martedì 9 giugno 2009

Il mio Disco della Settimana (21)

Sono ancora sfasato e reduce da una tre giorni di sezione elettorale decisamente sfiancante (ben 10 litigiosissimi rappresentanti di lista erano ammessi nella mia sezione a smaronare su cose tipo preferenze di una lista scritte vicino al simbolo di un'altra e amenità simili). L'unica nota positiva è stata l'altro 5% che si è unito al sottoscritto nel votare per il professor Gallegati della lista beppegrillo.it come sindaco. Siamo ancora in pochi, ma molti di più di quelli che eravamo ieri. Comunque, bando alle ciance, e parliamo di questo disco ascoltato quasi per caso e senza alcuna aspettativa positiva, ma che invece ha finito per investirmi come un TIR..

Iggy Pop - Preliminaires

Audio CD (June 2, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Astralweeks
ASIN: B0023HPI13
GENRE: Pop, Jazz, Rock

1. Le feuilles mortes
2. I want to go to the beach
3. King of the dogs
4. Je sais que tu sais
5. Spanish coast
6. Nice to be dead
7. How insensitive
8. Party time
9. He's dead/She's alive
10. A machine for loving
11. She's a business
12. Le feuilles mortes (reprise)


Mettiamo subito le mani avanti: questo è un album che un serio critico musicale non valuterebbe più di 5. Il problema è che io non sono un critico musicale e soprattutto non sono nemmeno troppo serio, quindi nessuna sorpresa se la mia valutazione si attesterà all'incirca vicino all'otto, tre punti in più rispetto alle europee del 2004 e quattro rispetto alle amministrative del 2006. Sorry, ho già detto che sono ancora sfasato, no? E' si, perchè, questo è un disco folle, sconclusionato ed a tratti raffazzonato (quasi come il suo autore, potrei aggiungere), ma è proprio per questo che lo trovo così perversamente fascinoso! :) Dimenticatevi il punk e gli Stooges, nulla di tutto ciò (nemmeno qualche eco) troverete su questo 'Preliminaires', bensì il tentativo (a tratti maldestro, in altri irresistibile) dell'Iguana di mettersi lo smoking da crooner e di fingersi raffinato songwriter (ok Iggy Pop/raffinato e è un ossimoro, lo so). D'altronde in che altro modo spiegare il suo approccio a 'Le foglie morte' di Jacques Prèvert, proposta addirittura ben due volte, in apertura e chiusura dell'album, peraltro in modo molto classico e con assolo di sax tenore annesso? E l'altrettanto doppia versione di Je sais que tu sais/She's a business in cui non è affatto difficile confondere lui e la voce femmnile ospite con Serge Gainsbourg e Jane Birkin? Scimmiotta parecchio il buon Iggy e non solo gli chanssonnier francesi su questo disco, come fosse un camaleonte più che un iguana. E' Johnny Cash in 'He's dead/she's alive', è il Mark Lanegan pre 'Bubblegum' in  'I want to go to the beach, e lo Scott Walker dei tempi dei Walker Brothers in 'Spanish coast', ma è anche il Tom Waits post 'Small change' nella folle 'King of the dogs' e si cammuffa addirittura in Sebastien Tellier nell'elettronica 'Party time'. C'è anche un intenso spoken word (su testo di Michel Houellebecq) che ce lo riporta ai bei tempi di 'Cigarettes and coffee' di Jim Jarmush (con Benigni e lo stesso Waits). Insomma se non stessimo parlando del folle sesantaduenne pioniere del punk, potremmo anche pensare si tratti di un giovincello in cerca di un'identità musicale, sempre che si sorvoli anche su una voce greve, profonda e straziata da decenni di stravizi d'ogni genere. Il fatto però è che nella sua mutevolezza, anche grossolana, questo disco riesce a colpire forte la dove bisogna colpire; insomma dopo il susseguirsi di questi 'preliminari' il buon Iggy te lo lascia in erezione (metafisica, naturalmente.. :D) ed in spasmodica attesa di un imminente, più compiuto ed appagante, amplesso. Oddio, non sarà che ora il MOIGE mi redarguisce per questa metafora?

VOTO: 8


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