mercoledì 15 dicembre 2010

Classificone del 2010

Niente trucco e niente inganno, solo il contatore degli ascolti dell'iPod in ordine decrescente. Magari risultano penalizzate alcune nuove uscite (Hugo Race e i The Coral acustici), ma quest'anno massimo dell oggettività e della trasparenza! :) Vai col countdown......

30) Le Noise. Neil Young
29) Constant Companion. Doug Paisley
28) Grey Oceans. Cocorosie
27) Cattive Abitudini. Massimo Volume
26) Beam Me Up!. Daniel Johnston & The Beam Orchestra
25) Becoming A Jackal. Villagers
24) The Devil And I. Lone Wolf
23) Brothers. The Black Keys
22) I'm New Here. Gil Scott-Heron
21) Elva Snow. Elva Snow

20) Admiral Fell Promises. Sun Kil Moon
19) Have One On Me. Joanna Newsom
18) Vexations. Get Well Soon
17) Per Ora Noi La Chiameremo Felicità. Le Luci Della Centrale Elettrica
16) Mirror Mirror. The Irrepressibles
15) The Suburbs. Arcade Fire
14) Dear God I Hate Myself. Xiu Xiu
13) God Willin' & The Creek Don't Rise. Ray LaMontagne & Pariah Dogs
12) I See The Sign. Sam Amidon
11) All Delighted People/Age Of Adz. Sufjan Stevens

10) Inter Ambiter. Inlets
9) The Wonder Show Of The World. Bonnie 'Prince' Billy & The Cairo Gang
8) Ain't No Grave - American Recordings VI. Johnny Cash
7) And The Pioneer Saboteurs. Micah P. Hinson
6) Swanlights. Antony & The Johnsons
5) High Violet. The National
4) The Courage Of Others. Midlake

ed ora vai col podio....

3) Grinderman II. Grinderman

2) The Golden Archipelago. Shearwater

1) Queen Of Denmark. John Grant

Senza avere la pretesa di dire che questi siano i dischi più belli dell'anno. Semplicemente sono quelli che ho ascoltato di più! :) A brevissimo i link e la tracklist della compilation riassuntiva dei 30 suddetti albums....


martedì 14 dicembre 2010

Abbiate sfiducia

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Vince lui. Perde l'Italia. Come al solito.

domenica 12 dicembre 2010

L'inno ufficiale del Natale 2010

A breve si torna a pieno regime, con classifiche e compilations di fine anno. Anche perchè quell'infame di Joyello ne ha messa una da par suo, difficile da superare, QUI.
Nel frattempo questa è la canzone con la 'C' di questo Natale. Non posso pubblicizzare troppo i nomi dei grandissimi artisti coinvolti nel progetto, anche per non scatenargli contro la procura antidoping, io comunque sono Boy George..

martedì 2 novembre 2010

Meglio gay?

O vecchio bavoso puttaniere pedofilo?

Mentre vi arrovellate sulla risposta, giuro che quella che segue non è una mia cazzata, o opera di un arguto autore di satira, ma la sacrosanta verità...

Roma, 29 ott - Sara' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad aprire la conferenza nazionale della famiglia che si terra' a Milano dall'8 al 10 novembre. Lo ha confermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio alle Politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Hahahahahaahahahahahahahaha

Vabbè, allora io proporrei quest'inno per la conferenza nazionale della famiglia..




giovedì 28 ottobre 2010

Il Nostro è stanco

"This last year I haven't travelled at all. I've been in a quandary – I have a problem with the amount of travelling there is, so it's a huge issue. And does that mean I'm never going to tour again? I don't really know."



Niente più concerti? Io non ci credo..

lunedì 18 ottobre 2010

Almost Blue In October

Si lo so e lo ripeto, come direbbe anche Joyello, sono un blogger da strapazzo con le mie pause alla Celentano. Anyway ogni tanto ritornano e si manifestano e visto che da più parti mi si richiede la compilation ottobrina, son tornato per riporvela nella vaschetta. Compilation bell'autunnale con ben tre bonus track, che da sole varrebbero il prezzo del biglietto (tipo una galoppata con dribbling e cross finale del buon Milos Krasic). Ma bando alle ciancie..



Bitter Beauty
JASON COLLETT
Big Sur
SISKIYOU
The Hair Song
BLACK MOUNTAIN
Jail
DONOVAN WOODS
Fields Of Green
GIANT SAND
Anda Jaleo
JOSEPHINE FOSTER
Futile Devices
SUFJAN STEVENS
Fuck Me
YANN TIERSEN
Stormy Weather
TEITUR
Love And War
NEIL YOUNG
Praises In Your Name
ADAM HATWORTH STEPHENS
Dia Dos Namorados!
BROKEN RECORDS
I Stand Alone
DOUG PAISLEY
The Taking Under
ELF POWWER
Jimmie Standing In The Rain
ELVIS COSTELLO
Fra Le Tue Braccia
PAOLO CONTE
...
Acts Of Man
MIDLAKE Live At The Denton Sessions
Thank You for Your Love
ANTONY Live At Later With Jools Holland
Where Dreams Go To Die
JOHN GRANT Live In Bella Union Studio


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lunedì 27 settembre 2010

Il Mago di Adz


Premesso che l'elettronica io la digerisco più o meno allo stesso modo di un piatto di cozze ripiene, l'impatto col nuovo album di Sufjan è stato tipo un pugno sullo stomaco a maggior ragione dopo l'EP dello scorso mese. La digestione è lenta, perchè il piatto è talmente ricco che straborda di grassi e carboidrati. La professoressa Boschero (a proposito stasera ore 21:00 su Radio2 la 'nostra' intervista ad Antony, più uno speciale su 'Swanlights') descrive 'The Age of Adz' come ".. un'apocalisse elettronica per orchestra e nintendo.." direi in modo molto calzante. Più modestamente il vostro si limiterebbe ad un: "suona come gli Animal Collective arrangiati da Van Dyke Parks", che secondo me è altrettatnto calzante. Assolutamente da provare (vedasi il link qui a destra) perchè si candida (una volta digerito) ad essere l'album dell'anno! Bluuuuuuuuurp (scusate in genere non sono così maleducato!)

