martedì 30 giugno 2009

Antony & The Metropol Orkest (Amsterdam Full Setlist)

Stesso concerto dal teatro Carrè di Amsterdam che ho postato qualche giorno fa, ma come avevo annunciato la radio 6.NL ha appena messo in streaming audio l'intera setlist. Quindi un nuovo link audio necessita, almeno se anche voi impazzite per 'Everything is new' e vi struggete per 'Christina's Farm'. A proposito non so se avete intuito dove vuole andare a parare quest'ultima. Aiutino? OK! La mamma delle sorelle Casady, amicissime di Antony (e come chi sono queste? dai sono le CocoRosie), risiede nella Francia meridionale (Camargue), si chiama Christina Chalmer e nella sua fattoria ha ospitato per qualche giorno Antony e Nico Muhly di ritorno da casa Battiato (dopo aver ideato 'Del suo veloce volo'). In quella sorta di 'oasi' immersa nella natura è nata la suddetta canzone...

Intro
Everything Is New
Christina's Farm
For Today I Am A Boy
Kiss My Name
Everglade
Ghost
Another World
I Fell In Love With A Dead Boy
Salt, Silver & Oxygen
Dust And Water
Crazy In Love
The Crying Light
Cripple And The Starfish
Her Eyes Are Underneath The Ground
Rapture
Outro

To Build A Home (La mia canzone preferita del decennio)

Visto che ne stavamo parlando appena qui sotto e che non sono nemmeno solo a pensarla in questo modo, ecco la mia canzone preferita degli ultimi 1o anni (almeno)! Ricordo anche che il pezzo fu scelto per un bellissimo spot pubblicitario (con il corpo di danza della Scala) per una marca d'abbigliamento sportivo (quella che si chiama come il compianto cantante dei Queen, tanto per intenderci) e che nel periodo natalizio del 2007 tale spot era in airplay continuo su tutti gli schermi della stazione centrale di Milano ('sta cosa m'è rimasta impressa!!!)

Cinematic Orchestra ft. Patrick Watson - To Build A Home
qui in versione live at the Barbican Theatre (nel novembre 2007)


Poi certo di fare cosa gradita, almeno all'anonimo di cui sotto, ecco il Promo Single (con 4 versioni del pezzo in questione) che direi piuttosto introvabile altrimenti..


01. To Build A Home (Radio Version)
02. To Build A Home (Grey Reverend Version)
03. To Build A Home (Album Edit)
04. To Build A Home (Album Version)


venerdì 26 giugno 2009

La Compilation di Giugno

Anche se il mese non è ancora terminato io ho raggiunto (ed anche superato a ben vedere) il limite delle 20 canzoni/80 minuti per la consueta compilation mixata mensile (che a giudicare dal numero dei downloads risulatano piuttosto gradite). Al solito anche questo mix di Giugno risulta decisamente vario-barra-variopinto, con degli accostamenti musicali magari azzardati, ma funzionali e completamente rispondenti ai miei ascolti degli ultimi trenta giorni. La tracklist:

01. Tyranny of stars - CURRENT 93
02. An epic story - MULATU ASTATKE/THE HELIOCENTRICS
03. Underlying lies - SCOTT MATTHEWS
04. The place where we lived - HAYDEN
05. The Leaving Song - CHRIS GARNEAU
06. Fuori o dentro - NICCOLO' FABI
07. Je sais que tu sais/She's a business - IGGY POP
08. Barefoot in Arizona - VUK
09. Little White Lies - DEER TICK
10. That look you give that guy - EELS
11. Intro to season - OHBIJOU
12. Words on signs - ARCHIVE
13. Milkman - COCOROSIE
14. Changing partners - ELVIS COSTELLO
15. You will miss me when I burn - SOULSAVERS/MARK LANEGAN
16. Awakening - SEBASTIEN SCHULLER
17. The breeze/My baby cries - BILL CALLAHAN
18. Dreamer - TINY VIPERS
19. Thick as thieves - KASABIAN
20. Copernicus - THE MARS VOLTA


