giovedì 21 maggio 2009

Il mio Disco della Settimana (17)

Visto che ne stiamo già parlando, con mio sommo ritardo ecco..

Patrick Wolf - The Bachelor


Audio CD (June 2, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Bloody Chamber Music
ASIN: B001Y8DK9K
GENRE: Pop

1. Kriegsspiel
2. Hard Times
3. Oblivion
4. The Bachelor
5. Damaris
6. Thickets
7. Count Of Casualty
8. Who Will?
9. Vulture
10. Blackdown
11. The Sun Is Often Out
12. Theseus
13. Battle
14. The Messenger


Non è per mettere le mani avanti, anzi si, quindi dico fin da subito che questo è l'album che fondamentalmente mi piace di meno fra tutti i miei 'dischi della settimana' del 2009. Il fatto è che non posso dire che questo quarto lavoro di Wolf non sia oggettivamente ben riuscito, con belle canzoni, idee stravaganti, ma funzionali al tempo stesso e con anche un qual certo appeal musicale. Dal mio punto di vista il problema è un altro, ma ci arriverò fra poco. D'altra parte c'erano molte aspettative per questo album e il buon Patrizio non s'era negato neppure qualche singolare operazione di marketing, tanto per stimolare l'attesa: la grancassa mediatica sulle botte prese da lui e il suo boyfriend al concerto londinese della Ciccone dalla security, le interviste megalomani sul fatto che non esisterebbe artista al mondo a cui lui invidi qualche cosa (N.d.A. chissà perchè invece nei suoi live non manca mai una fra 'Candy says', 'Afraid' o 'Mysteries of love', che un altro artista è stato udito coverizzare prima di lui?), fino allo stracciare pubblicamente il contratto con una major per farsi finanziare questo nuovo disco dai suoi fans (le sottoscrizioni sul suo sito erano di almeno 8 sterline, per poter figurare ufficialmente fra i produttori). Insomma dopo tutto questo bel casino uno si aspettava davvero grandissime cose. Ed invece le cose, alla prova d'ascolto, si rivelano si buone, ma senza eccedere coi superlativi. Indubbiamente, a livello artistico qualcosa s'è mosso ed il ragazzo sembra finalmente aver capito cosa voler fare da grande: non più le sirene da punk elettronico alla Aphex Twinx e nemmeno qualche deriva industrial come in alcuni capitoli precedenti della sua discografia. L'orizzonte è ormai il pop, un pop carico di romanticismo, enfatico e drammatico, senza quella leggerezza d'intenti che pure lo aveva caratterizzato soprattutto in 'The Magic Position'. Lui è Marc Almond o almeno il Marc Almond di questa generazione e 'The Bachelor' rappresenta il manifesto di questa sua presa di coscienza. E allora non ci si può meravigliare di fronte all'alternanza di ballate strabordanti, innesti chitarristici cyberpunk e beat danzerecci a 120 bpm. Certo per poterlo apprezzare in pieno occorre non provare alcun fastidio innanzi a tutta questa straffottente magniloquenza attraverso la quale sembra che Wolf voglia sommergerci con tutto il suo indiscutibile ed oceanico talento. Il problema semmai è che a tratti il tutto possa diventare troppo e che proprio il suo prendersi terribilmente sul serio possa limitare la qualità complessiva del suo lavoro finendo con l'appesantirlo. L'ego probabilmente è il peso relativo dell'anima di ciascuno di noi, da intendersi sia positivamente che negativamente e di ego il ragazzo non difetta. Personalmente spererei che il secondo capitolo ('The Messenger' in uscita fra un anno esatto) possa mantenere le qualità di composizione con una maggior leggerezza sonora, senza strafare insomma, ma temo che non verrò soddisfatto. E allora mi riascolto 'The Bachelor' per endovena che casomai ho sempre Bill Callahan a portata di iPod per disintossicarmi dalle sue contaminazioni orgiastiche e barocche.   

VOTO: comunque 8


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