lunedì 20 settembre 2010

M'hanno cassato la compi, sigh

Ora non si limitano a mettere offline i link, ma cancellano anche il post di provenienza, sigh. Provo a rimettere Almost Blue In September (senza tracklist) nei commenti a questo post!

mercoledì 15 settembre 2010

Le luci del cigno (ultima parte)

Flètta (8): Una sorpresa questa, almeno per me, visto che non mi posso esattamente annoverare tra i fan di Bjork. Non che mi aspettassi disastri, ma di certo nemmeno questa piccola gemma astrattista. Antony racconta che il pezzo è nato in Giamaica durante le registrazioni di Volta quando sedutosi al piano e strimpellando una melodia la stessa Bjork ha cominciato ad improvvisare vocalmente in una lingua che oscillava fra l’islandese e il completamente inventato solo per il gusto onomatopeico del suono dei fonemi. Di fatto la canzone è questa, dato che poi lui ha solo aggiunto la sua parte vocale, limitandola ai controcanti. E l’insieme ha in se qualcosa di magicamente arcano. Mi fa pensare al cabaret e a Weil/Brecht, magari però trasposti nel mondo degli elfi.

Salt Silver Oxygen (8,5): Il grado di civiltà di una società non si misura attraverso le sue punte di progresso più avanzate, bensì nel modo in cui vengono trattati gli ultimi, i diversi. Una società che li emargina e li mortifica non può dirsi civile. No, non è il Vangelo, ma Antony ascoltato da queste mie stesse orecchie. Lui è anche convinto che il mondo sarebbe migliore se a governarlo fosse il femminino, inteso come sensibilità, visione e istinto procreativo. Elect the salt mother. E’ più che un invito elettorale è Cristo che si fa femmina, perché come maschio ha miseramente fallito. Ed è anche una cavalcata sinfonica di un Nico Muhly ispiratissimo.

Christina’s Farm (9): E alla fine la circolarità delle melodie trova il suo concretizzarsi concettuale. Partiti con ‘Everything Is New’ ci ritroviamo alla fine del viaggio. “.. everything was new, tenderly renewed ..”, ma in realtà non ci siamo mossi neppure di un millimetro è il nostro spirito il vero viaggiatore, per mezzo degli stati d’animo che si sono susseguiti attraverso la consapevolezza di cosa si è, come si è, perché si è e dove si è. E poco importa che magari si è nella fattoria di Christina Chalmers (la mamma di Sierra e Bianca Casady) in Camargue, nel sud della Francia. Il luogo conta solo in quanto fattore d’ispirazione per vedersi con occhi diversi, occhi nuovi. E d’incanto tutto quello che ci circonda diventa diverso. Diventa nuovo. Sette minuti e venti di pura grazia.

E’ di nuovo notte. Devo assolutamente mettere questo disco di nuovo dall’inizio. Ci saranno sicuramente passaggi, sensazioni e sfumature che mi sono sfuggite. Perché ‘Swanlights’ è un disco più consistente, eppure allo stesso tempo anche più intangibile, di quelli che l’hanno preceduto. Non so ancora se migliore o peggiore, questo sarà solo il tempo a dirmelo. Anzi lo dirà al mio spirito, che sotto forma di fantasma violetto, si libererà danzando alla luce riflessa dalle increspature dell’acqua.

martedì 14 settembre 2010

Le luci del cigno (seconda parte)

Violetta (s.v.): 35 secondi di interludio neoclassico a richiamare almeno nel titolo La Traviata, un’introduzione che non esiterei a definire superflua, anche perchè..

Swanlights (9,5): Eccolo il pezzo che aspettavo da anni. Qualcosa che portasse la sua vocalità su una dimensione oscura, magmatica, malsana, molto Scott Walker nella sua ultima trilogia. Già fin da subito fa capolino l’inquietudine col primo verso mandato al contrario, anche se non esattamente un messaggio satanico (tranquilli, dice solo un innocuo: “he’s everything”) e poi il pianoforte che si distende su un tappeto di droni elettrici, basso e chitarra che non accompagnano la melodia, ma creano un’atmosfera misteriosa a tratti claustrofobica sulla quale la voce di Antony, su più tracce audio, si dispiega in un recitativo cantilenante. Socchiudendo gli occhi quasi riesci a vederlo l’effetto della luce riflessa nell’acqua increspata che evoca il tuo spirito e lo lascia danzare ammantato solo della sua ritrovata libertà. Un oscuro canto sciamanico che accompagna ombre danzanti nella notte. Pietra miliare.

The Spirit Was Gone (8): Probabilmente l’unico pezzo dell’album, davvero scritto in una canonica forma canzone, cioè con una melodia che si dipana in strofe ed incisi crescenti. Ricorda molto da vicino, almeno musicalmente, le cose di ‘I Am A Bird Now’ con quella sua circolarità minimal-cameristica raddolcita dall’intervento, che si fa via via sempre più corposo, della sezione archi dei Johnsons. Siamo dalle parti di ‘Man Is The Baby’ e ‘What Can I Do’ insomma, eppure il testo ci riporta ad una nuova riflessione sulla dicotomia corpo/spirito presente in tutto questo nuovo disco. Delicato, seppur tendente al drammatico, affresco per stemperare la visionarietà inquietante della title track che l’ha preceduto e riportarci su ambientazioni più confortevoli e consone da parte del Nostro.