P.S.: Fandorin, sto ascoltando piuttosto spesso anche il disco di Nneka, grazie al tuo prezioso suggerimento. Se non trovi nulla di suo nella mia compilation di giugno è solo perchè il disco è uscito nel 2008. Ma è un gran disco, davvero!

martedì 23 giugno 2009

Antony & The Metropol Orkest - Live @ Carrè Theatre, Amsterdam 21.06.09

In attesa di avere il video integrale, perchè tutto il concerto è stato trasmesso dalla TV di Stato Olandese lunedì scorso (p.s.: si che è come la nostra, la loro TV di Stato, è?) ed in attesa che Radio 6 NED lo trasmetta integralmente, questo è il broadcast parziale della rete televisiva Uitzending Gemist (mancano 6 pezzi, 'Kiss My Name', 'Evrglade', 'Mysteries Of Love', 'Christina's Farm', 'River Of Sorrow' e 'Everything Is New'). A parte la qualità audio/video io direi che solo 'Ghost' vale il tempo del download. Ah dimenticavo, trattasi della prima data del tour orchestrale (che toccherà a fine luglio Roma e Torino)!



1. Ghost
2. Another World
3. I Fell In Love With A Dead Boy
4. Salt, Silver, Oxygen
(inedito di Antony & Nico Muhly)
5. Dust And Water
6. Crazy In Love
7. The Crying Light
8. Cripple And The Starfish
9. Her Eyes Are Underneath The Ground
10. Rapture

e

E se pensate che non valga la pena il download, questa è 'The Crying Light' con l'arpa a sostituire la chitarra acustica e tutto il resto dell'arrangiamento sinfonico. Poi.. fate vobis.. :)

lunedì 22 giugno 2009

Dopo Amiche per l'Abruzzo.... Amiche per papi!!!

Oggi il TG1 concludendo il servizio sulle note foto scattate dalle ragazze nei bagni di Palazzo Grazioli ha così sentenziato: AD OGNI MODO E' INDEGNO CHE SI SIA PERMESSO DI INTRODURRE, DA PARTE DI QUESTE RAGAZZE, MACCHINE FOTOGRAFICHE DENTRO AD UN PALAZZO ISTITUZIONALE.
Subito dopo aver ascoltato mi sono ritrovato abbastanza sorpreso dal fatto che nonostante tutto.. riuscivo ancora ad indignarmi! Allora mi son detto ma perché cazzo continuo a pagare ancora il canone RAI? Ora aggiungerei: Caro TG1, ma indegno non sarà invece stato introdurre proprio queste "ragazze" (non le loro fotocamere) dentro palazzi istituzionali??? Caro TG1 e poi da quando la residenza privata del presidente del consiglio sarebbe diventata un palazzo istituzionale??? Il fatto che li dentro siano state prese, da 4 persone, alcune decisioni che invece sarebbero spettate al Parlamento (tra cui, guarda guarda il caso, anche proprio chi doveva essere il nuovo direttore del TG1, ma va?) rende forse quella una sede istituzionale???
Ma tra coloro che passano qui a leggere ogni tanto i miei sproloqui musichieri non c'è nessun altro che ha voglia di unirsi al mio canto ed intonare un VAFFANCULO???

venerdì 19 giugno 2009

Live Boradcast (Preliminaires LIVE)

Se anche voi avete gradito i preliminari non potete perdervi questo! Sempre gentilmente offerto dal mio amico Frankie (il mio pusher di musica preferito!) :)
Iggy Pop
28 may 2009
Studio 105
Maison de la Radio
Paris France

01 - 5 foot 1
02 - Les Feuilles Mortes
03 - Nightclubbing
04 - I Want To Go To The Beach
05 - King Of The Dog
06 - Spanish Coast
07 - I Put A Spell On You
08 - How Insensitive
09 - Nice To Be Dead
10 - Passenger
11 - Willow Weep For Me
12 - Sweet Sixteen
13 - A Machine For Loving
14 - Shotgun
15 - Outro



Questa è 'I want to go to the beach' tratta dal concerto la cui registrazione audio (trasmessa da radio france) ho linkato...

mercoledì 17 giugno 2009

Ah, la copertina..

di 'Aeon/Crazy in love' al 99% sarà questa...

