martedì 19 maggio 2009

Infine libero

Manco da un pò di giorni dal blog e sono anche in arretrato col mio disco della settimana ('The Bachelor' di Patrick Wolf), ma oggi invece mi va di scrivere un pò di questa cosa qua. Immagino che molti considerino 'Free At Last' una sorta di riempitivo, al limite del futile, in un capolavoro quale è stato 'I Am A Bird Now', per cui proverò a farvi cambiare idea. Allora tutto nasce sul finire degli anni '90 quando Antony e Johanna Constantine (al tempo coinquilini in un appartamentino di Soho, per chi non mastica il Manatthanese sarebbe SOuth of HOuston street, appena sopra il Village) conoscono Julia Yasuda. Julia oltre ad essere un brillante professore di matematica giapponese, trasferitosi anni prima a New York, ha anche la particolarità, irresistibile per Antony di essere ermafrodita bilaterale. In Julia insomma il Nostro trova personificato lo spirito asessuato (nel senso di essere sopra ogni sorta di sessualità, non di appartenere ad entrambi i generi) che da sempre ispira i suoi pensieri creativi. E' inutile quindi dire che anche con il dottor Yasuda nasce un forte legame tutt'ora molto stretto (tanto per capirci, nelle due foto nel booklet di 'The Crying Light' troviamo proprio Johanna Constantine e Julia Yasuda, che peraltro è trasfigurata, più che raffigurata, anche nella copertina del singolo 'Epilepsy Is Dancing'). Nel 2000 succede poi che Antony regala a Julia, per il suo compleanno, un libro che raccoglie i canti degli schiavi afroamericani nelle piantagioni di cotone del sud, non solo l'origine di quello che da spiritual si sarebbe poi trasformato nel genere blues e soul, ma anche una metafora di schiavitù e libertà dell'anima dentro ad un corpo. Nel 2001 quindi col primo vero e proprio tour organico degli Antony & The Johnsons, a promozione dell'omonimo album, Antony decide che oltre a Johanna coi suoi sperimentalismi di danza contemporanea anche Julia aprirà i suoi concerti. A volte semplicemente attraverso il codice Morse dell'SOS, altre recitando proprio uno di quei canti ad introduzione della band. 

Way down yonder in the graveyard walk
I thank God I'm free at last,
me and my jesus going to meet and talk
I thank God I'm free at last,
on my knees when the light pass'd by
I thank God I'm free at last,
tho't my soul would rise and fly
I thank God I'm free at last,
some of these mornings, bright and fair
I thank God I'm free at last,
goin' meet my Jesus
in the middle of the air
I thank God I'm free at last

questo il recitato del canto di 'Free At Last' che Julia col suo accento esotico contribuisce a rendere ancor più estraneo da ogni contesto spazio temporale e più consono a diventare una sorta di preghiera, un ringraziamento a Dio per essere finalmente liberi. E' dunque ovvio che Antony voglia inserirlo in 'I Am A Bird Now', che per i pochi non lo avessero intuito è un vero e proprio percorso di liberazione spirituale (che fosse stato un libro si sarebbe detto 'romanzo di formazione' insomma) ed è altrettanto ovvio che non potesse essere messo in tracklist come succedeva nei live (cioè a mo di intro), bensì doveva arrivare appena prima di 'Bird girl' e molto dopo 'For today I am a boy'.  Per fare questo Antony prende una sua canzone già provinata ed incisa, ma che quindi rimarrà inedita, 'Alienated Soul' ci toglie il suo cantato e ci mette sia l'SOS che il recitato di Julia Yasuda (presi dalle registrazioni live di due date al Bloomsbury Theatre di Londra) ed ecco 'Free At Last' come la si può ascoltare su 'I Am A Bird Now'. 
Non so se qualcuno troverà di un minimo d'interesse il mio sproloquio mattutino, ma a me andava di farlo! :)


Alienated Soul - Antony & The Johnsons (Inedito)
Intro (SOS) - Julia Yasuda Live @ Bloomsbury Theatre (01.04.2001)
Free At Last - Julia Yasuda Live @ Bloomsbury Theatre (06.04.2001)

P.S.: Mi sono dimenticato di inserire nel .rar di cui sopra almeno un'altra versione di 'Free At Last' degna di essere ascoltata, cioè quella cantata al piano proprio da Antony appena prima 'Hope There's Someone' allo Sheper Bush Empire il 6 Dicembre del 2005. Questa, nel senso di ascoltarla cantata e non recitata dalla voce di Antony è davvero una rarità, direi, per cui eccola:

5 commenti:

Lucien ha detto...

Aspetto con curiosità il tuo giudizio su the Bachelor. Un disco per me enigmatico. Ad un primo ascolto non ho capito se sono di più le perplessità o le cose che mi piacciono.

birdantony ha detto...

e io lucien ti quoto quasi al 100%. ho impiegato quasi un mese per dare il giusto peso alle mie perplessità e alle cose che invece mi piacciono. alla fine hanno prevalso queste ultime, sebbene non troverai toni trionfalistici nelle mie parole, come invece puoi leggere da gran parte della critica (ondarock su tutti)! :)

Lucien ha detto...

In effetti i toni di ondarock sono esageratamente entusiastici. Un 9 mi sembra di manica larga.

Fab ha detto...

Bachelor non mi convince. alcuni toni neogotici che superano il segno e sconfinano nel banale. ma con Wolf non m'intendo molto.
mentre mi perdo in queste immersioni su Antony.
grazie

m. ha detto...

Pensa che storie... non lo sapevo...
Ma dove le leggi tutte queste cose così interessanti...? Mai pensato di scrivere una biografia di Antony? :)