Thank You For Your Love (7,5): Come già capitato in passato, probabilmente è destino che il primo singolo si riveli la canzone forse meno riuscita del disco, ma ad ogni modo anche questa volta io la penso così. Non che il pezzo sia brutto in se e addirittura risulta in un certo qual modo anche funzionale allo sviluppo dell’album dal momento che aggiunge quel pizzico di leggerezza necessaria dopo la drammaticità delle due canzoni precedenti. Antony racconta di averlo scritto nell’ormai lontano 1992 appena giunto a New York, dedicandolo ad una persona specifica che gli stette vicino in quegli anni turbolenti, accompagnando la sua crescita umana ed artistica. Da qui la scelta di inserire nel video ufficiale foto e spezzoni di vecchie pellicole su Super 8 che lo ritraggono proprio in quel periodo e forse occorre proprio guardarselo il video mentre si ascolta la canzone per poterla apprezzare appieno.

[CONTINUA]

Le luci del cigno (prima parte)

Antony & The Johnsons - Swanlights


E’ notte. C’è una strana luce che si riflette nell’acqua, accarezzandone le increspature. Tutto sembra acquietarsi. Lo spirito si fa forza e fuoriesce dal corpo. E’ un fantasma di colore viola e trova la sua giusta dimensione nel conforto di queste luci magiche. Swanlights. Naturale prosecuzione di ‘The Crying Light’, al quale segue sorprendentemente, per i tempi del Nostro, dopo appena un anno e mezzo. Cambia solo la prospettiva nello sguardo dell’artista che è rivolto non più verso il mondo esterno, bensì indugia nei meandri della propria interiorità. E’ un disco molto spirituale, pur sempre laicamente parlando, è meditativo, pur non meditabondo. E’ l’affresco di un’anima d’artista e comincia con..

Everything Is New (8): Finalmente immortalato nella discografia ufficiale uno dei pezzi più suggestivi negli show degli ultimi 5 anni. Antony lo accorcia e sceglie la versione con la band anziché quella orchestrale e in definitiva fa bene perché non si tratta di una canzone. Non c’è strofa, ne inciso, ne tantomeno il testo. E’ una sorta di mantra, non propiziatore e nemmeno celebrativo bensì una semplice presa d’atto. Parlando di questo pezzo Antony dice infatti che non vuole affatto esprimere tanto il nuovo o il rinnovamento in se, bensì una sorta di mutamento dello stato interiore che cambia la prospettiva di ciò che si osserva. Un po come vedere l’esistente con occhi differenti. Tutto è nuovo, niente è nuovo. Un piccolo classico.

The Great White Ocean (8,5): Comincia nel fade-out della precedente e fin da subito salta all’orecchio che si tratta di una versione riveduta e corretta rispetto a quella ‘regalata’ due anni fa alle collezioni di Prada. Non rivoluzionata, ma in un certo qual modo asciugata e linearizzata. Gli sperimentalismi elettroacustici sullo sfondo vengono attenuati per far risaltare voce e chitarra acustica. E’ una litania dolce e terribile al tempo stesso. Un’invocazione ai nostri cari, mai dimenticati, ad accoglierci nel grande oceano bianco dove nuotano le anime alla fine dell’esistenza terrena. E’ anche una preghiera per il ricongiungimento e un’esortazione a non dimenticarci mai, invece di dirgli noi: “Non ti dimenticheremo mai”. Questa canzone a me commuove fin quasi alle lacrime. E non voglio aggiungere una riga di più.

Ghost (9,5): Ecco che arrivano Nico Muhly ed orchestra sinfonica (che poi però torneranno anche più avanti) e siamo già ad uno dei vertici assoluti di questo disco, ma non solo di questo disco. Antony l’ha definita una canzone carica di gioia e di ottimismo. E’ un po l’espressione di quello stato che lui definisce le luci del cigno. Lo spirito viola che fuoriesce dal corpo sotto forma di fantasma e cambia pelle come un serpente. Si libra nell’aria curioso ed irrequieto per osservare e capire il mondo, quello tangibile e quello intangibile. La costruzione musicale poi la trovo sublime, con il pianoforte inquieto che introduce e inframmezza le soavi aperture sinfoniche degli archi. Un pezzone davvero.

I’m In Love (7,5): Dopo tanta spiritualità ecco arrivare un pizzico di leggerezza introdotta da un giro melodico che ricorda un po il ‘fra martino campanaro’ se ci fate caso. E’ un Antony anche per la prima volta un pizzico psichedelico, tra flauti traversi, organo e percussioni improvvisate mentre celebra l’Amore, e anche questa a dire il vero è una novità per lui. Canzone gradevole che a me fa venire in mente i Fleet Foxes, un piacevole intermezzo prima di giungere ad un altro dei vertici assoluti del suo intero repertorio finora.

[CONTINUA]


lunedì 13 settembre 2010

Le luci del cigno (prefazione)

Vi giuro che ho una faccia da ebete, ma qui veramente sembro più ebete del solito (chissà come mai!!!)

giovedì 9 settembre 2010

Tornerò..

..alle luci del cigno!!!

martedì 24 agosto 2010

martedì 10 agosto 2010

Alex goes unplugged

Si, per qualche giorno credo proprio di tenere staccata la spina di qualunque utensile si serva della corrente alternata. Sono decisamente cotto. Ma non posso lasciarvi senza l'almost blue agostana, anche perchè, chi ha detto che ad agosto non escono dischi? E quindi in tema di staccare la spina, questa compilation di novità e previews sarà quasi completamente unplugged e decisamente folkeggiante. Buon ascolto e.. a presto!