E a parte il fatto che Antony su una sua copertina è praticamente una rarità, non sembra un pò Bjork ingrassata??? :)

martedì 16 giugno 2009

Antony & The Johnsons - Aeon/Crazy In Love (CDS e 7")

Ricevo e giro immediatamente (per la gioia di Joyello 'Crazy In Love' finalmente su disco, anzi su vinile che è meglio!)...

Antony and the Johnsons have announced an August 4, 2009 USA release of “Aeon”/”Crazy in Love”, a double A-side single on CD and 7” through Secretly Canadian; and on August 3rd in Europe and UK on 7” through Rough Trade. “Aeon” is one of the highlights of the critical and commercial smash album “The Crying Light” which debuted at #1 on the European charts. Antony and the Johnsons’ earnest and impassioned cover of Beyonce’s “Crazy in Love”, a long time live favorite, is being released officially for the first time.

A blast from the past (Soulsavers)

A volte mi rendo conto che quando parlo di musica presumo troppo, nel senso di presumere che chiunque passi da queste parti abbia effettuato i miei stessi ascolti in passato. Ringrazio quindi l'amico Fandorin, che non è un elfo tolkeniano, bensì un investigatore russo dell'800, per avermi fatto ricordare di questa mia presunzione, nonchè per essere uno dei pochi italiani, insieme a me, ad aver acquistato 'Passing Stranger' di Scott Matthews! :) Dunque per i pochi (spero) che abbiano strabuzzato gli occhi (chiedendosi, fra se e se: "ma che sta a dì, questo qua?") relativamente al mio post di ieri sui Soulsavers spenderei qualche parola (e qualche mp3, of course) sul loro album precedente, a mio insindacabile giudizio una pietra miliare di questi anni 2000 in musica. Ian Glover e Rich Machin (i Soulsavers per l'appunto) erano un onesto duo del nord dell'Inghilterra, uno dei tanti insomma post-bristoliani che si cimentavano col drum n'bass ed il trip-hop pur essendo arrivati fuori tempo massimo (il periodo d'oro dei Massive Attack, Portishead, Tricky e compagnia cantante era già terminato da un pò insomma). Sarebbero quindi facilmente finiti nel dimenticatoio (almeno il mio) dopo un album e qualche remix (per i Doves e gli Starsailor) se non si fossero imbattuti nel corso del 2006 in quel monumento vivente ed eretico del grunge che risponde al nome di Mark Lanegan. L'alchimia dei due mondi esistenziali (non solo musicali) così lontani risulta però sorprendentemente riuscita e sfocia in un disco magico dal titolo "It's Not How Far You Fall, It's the Way You Land" (Non è quanto lontano cadi, è il modo in cui atterri) che è già tutto un programma. L'album mescola gospel, rock e blues con tappeti sonori a volte soffici, altre decisamente ruvidi, all'insegna di un immaginifica colonna sonora stile trip-hop. E' un disco dunque decisamente notturno e che già dalla copertina (simboli contradditori di perdizione e riscatto: statuette del Cristo e pistole, banconote e farfalle, dadi e teste di corvo) lascia intendere il taglio narrativo fra sacro e profano: si parla di religione al limite dell'eresia insomma. Io ora ve lo allego, in modo che poi quando scriverò del loro imminente 'Broken' quelli che avessero strabuzzato gli occhi al mio post di ieri non si troveranno di nuovo con problemi di ottica. Ed è comunque un consiglio all'ascolto per tutti coloro che se l'avessero perso (o magari lo avessero solo sottovalutato al primo ascolto). E' un gran disco comunque:

SOULSAVERS ft. MARK LANEGAN
It's Not How Far You Fall, It's the Way You Land

1. Revival
(voce: Mark Lanegan)
2. Ghosts Of You And Me
(voce: Mark Lanegan)
3. Paper Money
(voce: Mark Lanegan)
4. Ask The Dust
(strumentale)
5. Spiritual (cover di Johnny Cash)
(voce: Mark Lanegan)
6. Kingdoms Of Rain (cover di Mark Lanegan stesso)
(voce: Mark Lanegan)
7. Through My Sails (cover di Neil Young)
(voce: Mark Lanegan e Bonnie 'Prince' Billy)
8. Arizona Bay
(strumentale)
9. Jesus Of Nothing
(voce: Mark Lanegan)
10. No Expectations (cover dei Rolling Stones)
(voce: Mark Lanegan)
11. End Title Theme
(strumentale)

o

lunedì 15 giugno 2009

I Salvatori dell'Anima (Super Anteprima)

Quasi due anni dopo il magico ‘It’s Not How Far You Fall, It’s The Way You Land’, torna la coppia di produttori britannici Rich Machin e Ian Glover, meglio noti come Soulsavers. ‘Broken’ uscirà il 17 agosto e oltre all’amico Mark Lanegan, già presente marcatamente nel precedente disco, arrivano a dar supporto Mike Patton, Jason Pierce, Will Oldham, Gibby Haines e Richard Hawley (tutte vocine davvero ragguardevoli!!!). Pierce duetterà con Lanegan mentre come antipasto all’album verrà pubblicato un 7″, che include il pezzo ‘Sunrise’ scritto da Lanegan e cantato da Will Oldham (Bonnie 'Prince' Billy), favore che viene ricambiato sul lato B, dove sarà Lanegan a cantare un brano scritto dal barbuto cantautore yankee. Posso dire: "Stica!"? Ooops l'ho già detto. Non vedo assolutamente l'ora di gustarmi l'intero lavoro che promette di essere ancor meglio (e sarebbe indubbiamente difficile) del predecessore! Intanto gustatevi questa super anteprima:

(pezzo di Mark Lanegan da 'Whiskey For The Holy Ghost')

e

(pezzo di Bonnie 'Prince' Billy, quand'era ancora The Palace)

P.S.: E poi non ditemi che non vi tratto bene!!! :) E comunque da quello che si sa 'Sunrise' non uscirà su 'Broken', ma solo sul singolo in vinile, mentre 'You will miss me when I burn' sarà una delle 10 tracce cantate da Lanegan. In 'Pharaoh's chariot' Mark duetterà con Jason Pierce (voce degli Spiritualized), con Richard Hawley in 'Unbalanced pieces', e con Gibby Heynes (voce dei Butthole Surfers) in 'Death bells'. Non so ancora invece cosa farà Mike Patton, ma un duetto fra lui e Lanegan sarebbe un sogno (o un incubo..)

Antony & The Johnsons + CocoRosie - Krems 01.05.09 (Radio Broadcast)

Oggi doppio appuntamento live con Antony. Questa infatti è la registrazione trasmessa in Radio del concerto del primo maggio scorso in Austria al Donau Festival. La scaletta è effettivamente stata accorciata a 45 minuti (quello era il tempo previsto per ogni artista) per cui mancano alcune pietre miliari del tour ('Aeon' su tutte), però c'è questo nuovissimo pezzo, 'Snake', che Antony improvvisa al termine di 'Shake That Devil' e l'introduttiva Beatlesiana 'With A Little Help From My Friends' in cui Antony si unisce alle CocoRosie per l'ultimo atto della loro set, che è anche il primo relativo ad Antony. Molto Casady-style, ma non male davvero!

