Due erano i dischi di questa primavera (alle porte) che aspettavo con una certa trepidazione, ma se per quanto concerne quello dei Portishead (comunque bellissimo!!!) lascerei la parola ad altri amici bloggers (che faranno indubbiamente meglio del sottoscritto), sul primo omonimo album di Scott Matthew qualche riga la voglio spendere.
Ricordo che ormai due anni orsono uno dei miei amici virtuali su myspace mi inviò un messaggio riferito a Scott Matthew che si concludeva all'incirca nel seguente modo: "Certo che è incredibile come uno che non ha ancora nemmeno fatto un disco sia così imprescindibile!". Beh allora sembrava decisamente incredibile, anche perchè escluse alcune collaborazioni in colonne sonore minori e il progetto Elva Snow (in cui Scott cantava canzoni scritte da Spencer Cobrin, già batterista di Morrissey) l'unico modo per venire a conoscenza della sua esistenza, a meno che non si fossero bazzicati i baretti del Greenwich Village, era la sua visitatissima pagina su myspace. Poi arrivò la partecipazione, anche come presenza scenica, in 'Shortbus' di John Cameron Mitchell (che sbancò il Festival di Cannes) con cui Scott Matthew diventò un vero e proprio fenomeno di culto ed infine, ma siamo arrivati nel frattempo al 2008, ecco finalmente il suo primo album che uscirà qui da noi in contemporanea col suo minitour di 4 date (Torino, Milano, Roma e Ravenna) dal 18 al 22 Aprile prossimi.
Ricordo che ormai due anni orsono uno dei miei amici virtuali su myspace mi inviò un messaggio riferito a Scott Matthew che si concludeva all'incirca nel seguente modo: "Certo che è incredibile come uno che non ha ancora nemmeno fatto un disco sia così imprescindibile!". Beh allora sembrava decisamente incredibile, anche perchè escluse alcune collaborazioni in colonne sonore minori e il progetto Elva Snow (in cui Scott cantava canzoni scritte da Spencer Cobrin, già batterista di Morrissey) l'unico modo per venire a conoscenza della sua esistenza, a meno che non si fossero bazzicati i baretti del Greenwich Village, era la sua visitatissima pagina su myspace. Poi arrivò la partecipazione, anche come presenza scenica, in 'Shortbus' di John Cameron Mitchell (che sbancò il Festival di Cannes) con cui Scott Matthew diventò un vero e proprio fenomeno di culto ed infine, ma siamo arrivati nel frattempo al 2008, ecco finalmente il suo primo album che uscirà qui da noi in contemporanea col suo minitour di 4 date (Torino, Milano, Roma e Ravenna) dal 18 al 22 Aprile prossimi.
Artist: Scott Matthew
Title: Scott Matthew
Country: New York, USA
Italian Release Date: 2008.04.18
Genre: Chamber Pop / Experimental / Alternative Folk
LABEL: Glitterhouse Records
1. Amputee
2. Abandoned
3. Prescription
4. Ballad dear
5. Little bird
6. Laziest lie
7. Upside down
8. Habit
9. In the end
10. Surgery
11. Market me to children
Title: Scott Matthew
Country: New York, USA
Italian Release Date: 2008.04.18
Genre: Chamber Pop / Experimental / Alternative Folk
LABEL: Glitterhouse Records
1. Amputee
2. Abandoned
3. Prescription
4. Ballad dear
5. Little bird
6. Laziest lie
7. Upside down
8. Habit
9. In the end
10. Surgery
11. Market me to children
Un disco, bisogna subito dire, che non tradisce le attese, almeno quelle di tutti coloro che lo stavano aspettando con trepidazione (me compreso) e che sicuramente introdurrà i neofiti nell'incredibile mondo musicale di Scott Matthew. Melodie semplici dal ritmo quasi fiabesco narrate in tono acustico (chitarra, piano, ukulele, violoncello) ma comunque mai dimesso e caratterizzate dalla voce di Scott. Una voce che potrei eufemisticamente etichettare come 'particolare', una definizione che di per se nulla sottende se non la sua dose di originalità. La voce perfetta per le sue canzoni ninna-nanna che ondeggiano sopra la decadenza immarcescibile che avvolge il nostro mondo, voce che esprime una sorta di sofferenza soave e allo stesso tempo di claustrofobica gioia di fronte al nichilismo di un'anima dilaniata. C'è modo e modo di esprimere sofferenza e quello usato da Scott Matthew (voce e musica insieme) unisce la bellezza al dolore. Beauty and pain. Due parole che basterebbero da sole a descrivere questo disco, che si compone di 7 inediti assoluti e 4 rivisitazioni e rivitalizzazioni di tracce già comprese nella colonna sonora di 'Shortbus' (manca inspiegabilmente solo la mia preferita: 'Language') alternando arrangiamenti cameristici (molto Antony & The Johnsons) ad altri folk minimalisti (che richiamano direttamente Sufjan Stevens). Un disco che incanta e che sono certo segnerà la nascita di una stella nel panorama indie internazionale.
GIUDIZIO: 5/5
ASSONANZE: Ramona Cordova 'The Boy who Floated Freely', Antony & The Johnsons 'I Am A Bird Now', Devendra Banhart 'Rejoicing In The Hands', Sufjan Stevens 'Christmas Album'.
Non posto alcun link per il download stavolta, come in genere sempre faccio quando un disco merita l'acquisto a prescindere. Se però qualcuno non potesse fare a meno di ascoltare il disco con congruo anticipo rispetto al 18 di Aprile me lo faccia sapere qui, su myspace o via email che provvederò!
GIUDIZIO: 5/5
ASSONANZE: Ramona Cordova 'The Boy who Floated Freely', Antony & The Johnsons 'I Am A Bird Now', Devendra Banhart 'Rejoicing In The Hands', Sufjan Stevens 'Christmas Album'.
Non posto alcun link per il download stavolta, come in genere sempre faccio quando un disco merita l'acquisto a prescindere. Se però qualcuno non potesse fare a meno di ascoltare il disco con congruo anticipo rispetto al 18 di Aprile me lo faccia sapere qui, su myspace o via email che provvederò!
3 commenti:
Well, I understand your reasons for not posting a link, but I would need to play this record until thursday to a very special friend!
Is there any chance of getting a copy from you?
You would make my week with it!
Thanks anyway.
hi mate, contact me: birdantony@email.it
Bella, bella, bella. Però non mandarmi a cagare se il link dello scarico l'ho messo io.
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