01. Thank You For Your Love
ANTONY AND THE JOHNSONS
02. She Was Raised By A Man With A Sickness
BRADLEY HATHAWAY
03. Cincinnati
NICK JAINA
04. Drunkdards Dream
DEAD BROTHERS
05. Spawl I
ARCADE FIRE
06. Hard Times
JOE PURDY
07. Nothern Skies
I AM KLOOT
08. You Were A Boxer
PACIFIC OCEAN FIRE
09. Simple Fates
RAVENNA WOODS
10. Nerves Of The Nightmind
FRONTIER RUCKUS
11. Treat You Like A Woman
JOHN McKEOWN
12. Fever
DAVE CLOUD & THE GOSPEL OF POWER
13. The Message
MIDNIGHT JONES
14. Wayfaring Stranger
RED HORSE
15. Nickel Mountain
THE TIN HAT TRIO
16. Returnal
ANTONY/FENNESZ


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venerdì 6 agosto 2010

Thank You For Your Love EP


Pare che lo smilzo in copertina sia proprio Antony nei primi anni '90 al suo arrivo nella grande mela, lo so sembra strano ma è così! E sembra strano anche questo EP, come in parte vi avevo già scritto. Sicuramente non il suo migliore, ma probabilmente utile alla causa. Che poi sarebbe accendere i riflettori in attesa della vera 'bomba', quello 'Swanlights' che arriverà invece nei primi giorni di ottobre. 'Thank You For Your Love' e 'My Lord My Love' sembrano un po due spin-off rispettivamente di 'Fistful Of Love' e 'You Are My Sister' (basta ascoltare gli accordi del pianoforte, per capire il perchè! :D) e infatti sono due pezzi relativamente 'vecchi' (il primo accennato diverse volte nei concerti di questi ultimi anni e il secondo, già bonus track di 'The Crying Light' e ascoltato live per la prima volta addirittura a Jesi, 2004). 'You Are The Treasure' invece è una piccola nenia circolare e delicata, un lieder pianistico messo a disposizione di una semplice ed innocente dichiarazione d'amore. E poi ci sono le cover davvero 'strane' anch'esse: un pezzo semisconosciuto di Bob Dylan e un altro invece ultraconosciuto di John Lennon, dove si passa alla chitarra acustica e dove c'è tutto l'Antony del prendere o lasciare. Noi, naturalmente, lo prendiamo ancora una volta, ma non ci stupiremmo se qualcun'altro invece decidesse di lasciare.
L'EP, in attesa della sua uscita (solo in vinile, ma non ho ben capito se sarà solo in quel formato) il prossimo 30 di agosto da ieri sera viene regalato in digital download preordinando 'The Swanlights' nei vari formati (libro+cd; edizione vinile con duetto con Bjork; edizione cd, anche qui duetto incluso, etc etc..) sul sito www.swanlights.com ma ad ogni modo (solo per chi avesse già preordinato il disco precedentemente su amazon, naturalmente!!!) nei commenti, trovate un link..

venerdì 30 luglio 2010

Nella batisfera

"Quando avevo 7 anni, sognavo di vivere in una batisfera". Che poi sarebbe una cupola di vetro immersa nelle profondità marine, e che penso in una sola frase possa descrivere benissimo il mondo interiore di Callahan, quello che poi si esprime nella sua musica e nelle sue parole. Al contrario però della mia retrospettiva su Bonnie 'Prince' Billy, questa volta non ho scelto una canzone per album, bensì mi sono concentrato sulla sua produzione più recente (diciamo gli ultimi 6 dischi con un piccolo tuffo nel passato relativamente alla simil title track), perchè credo che tutto il suo percorso a partire dal lo-fi estemo degli esordi in fondo sia stato finalizzato per giungere a ciò che è e rappresenta oggi. Un istant-classic, unico ed inimitabile. Bastano le prime due note di un arpeggio, che poi sarà ripetuto allo stremo di una perpetua circolarità o una lenta rullata di batteria introduttiva, ancor prima del suo cantato caldo e distaccato al tempo stesso, per farcelo individuare con indubitabile certezza. La accendiamo? Si è Bill Callahan in arte Smog, confermo!
Restrospettiva musicale che ho articolato su due CD, il primo da studio ed il secondo live con il concerto del 2009 trasmesso da Arte.. en direct de la Route du Rock). Ah, nel file rar ho messo anche un pdf con tutti i testi delle canzoni selezionate, che Callahan è un altro signore per cui ciò che dice assume una valenza altrettanto importante rispetto al come lo dice!
Insomma chi lo conosce già troverà in questa retrospettiva dell'ottimo materiale per un ripasso, mentre per tutti coloro ancora piuttosto estranei alle sue straordinarie canzoni un invito ad entrare nella batisfera. Sono certo che non ne resterete delusi!


CD1:
Bathysphere
Feathers By Feathers
Jim Cain
Say Valley Maker
Our Anniversary
From The Rivers To The Ocean
I'm New Here
Dress Sexy At My Funeral
Vessel In Vain
Diamond Dancer
Eid Ma Clack Shaw
A Guiding Light
Rock Bottom Riser
Ambition
Too Many Birds
All Thoughts Are Prey To Some Beast

CD2:
Our Anniversary (Live)
Diamond Dancer (Live)
The Wind And The Dove (Live)
Too Many Birds (Live)
Bathysphere (Live)
Jim Cain (Live)
All Thoughts Are Prey For Some Beast (Live)
Say Valley Maker (Live)
Eid Ma Clack Shaw (Live)

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martedì 27 luglio 2010

Immagina..

.. che piaccia addirittura a Joyello! Si lo so potete dire che sono un sognatore! :D

lunedì 26 luglio 2010

Grazie del tuo amore..

Ma di niente, Antonio! Cazzo però il 3 settembre è ancora lontaonooooooooooo..

ANTONY & THE JOHNSONS
Thank You For Your Love
(vinyl EP)
Catalogue #: RTRADST588
Date: 09-03-2010
Genre: Pop (Pop)
Label: Rough Trade
€ 8.40

1. Thank You For Your Love
2. You Are The Treasure
3. My Lord My Love
4. Pressing On
5. Imagine


I Sobborghi..