With A Little Help From My Friends
Epilepsy Is Dancing
Her Eyes Are Underneath The Ground
One Dove
For Today I Am A Boy
Kiss My Name
Another World
Shake That Devil
Snake
The Crying Light
I Fell In Love With A Dead Boy
Fistful Of Love

Antony & The Johnsons - I Fell In Love With A Dead Boy TOUR 2001 (2 di 3)

Secondo concerto al Bloomsbury Theater dell'aprile del 2001. Scaletta molto diversa ed Antony molto più ciarliero. Nella lunga introduzione di 'River Of Sorrow', anche il racconto della storia di Marsha P. Johnsons (per i pochi che conoscessero l'origine del nome '.. And The Johnsons').

Intro (Dr. Julia Yasuda)
Twilight
Hitler In My Heart
Cripple And The Starfish
Atrocities
Be My Husband (Nina Simone)
I Fell In Love With A Dead Boy
River Of Sorrow




venerdì 12 giugno 2009

Il mio Disco della Settimana (22 e 23)

Un'altra accoppiata corposa, dopo il divertissment iguanesco, questa settimana (e così mi avvantaggio anche per la seguente). Entrambi questi dischi sono decisamente ragguardevoli, seppur per opposti motivi e ve li caldeggio fortemente a prescindere (mi dispiace solo che in tutto questo tourbillion mi siano rimasti non recensiti gli Eels, ma spero di recuperarli prima o poi!).


Mulatu Astatke/The Heliocentrics - Inspiration Information 3


Audio CD (April 14, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Strut Records
ASIN: B001RTYKHW
GENRE: Psych-Funk, Etno-Jazz.

1. Masengo
2. Cha Cha
3. Addis Black Widow
4. Mulatu
5. Blue Nile
6. Esketa Dance
7. Chik Chikka
8. Live From The Tigre Lounge
9. Chinese New Year
10. Phantom Of The Panther
11. Dewel
12. Fire In The Zoo
13. An Epic Story
14. Anglo Ethio Suite

Questo è OGGETTIVAMENTE il disco più bello dell'anno. Mi verrebbe di scrivere solo questa sacrosanta verità, perchè stiamo parlando di oggettività che prescinde i gusti personali e le diverse sensibilità di ognuno di noi, per cui non c'è alcun dubbio al riguardo. Però forse è il caso di spendere qualche parolina in più, perchè capisco che fidarsi (del sottoscritto) a scatola chiusa è esercizio alquanto difficile quando non deleterio tout court. Dunque Mulato Astatke è il più famoso e talentuoso musicista Etiope e non è più un ragazzino da tempo (ha suonato anche con Duke Ellington, e scusate se è poco!), uno di quelli che ha saputo tornare alle radici etniche, fatte di tribalità dell'Africa orientale, per sviluppare un nuovo linguaggio del Jazz contemporaneo. Gli Heliocentrics, invece, sono una delle principali band inglesi del genere jazz-funk-elettronico alla Buddha Bar (tanto per intenderci) che però dal drum & bass classico sconfinano spesso in vere e proprie derivazioni Hip hop. La Stout Record ha affidato a questo originale 'duo' il terzo capitolo della sua saga musicale dell'informazione ispirata ed il risultato è qualcosa di straordinario (e mai questa parola calza a pennello come in questo caso). 14 tracce di attualità assoluta, sospesa fra ancestralità e futurismo, in cui fanfare, archi elettronici, ritmi tribali, giri di basso funkeggianti, chitarre distorte e tasti jazz si fondono in un caleidoscopio sonoro mai banale e, ancor più sorprendentemente, mai ripetitivo. E quando sei arrivato in fondo non è possibile non rimettere tutto da capo. Per cui non ti curare se dalla musica cerchi solo suggestioni folk, raffinatezze jazz o energia rock, il mondo è ormai globalizzato baby, e questo disco non è altro che la sua perfetta rappresentazione sonora. 

