparire qualcosa come 5 milioni di dollari alle finanze del Nostro, lasciandolo praticamente in bolletta) ben difficilmente avrebbero avuto la possibilità di assistere ad un concerto dell'ormai ottantenne maestro, precedentemente decisosi ad appendere il microfono al chiodo. A fine mese, tanto per rimpinguare ulteriormente le casse, uscirà un doppio CD + DVD che testimonierà in maniera esaustiva il suo ultimo tour (in una delle date londinesi) e come aperitivo la NPR ha trasmesso in diretta lo showcase di presentazione tenutosi in quel del Beacon Theatre a Manhattan lo scorso 26 febbraio.


Questa la setlist..

"Dance Me to the End of Love" 
"The Future" 
"Chelsea Hotel" 
"Tower of Song" 
"Suzanne" 
"The Partisan" 
"Hallelujah" 
"Recitation With N.L." 
"Take This Waltz" 
"So Long Marianne" 
"First We Take Manhattan" 
"Democracy" 

..che più che una setlist è un vero e proprio pezzo di storia della musica!


P.S.: Grazie all'amico fulltext di vinylsociety (che peraltro è la miglior comunità virtuale in tema di musica che esista, provare per credere) che ha grabbato lo show!

Il mio disco della settimana (6)

9 euri e 90 spesi davvero bene. E se la FNAC non ci fosse nella vostra città, come nella mia, don't worry: www.fnac.it!

AFTERHOURS Presentano - Il Paese E' Reale

Audio CD (February 25, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
GENRE: Indie, Alternative.

01 Afterhours - Il paese è reale
02 Paolo Benvegnù - Io e il mio amore
03 Marco Parente - Da un momento all’altro
04 Dente - Beato me
05 Cesare Basile - Le canzoni dei cani
06 A Toys Orchestra feat. Luca D’Alberto - What you said
07 Reverendo - California
08 Calibro 35 - L’uomo dagli occhi di ghiaccio
09 Il teatro degli orrori - Refusenik
10 Roberto Angelini - Tempo e pace
11 Beatrice Antolini - Venetian hautboy
12 Zu - Maledetto sedicesimo
13 Zen Circus - Gente di merda
14 Marco Iacampo - Che bella carovana
15 Mariposa - Le cose come stanno
16 Settlefish - Catastrophy liars
17 Disco Drive - The giant
18 Marta sui tubi - Mercoledi
19 Amerigo Verardi + Marco Ancona - Mano nella mano

Probabilmente questo è il primo caso di un disco che mi piace come forma ancor più che come sostanza. E' il tentativo di un quattro luglio esponenziale nell'Italia musicale: indipendenti nella produzione, come nella distribuzione. Per questo vorrei che ottenesse risultati egregi, sebbene la scelta della FNAC, tagliando di netto la 'cinghia' della distribuzione, mi lasci un pò perplesso. Magari la prossima volta si potrebbe tentare con Mediaworld che mi sembra molto più presente capillarmente nel territorio nazionale (sempre che ne avesse voglia e comunione d'intenti). Sul contenuto invece mi risulta difficile una recensione organica, come per tutte le compilations in generale, visto che di una raccolta piuttosto disorganica si tratta. La qualità media è comunque decisamente alta con delle punte di vera eccellenza. Benvegnù, ad esempio, si conferma il cantautore numero 1 sulla piazza, sempre tagliente e lucido come una fucilata in pieno petto e l'analisi che fa del nostro paese è ancor più spietata e feroce di quella degli stessi Afterhours. Parente si propone con uno dei suoi downtempo pop a tinte surreali, la Antolini mette in cartellone un nuovo numero circense del suo personale freak show, gli Zu rispondono con un'invettiva antipapale alla loro maniera (potente, quadrata ed inesorabile) e Pipitone dei Marta sui Tubi sfoggia gli abituali virtuosisimi vocali sull'altrettanto abituale pop sghembo. L'insieme è una fototografia abbastanza lucida dei microcosmi che popolano il paese reale, permeati di rabbia, speranza, amore, indignazione, disillusione, tenerezza. Tutta roba reale insomma, di quella che il paese catodico a modulazione di frequenza, e perciò solo virtuale, non trova il tempo e la voglia di rappresentare. Ma adesso fai qualcosa che serve, che è anche per te se il tuo paese è una merda: http://www.fnac.it


VOTO: 8

martedì 3 marzo 2009

La compilation di Febbraio

A breve come promesso parleremo del nuovo disco del principe, per ora invece ecco la consueta compilation col meglio dei miei ascolti mensili (+ gli Animal Collective che non so per quale motivo non l'avevo inseriti nel mixtape di gennaio). Peraltro come nell'ultima compilation ho inserito un paio di songs da un progetto benefico (Warchild, mentre a gennaio era Dark Was The Night) più tutta roba dagli album degli artisti in questione (eccetto che per Antony, il quale è presente con la b-side del primo singolo da TCL). Ecco la tracklist:

01. In the flowers - Animal Collective
02. Where is my power? - Antony & The Johnsons
03. White love - Bosque Brown
04. Wonderful/Song for children - Rufus Wainwright
05. The walls are coming down - Fanfarlo
06. Fire of birds - DM Stith
07. Promise me still - Saeta
08. Shampoo - Elvis Perkins In Dearland
09. And ever again - A Band Called Quinn
10. My life's work - Bonnie 'Prince' Billy
11. Sway - Heartless Bastards
12. Lost - Barzin
13. Heartbreaker - Jenn Grant
14. Disobey - Twilite
15. Brittle, crushed and torn - Marissa Nadler
16. The big sleep - Bat For Lashes ft. Scott Walker
17. Streets of Philadelphia - Casiotone For The Painfully Alone
18. Heroes - TV On The Radio