Probabilmente necessita ancora di ulteriori ascolti e nemmeno la definizione che Butler ha dato a NPR (cioè.. Neil Young che incontra i Depeche Mode) è calzante per il nuovo album degli Arcade Fire. Più pop del solito ma un pop cangiante del tipo che provate a mettere il puntatore del vostro mouse sulla copertina qui sotto che rende bene l'idea..



Ai primi ascolti, sebbene molto diverso sia da 'Funeral' che da 'Neon Bible', mi piace molto. Ma aspetterò prima di esprimermi di più e meglio! :)

martedì 20 luglio 2010

(Almost) Summer

Avrei pronta anche una compilation monografica su Bill Callahan (compilation doppia con primo disco da studio e secondo dal vivo), ma per ora anticipiamo la 'classica' selezione con novità discografiche varie (e qui anche con 2 inediti del Principe e dei PJ). Naturalmente voi non fatevi ingannare dall'immagine scelta per la copertina, che tanto un pochino il mood delle mie compilations lo conoscete e quindi sapete che di così solare ed estivo non ci troverete tantissimo! :) Anyway..



01. The Daemon Lover
Alasdair Roberts
02. Down In The Street Below
The Divine Comedy
03. Butterfly House
The Coral
04. Slippery When Wet
The Acorn
05. Fireflies
John Grant
06. Speak Not Its Name
The Wailing Wall
07. Snake Song
Isobel Campbell & Mark Lanegan
08. The Pulse
The Magic Numbers
09. Careless
Fred Eaglesmith
10. Cowboy Boots
Howe Gelb & A Band Of Gipsies
11. Omaha
Kristy McGee & The Hobopop Collective
12. Alesund
Sun Kil Moon
13. Lilac Wine
The Cinematic Orchestra
14. Beautiful
Jamie Drake
15. Travelling Far
The Tealeaves
16. Loving Time
J. Shogren
17. How Deep Is Your Man
Richard Ashcroft & The United Nations Of Sound
18. Jealous Guy
Marissa Nadler
19. Love In The Hot Afternoon
Matt Sweeney & Bonnie 'Prince' Billy
20. Better Days
Pearl Jam


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giovedì 15 luglio 2010

I paesaggi lunari di Mark Kozelek

Sun Kil Moon - Admiral Fell Promises


Fuori dallo spazio tempo come mai prima d'ora Mark Kozelek, ormai giunto al quarto disco a nome Sun Kil Moon. Non c'è praticamente null'altro al di fuori di fingerpicking, voce e il fantasma di Nick Drake che si aggira nelle desolazioni interiori di Kozelek. Un piccolo gioiellino, davvero intimo e trasognato di malinconie lunari. "No, questa non è la mia chitarra, l'ho data ad un amico. E no, non sto cantando, sono solo un uomo solitario..". Le prime parole di questo disco che ne catturano inesorabilmente l'anima.
(Nei commenti un paio di link per il download, consigliato vivamente!)

mercoledì 14 luglio 2010

Fuori dai coglioni!!!


Pensavamo che i nani e le ballerine fossero indegni di stare al governo e invece ormai è chiaro a tutti che i nani e le ballerine ne sono addirittura la componente migliore (e ho detto tutto)! Facce da culo impenitenti, sordidi imbroglioni, ricattatori, infimi sfruttatori e scrocconi del cazzo! Maledetti voi e tutti quelli che vi hanno votato!
Scusate lo sfogo.. avevo un sassolino da togliermi..

lunedì 12 luglio 2010

E se la compilation la fa Tom Waits?

Viene sicuramente meglio di una qualsiasi delle delle mie! :)




P.S.: E invece, per celebrare la Spagna e Paul, i vincitori a ex-equo del mondiale..

mercoledì 7 luglio 2010

Lilac Wine

Per il 50mo anniversario della Dr. Martens alcuni artisti sono stati chiamati ad incidere 10 classici che meglio potessero rappresentare lo spirito della storica etichetta discografica. Fra i primi The Cinematic Orchestra che hanno sviluppato a loro modo 'Lilac Wine' (ispirata più alla versione di Jeff Buckley che a quella originale di Nina Simone). Il risultato audio e video è comunque a mio modesto parere uno spettacolo!!! La canzone è anche in download gratuito sul sito della Dr. Martens ed il making of delle animazioni del video si può ammirare sul sito della Blind. In una parola: fantastico!!!

lunedì 5 luglio 2010

Senza troppe parole (e forse anche senza musica)

Mi capita spesso di pensare a come si possa sopravvivere di fronte al dolore assoluto e ancor più spesso però prego di non riuscire mai a scoprirlo. Conta poco il fatto che Fabi sia uno dei pochissimi cantautori italiani che conosco e stimo, in queste ore il mio cuore sarebbe stato comunque con lui. Questo è un suo pezzo che ho inserito in una delle mie compilation lo scorso anno, ma lo condivido solo poichè qui in genere parliamo di musica, anche perchè per una volta la musica potrebbe anche tacere. E se siete d'accordo con me, potete anche evitare di pigiare il 'play'.

mercoledì 30 giugno 2010

11/10/2010

Antony & The Johnsons - Swanlights



1. Everything Is New
2. The Great White Ocean
3. Ghost
4. I’m In Love
5. Violetta
6. Swanlights
7. The Spirit Was Gone
8. Thank You For Your Love
9. *Fletta (feat. Bjork)
10. Salt Silver Oxygen
11. Christina’s Farm

*Fletta (feat. Bjork) solo nell'edizione senza libro. A me sembra un controsenso, che casomai la bonus track dovrebbe stare nella special edition. Ma a lui perdoniamo (quasi) tutto!