VOTO: 9


e

Chris Garneau - El Radio


Audio CD (July 7, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Absolutely Kosher
ASIN: B002A4Q65M
GENRE: Chamber Pop, Alternative.


1. The Leaving Song
2. Dirty Night Clowns
3. Raw And Awake
4. Hands On The Radio
5. No More Pirates
6. Fireflies
7. Hometown Girls
8. Over And Over
9. Cats And Kids
10. Les Lucioles En Re Mineur
11. Things She Said
12. Pirates (Reprise)
13. Black Hawk Waltz

L'ennesima seconda prova discografica dell'anno che io aspettavo avidamente dopo il promettentissimo esordio di cui vi parlerò è, questa volta, quella di Chris Garneau (giovane cantautore e piansita di stanza a NYC, ma cresciuto a Parigi). Non so se qualcuno qui ha avuto modo di imbattersi nel suo 'Music For Tourists' nel 2007, quel disco rimane un piccolo gioiellino intimista, delicato e sognante, ma in questo nuovo lavoro gli orizzonti di Garneau si espandono e così anche l'approccio alla musica. Se infatti i tratti distintivi di questo 'El Radio' rimangono decisamente pervasi dell'abituale sottile malinconia (che però non sconfina in un sentimento di tristezza vero e proprio), non vi è più la preponderanza minimalista della struttura musicale piano e voce. Tutto l'album infatti è gratificato da strumentazione corposa e sontuosi arrangiamenti, a tratti finanche orchestrali. Così l'introduttiva 'The Leaving Song', con quegli archi potentemente onirici sembra un outtake da 'Hvarf' dei Sigur Ròs e la successiva 'Dirty Night Clowns' va a poggiarsi su ritmiche discordanti di batteria e violoncello (una roba mai sentita). Certo ci sono episodi decisamente meno riusciti nel susseguirsi delle 13 tracce e qualcuno potrebbe anche obiettare che i testi di Garneau lasciano molto spesso a desiderare, ma la sua voce, sempre piacevolmente stralunata ed appassionata al tempo stesso, riesce comunque a cucire il filo logico di un lavoro musicale davvero degno di nota: la creazione di una sorta di realtà alternativa dove tutto è dolcemente ovattato ed avulso da qualsivoglia frenesia. Un mondo alternativo e sognante in cui non sarà difficile perdersi.    

VOTO: 8+


giovedì 11 giugno 2009

Antony & The Johnsons - I Fell In Love With A Dead Boy TOUR 2001 (1 di 3)

Oh, se siete fan di Antony, vi consiglio di non perdervi questo e i successivi 2 post relativi alla retrospettiva che da qualche tempo sto mettendo sul blog. Per qualche tempo torneremo infatti nel 2001 e cioè al primo tour ufficiale della band. E' inutile che io stia ora a dirvi quanto belli siano i 3 concerti le cui registrazioni audio vado a condividere, ma forse è utile puntualizzare che non solo il repertorio è piuttosto diverso rispetto all'attuale (naturalmente c'è molto del primo omonimo album), quanto come molto diverso risultava anche il modo di cantare di Antony ai tempi. Meno vibrati e falsetti e più voce piena da cabaret-melodramma. Però non voglio anticipare troppo di quello che potrete ascoltare in questi 3 concerti (ed immagino che per molti sarà la prima volta).

