mercoledì 30 gennaio 2008

Solo grandi successi.. (Gennaio 2008)

Avete presente quelle radio che ogni tanto annunciano enfaticamente una programmazione fatta da "..solo grandi successi senza interruzioni.."? Ebbene io (con cadenza, diciamo, mensile) proverei a fare altrettanto, con l'avvertenza però che se esistesse una radio che trasmettesse siffatte playlists probabilmente e al contrario di quanto mi accade sarei allora un affezionato radioascoltatore. Cominciamo da qui:

Birdantony's playlist I (Gennaio 2008) - Durata 24'20"


1 - Guaranteed - Eddie Vedder (da 'Into The Wild'): E' vero che l'album è uscito lo scorso ottobre, in contemporanea con la release del film negli USA e che pure lo stesso era sul podio dei miei album preferiti del 2007, però chissà che l'uscita cinematografica nelle sale italiane non lo rilanci anche a livello commerciale qui da noi. E poi 'Guaranteed' è davvero una canzone da ascoltare (e riascoltare) con quel suo incedere vagamente dylaniano e con l'inconfondibile vocalità di Eddie a de-cantare di libertà senza compromessi. Garantito.

2 - New York (Theme From New York) - Cat Power (da 'Jukebox'): Forse Cat riesce a dare il meglio di se stessa come autrice, eppure è già il secondo album di cover che ci propone e i risultati sono sempre nell'ordine dell'eccellenza. Come giudicare altrimenti il suo lavoro su questo pezzo arcinoto, per le interpretazioni di Frank Sinatra e Liza Minnelli? Andatura dinoccolata da blues polveroso e potente atmosfera on-the-road al limite della dissacrazione (almeno per un pezzo che si intitola 'New York'). Grandissima.

3 - Any More - Aaron Thomas (da 'Follow The Elephants'): Aaron Thomas è un cantautore esordiente nato in Australia e residente in Spagna, dopo anni di girovagare vario. Il suo cosmopolitismo è evidente nella sua musica, ma non ne rappresenta la discriminante principale ed il suo è un folk orchestrale alla Vetiver o alla Elvis Perkins caratterizzato però dalla una vocalità davvero splendida che a tratti (credetemi!) richiama quella, forse insuperabile, di Jeff Buckley. 'Any More' è una deliziosa marcetta da orchestrina folk con un incedere un pò zingaresco alla Beirut. Coinvolgente.

4 - Private Dancer - Little Annie con Paul Wallfisch (da 'When Good Things Happen To Bad Pianos'): Altro album di cover seppure con un'anima musicale molto differente da quella di Cat Power. Non è più Antony a produrla e allora Annie si lascia alle spalle gli abituali lieder pianistici a tinte depressivo - malinconiche per delle interpretazioni - divagazioni squisitamente sgangherate da fumosi bar della provincia americana. Una sorta di Tom Waits in gonnella, di quando nei '70 Tom Waits cantava: "E' il piano ad essere ubriaco, non io..". In questo senso la sua versione di 'Private Dancer' sovrasta nettamente quella originale di Tina Turner con quella sua aria malandata e vagamente circense. Irresistibile.

5 - A Compass Of The Light - Baby Dee (da 'Safe Inside The Day'): L'ultimo gioiellino scritto, suonato e cantato da Baby Dee rischia seriamente di farla uscire dalla comoda nicchia di Artista cult, pur non negandone comunque lo stato di Artista cool. 'A Compass Of Light' è forse l'anello di congiunzione fra la sua produzione precedente, caratterizzata da intimistiche ballads al pianoforte, e la teatralità sghemba da cabaret gotico-grottesco che pervade 'Safe Inside the Day' ed è una canzone di chiaroscuri delicati pur nella sua forte solennità. Commovente.

6 - Under Pressure - Xiu Xiu con Michael Gira (da 'Women As Lovers'): Altra cover, ma anche altra bella destrutturazione musicale. Eppure delle tre, almeno inizialmente, sembrerebbero proprio gli Xiu Xiu, destrutturatori per antonomasia, a trattare con maggior rispetto la versione originale del pezzo (dei Queen e David Bowie). Poi però in un battibaleno ecco che la canzone "viene posseduta da un demone belluino e brutale che la scaraventa tra gli inferi urlanti di sassofoni maldestri e guaiti impertinenti" (citazione perfetta da Joyello - Fard-Rock Blog) e allora ci si accorge che se 'Women As Lovers' è il primo vero e proprio disco di musica leggera (in tutti i sensi) degli Xiu Xiu, la leggerezza può essere solo forma e non anche sostanza. Celebrali.

7 - Best For Last - Adele (da '19'): Prendete Amy Winehouse, lasciategli il suo dinoccolato e svagato incedere carribean-cockney da South London, ma ammantatela con una veste decisamente politically correct. Fatto? Bene ora cancellategli gli schiribizzi Ronsoniani da Motown Records e sostituiteli con atmosfere jazzy-chic degne della più raffinata Blue Note Records. Fatto? Bene allora vi trovate davanti a '19', il primo disco di Adele che con le debite proporzioni sta a Etta James come 'Back To Black' stava alle Supremes. 'Best For Last' è una canzone che si sviluppa su un copione di sola voce e contrabbasso per poi aprirsi ad ogni inciso in un accattivante soul-gospel orchestrato ad ammiccare verso le charts. Promettentissima.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella idea, questa. :-)

Joyello

Anonimo ha detto...

Non sono mai stato un ascoltatore radiofonico per il tuo stesso motivo: mai trovato un'emittente che trasmettesse più buona musica e meno pubblicità, ad eccezione in parte di Radio Città Futura 97,7 (su Roma) o anche online (ottima programmazione), Per questo mi sembra davvero un'ottima iniziativa.
Buona giornata
Ciao
Roberto

birdantony ha detto...

il miglior programma radiofonico in assoluto è village su radiouno (ogni giorno alle 13:35) condotto da silvia boschero (of course). quando posso non me lo perdo. ma anche alessio bertallot (dj) e marco fullone (rmc2) non sono male, sebbene più orientati al nu-jazz e a tendenze danzerecce.

CornflakesBoy ha detto...

il nuovo disco di Baby Dee all'inizio mi aveva spiazzato. Io amavo la versione 1.0. Ma da qualche giorno mi accorgo che continuo a cantare "theets are the only bones that show".

Lo sai che il 15/2 Little Annie sarà in concerto a ravenna ( io a PISA per lavoro... sigh)

alberto ha detto...

bella selezione, grazie davvero.

alberto