Da www.antonyandthejohnsons.com:

Antony and the Johnsons will release their new album, “Swanlights”, on October 11th in the UK & EUR via Rough Trade and October 12th in North America via Secretly Canadian. Abrams Image will simultaneously release a special edition of “Swanlights” which will include the CD inside a 144-page hard cover book containing Antony’s paintings, collages, photography and writing. The album only version of “Swanlights” on Secretly Canadian & Rough Trade will include the song “Flétta”, a duet with Björk. The album and book are a continuation of Antony’s work exploring his connection to the natural world.
While “I Am a Bird Now” is compelling in its vulnerability and “The Crying Light” is a masterpiece of austerity, “Swanlights” may be Antony's most wide-rangingly emotional work to date. It is a record that is at moments heartbreakingly tender, and at other times has a joyful gleam to its teeth. Unlike previous work, which was often quite sparsely voiced, on “Swanlights” the vines in the garden are overgrown and the sound palette has become more exotic; strange percussive elements, John Cale-esque string drones, heavily distorted guitars and symphonic winds and strings thread the song cycle together.
“Everything is New” opens the album with a newborn piano melody that quickly gathers in momentum and excitement. Strings and bursts of percussion carry the song forward in a feral cacophony of sound. Later on the album, the title track “Swanlights” finds us navigating a primordial and hallucinatory world of hazy guitar tones. The enigmatic layered melody of “Swanlights” emerges from a glistening soundscape. A central image on the album, Antony explains what he means by the word “Swanlights”: ”It's the reflection of light on the surface of the water at night. It’s the moment when a spirit jumps out of a body and turns into a violet ghost.” On “Thank You For Your Love”, Antony expresses a soul-infused sentiment of gratitude, but the song progresses into urgency, leaving behind the 4/4 rhythmic structure and breaking into an emotional gallop that reveals an underlying pathos.
The “Swanlights” book is a collection of thought-provoking paintings, drawings, collages, photography, and writings. Dreamlike and often bleakly environmental, Antony depicts a natural and spiritual world under siege. Much of the work aches with a forlorn romanticism. In some pieces, the artist draws together fragments of the past, the present and the future to create a ghostly sense of omniscience. One image features a portrait of the artist with his great grandmother’s face projected upon his own, creating a ricochet through time and genealogy. Found images of natural landscapes are stained with scrawls of ink, indicating invisible presence and movement. Some pieces are more conceptual; in “Cut Away The Bad”, the artist removes corrupted elements in an attempt to restore balance. In pieces like “I Want To Help” Antony sews a torn landscape back together with a magical intent.
Music and visual art intersect in these two presentations of “Swanlights” to create an arresting vision of the world through the artist’s eyes.

(Almost) Blue

Avevo pensato per l'estate ad una compilation tematica sulla parola 'bird', ma complice anche la fantastica puntata di ieri sera di Moby Dick con scaletta tutta di canzoni con invece 'blue' nel titolo e con annesse richieste di compilation tematica in questo senso, ho cambiato target. La scaletta di ieri serà l'ho riveduta e corretta, soprattutto nel senso di aggiungere qualcos'altro che c'era nel mio iPod e naturalmente escludendo 'blu' e 'blues' che altrimenti sarebbe stato troppo facile. Ad ogni modo non è esattamente un ascolto fresco fresco, allegro allegro, estivo estivo, seppure di grande musica sempre si tratti e l'unica controindicazione è che se qualcuno si trovasse momentaneamente in una fase 'blue', ecco, difficilmente riuscirà a risollevarsi con questa compilation! :) Ma bando alle ciancie..


Tracklist:

01. Blue - JONI MITCHELL
02. Almost Blue - ELVIS COSTELLO
03. Pale Blue Eyes - THE VELVET UNDERGROUND
04. Words Tangled In Blue - BARZIN
05. Little Girl Blue - NINA SIMONE
06. Came Blue - SMOG (Bill Callahan)
07. Famous Blue Raincoat - LEONARD COHEN
08. Blue Moon - BILLIE HOLIDAY
09. Blue Christmas - SCOTT MATTHEW
10. Way To Blue - NICK DRAKE
11. Black And Blue - THE CZARS (John Grant)
12. Tangled Up In Blue - BOB DYLAN
13. Blue In Green - MILES DAVIS & JOHN COLTRANE
14. Blue Valentines - TOM WAITS
15. Little Blue Eyes - PALACE MUSIC (Bonnie 'Prince' Billy)
16. Blue Angel - ANTONY AND THE JOHNSONS

Bonus:

17. Blue - CAT POWER
18. Almost Blue (Live) - CHET BAKER

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martedì 29 giugno 2010

John Grant - Live @ Strand (23.06.2010)

Concerto me-ra-vi-glio-so di John Grant in Svezia tenuto la settimana scorsa. Qualità audio eccelsa dato che l'ho rippato direttamente da una radio svedese e qualità del contenuto musicale ancora più eccelsa!!! 9/12 dell'album + le mie due canzoni preferite dei The Czars (Drug e LOS) + un inedito che sarà nel prossimo album (che richiama mooooolto 'Vibrate' di Rufus Wainwright) + 'Fireflies' che è uno dei 4 pezzi contenuto nel secondo CD della special edition di 'Queen of Denmark' e che quindi per molti di voi potrebbe essere come una sorta d'inedito (e lo sarebbe stato anche per me dato che l'ho comprato in vinile se non ci fosse stato il mio carissimo upgrade2afterlife che non smetterò mai di ringraziare! :D).


Setlist:

Drug
TC & Honeybear
Where Dreams Go To Die
Sigourney Weaver
Marz
Chicken Bones
Silver Platter Club
You Don't Have To
Queen Of Denmark
It's Easier
Jesus Hates Faggots

Encores:

LOS
Fireflies

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Fermatela! Abbattetela! Disintegratela!