Antony and the Johnsons present 
I Fell in Love with a Dead Boy

featuring:
Antony 
Johanna Constantine 
Dr. Julia Yasuda
Maxim Moston
Joan Wasser
Julia Kent
Todd Cohen
Jason Hart
Jeff Langston

Ambient soundtrack by William Basinski 
Video by James Elaine and William Basinski 
Sound engineering by Chris Greco
Lighting design by Frank Dendanto III
Styling by Desi Santiago for MXF 
Designs by Jimmy Helvin 
Make-up by Bruce Lindstrom and Jack Caton



Intro
Twilight
Man Is The Baby
Deeper Than Love
What Can I Do?
Mysteries Of Love
Spiralling
God With No Tear
I Fell In Love With A Dead Boy
Cripple And The Starfish

martedì 9 giugno 2009

Il mio Disco della Settimana (21)

Sono ancora sfasato e reduce da una tre giorni di sezione elettorale decisamente sfiancante (ben 10 litigiosissimi rappresentanti di lista erano ammessi nella mia sezione a smaronare su cose tipo preferenze di una lista scritte vicino al simbolo di un'altra e amenità simili). L'unica nota positiva è stata l'altro 5% che si è unito al sottoscritto nel votare per il professor Gallegati della lista beppegrillo.it come sindaco. Siamo ancora in pochi, ma molti di più di quelli che eravamo ieri. Comunque, bando alle ciance, e parliamo di questo disco ascoltato quasi per caso e senza alcuna aspettativa positiva, ma che invece ha finito per investirmi come un TIR..

Iggy Pop - Preliminaires

Audio CD (June 2, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Astralweeks
ASIN: B0023HPI13
GENRE: Pop, Jazz, Rock

1. Le feuilles mortes
2. I want to go to the beach
3. King of the dogs
4. Je sais que tu sais
5. Spanish coast
6. Nice to be dead
7. How insensitive
8. Party time
9. He's dead/She's alive
10. A machine for loving
11. She's a business
12. Le feuilles mortes (reprise)


Mettiamo subito le mani avanti: questo è un album che un serio critico musicale non valuterebbe più di 5. Il problema è che io non sono un critico musicale e soprattutto non sono nemmeno troppo serio, quindi nessuna sorpresa se la mia valutazione si attesterà all'incirca vicino all'otto, tre punti in più rispetto alle europee del 2004 e quattro rispetto alle amministrative del 2006. Sorry, ho già detto che sono ancora sfasato, no? E' si, perchè, questo è un disco folle, sconclusionato ed a tratti raffazzonato (quasi come il suo autore, potrei aggiungere), ma è proprio per questo che lo trovo così perversamente fascinoso! :) Dimenticatevi il punk e gli Stooges, nulla di tutto ciò (nemmeno qualche eco) troverete su questo 'Preliminaires', bensì il tentativo (a tratti maldestro, in altri irresistibile) dell'Iguana di mettersi lo smoking da crooner e di fingersi raffinato songwriter (ok Iggy Pop/raffinato e è un ossimoro, lo so). D'altronde in che altro modo spiegare il suo approccio a 'Le foglie morte' di Jacques Prèvert, proposta addirittura ben due volte, in apertura e chiusura dell'album, peraltro in modo molto classico e con assolo di sax tenore annesso? E l'altrettanto doppia versione di Je sais que tu sais/She's a business in cui non è affatto difficile confondere lui e la voce femmnile ospite con Serge Gainsbourg e Jane Birkin? Scimmiotta parecchio il buon Iggy e non solo gli chanssonnier francesi su questo disco, come fosse un camaleonte più che un iguana. E' Johnny Cash in 'He's dead/she's alive', è il Mark Lanegan pre 'Bubblegum' in  'I want to go to the beach, e lo Scott Walker dei tempi dei Walker Brothers in 'Spanish coast', ma è anche il Tom Waits post 'Small change' nella folle 'King of the dogs' e si cammuffa addirittura in Sebastien Tellier nell'elettronica 'Party time'. C'è anche un intenso spoken word (su testo di Michel Houellebecq) che ce lo riporta ai bei tempi di 'Cigarettes and coffee' di Jim Jarmush (con Benigni e lo stesso Waits). Insomma se non stessimo parlando del folle sesantaduenne pioniere del punk, potremmo anche pensare si tratti di un giovincello in cerca di un'identità musicale, sempre che si sorvoli anche su una voce greve, profonda e straziata da decenni di stravizi d'ogni genere. Il fatto però è che nella sua mutevolezza, anche grossolana, questo disco riesce a colpire forte la dove bisogna colpire; insomma dopo il susseguirsi di questi 'preliminari' il buon Iggy te lo lascia in erezione (metafisica, naturalmente.. :D) ed in spasmodica attesa di un imminente, più compiuto ed appagante, amplesso. Oddio, non sarà che ora il MOIGE mi redarguisce per questa metafora?