No, non si fa così! Ma sta Iezza si prendesse la sorella ed entrambe andassero a bailar e a distruggere qualche canzone della Ciccone, cazzo! Non si rovina così un capolavoro! Vergogna!!!! ;)

lunedì 28 giugno 2010

Returnal

No, non sono diventato improvvisamente un fan dell'hypnagogic pop e l'unico motivo per cui è apparso fra i miei ultimi ascolti il nuovo lavoro di Daniel Lopatin (Oneohtrix Point Never) è che fra un mese circa uscirà un 7" della title track (Returnal) il cui lato A vedrà la reinterpretazione di Christian Fennesz e il lato B invece un'altra reinterpretazione questa volta invece ad opera del nostro Antony. E dunque mi debbo documentare preventivamente! :)

venerdì 25 giugno 2010

Vuvuzelas



Sapete da dove vengono le Vuvuzelas???


E c'è chi ci soffia dentro per 90 minuti! :)

mercoledì 23 giugno 2010

O voi, amanti delle cover fatte da Peter Gabriel :)

Questa, nuovissima, effettivamente si salva solo per le finalità benefiche dell'operazione. Lo zio Tom non si coverizza!!!!!!!!!!!!!!! Giammai!!! :)

Peter Gabriel » Tom Waits from The Voice Project on Vimeo.

martedì 22 giugno 2010

Le pagelle del primo semestre (Finale)

Le ultime pagelle sono per i capo classe, ma che dico.. per i rappresentanti d'istituto! :) quelli cioè che se fossero stati vecchi vinili (ma in realtà di due ho comprato anche il vinile d'importazione, ma non ho dove farlo girare!) sarebbero già gracchianti e consumati dalla puntina, dunque quelli che valuterei.. fra l'ottimo e l'imprescindibbbile!! :)
Ma prima il riassunto omnicomprensivo in musica (praticamente tutti i 20 brani che ho linkato dal tubo) e va da se che chi avesse scaricato le precedenti compilations mensili li ha già tutti, anche se non ricompresi e miscelati in un unico potenziale CD :D).

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#3. Sam Amidon. I See The Sign


(Prendete un folk singer di quelli rigorosi ed ortodossi, poi mettetelo nelle mani di un compositore ed arrangiatore folle, sebbene non olandese -vero faseREM? ;)- e il risultato è qualcosa di sublime. Le orchestrazioni al limite del bislacco di Muhly infatti non appesantiscono ne rendono melensa e ridondante la scrittura di Amidon proprio perchè di suo è praticamente priva di linee melodiche. Un piccolo gioiello che presto sarà annoverato fra i classici!)


#2. Inlets. Inter Ambiter


(Opera prima ma già pienamente compiuta per questo giovane cantautore di Brooklyn di cui sono certo sentiremo parlare molto in futuro. Sicuramente la più grossa sorpresa musicale del primo semestre! La cosa che ti colpisce ascoltando questo disco e che nonostante è facile riconoscerci un mare di citazioni ed ispirazioni -dai Grizzly Bear a Rufus Wainwright, dai Radiohead ai Dirty Projectors, ma potrei continuare- alla fine ci si rende conto di come sia comunque un ascolto originale ed unico! Davvero eccelso! :D)


e last but not least, ma non credo qualcuno nutrisse dubbi in merito circa quale disco si trattasse..

#1. John Grant. Queen Of Denmark


(La Bella Union quest'anno non ha sbagliato un colpo, su questo siamo tutti d'accordo. Ma chi poteva aspettarsi un diamante splendente come questo? Io personalmente ero già rassegnato a non ascoltare più la sua fantastica voce, perchè dopo lo scioglimento dei The Czars sapevo che Grant era in una fase di depressione tendente all'autodistruzione, dunque 1000 grazie ai Midlake per avergli salvato la vita e a John Grant per queste meravigliose canzoni. Credo che il disco contenga almeno 6 o 7 potenziali singoli che in un mondo perfetto sarebbero in rotazione su tutte le radio, ma non essendo così temo che debba semplicemente accontentarsi di essere al #1 su almostblueinreverse! :D)


P.S.: Sempre nei commenti i links di questi 3 ultimi dischi..

lunedì 21 giugno 2010

Le pagelle del primo semestre (Parte 4)

E così siamo giunti in zona secchioni, quelli cioè che sono sempre preparati e anche quando il compito in classe non va in modo straottimo si prendono comunque un bel voto dal prof. e che quindi valuterei ..quelli che se anche facessero un disco solo voce e vuvuzelas sarebbero comunque sempre i cocchi del prof!! :)

#7. The National. High Violet


(Dite che 'High Violet' è un passo indietro rispetto a 'The Boxer'? Mah, chissà.. se anche fosse però questo rimane un album comunque fondamentale per i Dessner. Coniugare qualità e potenzialità commerciale non è affatto esercizio semplice e però a loro è riuscito davvero tremendamente facile..)


#6. Shearwater. The Golden Archipelago


(Il capitolo finale della trilogia naturalista di Meiburg non delude le attese, seppure non raggiunga le vette di 'Rook' e in parte anche di 'Palo Santo'. Manca l'incanto paesaggistico e l'ineluttabilità della catastrofe imminente, suggestioni che in precedenza invece erano stati messe in musica direi in modo magistrale. Ma questo è comunque un viaggio verso meraviglie musicali ancora inesplorate. Da National Geographic! :D)



#5. Bonnie 'Prince' Billy & The Cairo Gang. The Wonder Show Of The World


(Il 'principe' è una fede e non si discute mai, neanche quando ci sforna un disco, soltanto all'apparenza, più dimesso del solito. Il fatto è che chi altri è in grado di coniugare in questi affreschi un po alla Raymond Carver ironia e sentimento, carezze e sferzate, quotidianità ed eternità imperiture? No, non c'è nessun altro! E in attesa per il secondo semestre della sua nuova collaborazione con Matt Sweeney eccolo ancora fra i primi della classe! :D)


#4. Johnny Cash. American VI: Ain't No Grave


(Già il fatto di sapere che queste sono le ultime canzoni in assoluto che potremo mai ascoltare da parte di uno dei più grandi cantanti della storia della musica leggera basterebbe a commuoverci. Se a questo aggiungiamo la sua voce sofferente, ma evocativa quanto forse mai in precedenza, non è possibile non inserire questo disco fra le uscite più significative dell'anno. Lunga vita all'uomo in nero!)