VOTO: 8


mercoledì 3 giugno 2009

Il mio Disco della Settimana (20)

Rinvio la discussione sul nuovo degli Eels alla prossima settimana, ma oggi è tempo di un disco a lungo atteso, almeno dal sottoscritto, e cioè il secondo del più interessante cantautore inglese delle nuove generazioni. E mi raccomando: non dimenticatevi la 'S' finale..

Scott Matthews - Elsewhere


Audio CD (June 2, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Island UK
ASIN: B001U7FW4G
GENRE: Songwriter, Rock, Folk.


1. Underlying Lies
2. Jagged Melody
3. Suddenly You Figure Out
4. Fractured
5. 12 Harps
6. Speeding Slowly
7. Into The Firing Line
8. Up On The Hill
9. Elsewhere
10. Fades In Vain
11. Nothing's Quite Right Here

'Elusive' (presente su 'Passing Stranger', il primo album di Matthews) è considerata da molti, compreso il sottoscritto, una delle più belle canzoni del nuovo millennio e dunque c'era una grossa aspettativa per il  secondo album del trentenne di Wolverhampton viste le premesse e visto anche il suo passaggio ad una (semi) major. Ebbene personalmente queste attese non sono andate deluse, sebbene il percorso musicale di Scott Matthews (da non confondersi assolutamente con quel Scott Matthew di cui ho parlato qualche settimana fa) abbia parzialmente deragliato dai binari che il suo esordio discografico lasciava presagire. Tematiche sempre esistenzial-intimistiche, ma affrontate musicalmente in modo più compiuto: sezioni fiati e quartetti d'archi vengono qui ad arricchire i minimalismi elettroacustici, seppur affascinanti, che pervadevano 'Passing Stranger'. La vocalità (forse il suo tratto distintivo) rimane però sempre dalle parti di Eddie Vedder e Buckley padre così come di quest'ultimo Scott mantiene quell'approccio di depressivisionarietà alla musica, specialmente nelle ballads (è un mio neologismo, questo!). I pezzi poi sono davvero affascinanti nella loro originalità, in quel mescolare sapientemente dosi di classic rock e british folk, sebbene non ve ne sia uno con la forza di 'Elusive' o quanto meno che abbia la capacità di rimanerti in loop nella testa. Questa caratteristica è forse il punto di forza dell'album (anche se per alcuni potrebbe rappresentarne addirittura il punto debole): Matthews ci dimostra insomma che è possibile fare ottima musica, fruibile ed accessibile finanche dalla MTV generation, senza compromessi con incisi tormentone. L'inizio dell'album è poi grandioso: gli archi che suggellano 'Underlyng lies' (e ne trascendono l'impatto new wave alla Dave Stewart), l'incedere Vedderiano di 'Jagged Memory' e  la sezione fiati nella maestosa 'You Figure Out'. Poi arriva addirittura Robert Plant a duettare su '12 Harps'.  Non ho molto altro da aggiungere insomma, se non invitarvi a provarlo. Non credo possa deludervi! :)

VOTO: 9- 
(ma il meno è solo perchè mi sono accorto di aver già dato troppi 9: Antony & The Johnsons, Animal Collective, Bonnie Prince Billy, Grizzly Bear, Bill Callahan, Scott Matthew-senza 'S'..)

pw: pitimini

P.S.: il video di 'Fractured' (il primo singolo, molto vedderiano...)