E dunque ne mancano ancora tre, sebbene i più assidui fra i frequentatori del blog ormai non dovrebbero avere soverchi problemi per individuare di quali dischi si tratta, altrimenti vi toccherà aspettare fino a domani.. P.S.: Sempre nei commenti i links..

venerdì 18 giugno 2010

Le pagelle del primo semestre (Parte 2)

Continuo il pagellone, che poi però concluderò solo la settimana prossima, proseguendo coi dischi che valuterei ..tra lo strano ma forte e il forte ma strano! :)

#16. Lone Wolf. The Devil And I


(Prendi un folk singer, combinagli un tete a tete col diavolo in persona e poi non stupirti della sua crisi d'identità con tanto di moniker nuovo di zecca e decisa virata verso territori pop. Ma la Bella Union, segnatevi il nome di questa label che la ritroveremo ancora e più volte nelle posizioni alte della classe, ci ha visto giusto di nuovo. Gradevolissimo!)


#15. Beach House. Teen Dream


(Un lui, una lei, una chiesa sconsacrata, una batteria, una chitarra e tonnellate di armamentario elettronico. Praticamente un sogno adolescenziale di melodie stratificate ed armonie meccaniche. Per viaggiare pur restando fermi dove siete..)



#14. Jeffrey 'Luck' Lucas. The Lion's Jaw


(Terzo disco per questo cantautore, arrangiatore e violoncellista, fra gli artisti più sottovalutati al mondo, a mio parere. Confessioni da bar a tinte oscure in una sorta di limbo musicale che richiama da molto vicino Bill Callahan, il Nick Cave introspettivo e Willard Grant Conspiracy. Irresistibilmente meditabondo!)


#13. Joanna Newsom. Have One On Me


(Qui eviterei proprio ogni commento, tanto basta fare una ricerchina su google per leggere tutto il bene, ma anche tutto il male possibile su questo disco. Io faccio parte dei primi, naturalmente :D)


#12. The Black Keys. Brothers


(Qui invece occorre più o meno attenermi a quanto detto su Peter Gabriel. Sono cosciente che oggettivamente c'è di meglio in giro, ma Auerbach & co con la formula del loro blues/southern rock da nuovo millennio ormai perfettamente affinata, li trovo irresistibilmente ammalianti! :D)

P.S.: Sempre nei commenti i links..

Le pagelle del primo semestre (Parte 1)

Avendo cambiato l'iPod in corso d'opera, non mi è possibile, come al solito, utilizzare il contatore degli ascolti per orientarmi sui dischi maggiormente rotati (non arrotati!) per stilare una ipotetica chart list. Ma ormai metà anno ce l'abbiamo alle spalle e sarebbe comunque tempo di pagelle, ma senza esami di riparazione, anche perchè mi interessa valutare solo i promossi a pieni voti, seppur con diverse sfumature. Comincerei quindi il countdown con i dischi che valuterei ..tra lo strano forte e il buono! :)

#20. Peter Gabriel. Scratch My Back


(Ditene pure ciò che volete.. tipo disco di cover inutile, pretenzioso, pretestuoso, scialbo, monocorde, con versioni tutte peggiori delle originali e altro ancora.. ma farsi 'cullare' dalla sua vociona sopra un'orchestra sinfonica è stata per me una delle esperienze musicali più rilassanti di questi ultimi mesi caratterzzati altrimenti da stress continuo!!!) :)


#19. The Irrepressibles. Mirror Mirrow


(Eccessivo, barocco, magniloquente, geniale, melodrammatico.. la cosa più vicina all'omonimo album d'esordio di Antony & The Johnsons che abbia mai ascoltato!)



#18. Elva Snow. Elva Snow


(Consigliato vivamente a coloro che credevano Scott Matthew fosse solo uno scassaballe e depresso cantante di ninne nanne e 'frociate' varie dalla voce insopportabile) :)


#17. Xiu Xiu. Dear God I Hate Myself


(Oddio qui cosa dico? Jamie Stewart è depresso, gay e con una voce che molti trovano effettivamente insopportabile!!! :) Però in questo disco c'è almeno il tentativo di voler essere un po più apprezzato dalle masse e dalle massaie! Elettronica da videogames e tematiche un po meno cupe seppur sempre sul nichilismo andante, ma qualsiasi cosa faccia io mi ritrovo sempre grato ed entusiasta!)


P.S.: Nei commenti i links degli album del mio pagellone e al termine del countdown, la compilation con tutte le canzoni dei filmati youtube!

mercoledì 16 giugno 2010

Sul soffocare


Non sono passati nemmeno 6 mesi dalla sua morte che ecco arrivare la prima ristampa postuma di un disco di Chesnutt. Questo tipo di operazioni mi lasciano sempre un po perplesso, nella fattispecie poi perchè si tratta dell'unico suo album uscito per una major e la cui ristampa fra le molte possibili è forse quella meno necessaria, se non artisticamente parlando almeno a livello di collezionismo. 'About To Choke' del 1996 (letteralmente 'Sul Soffocare') è ad ogni modo forse, e qui mi sbilancio, il suo miglior album pre Constellation Records. Disco intimista e prevalentemente acustico, dove però non mancano alcune folgorazioni di puro rock e qualche accenno vagamente psych. Tutto sommato perfetto per far risaltare con anche una certa violenza le liriche intrise di poesia in cui si alternano, al solito, disperato cinismo e delicati affreschi. Dalla dolcezza pianistica di 'Myrtle' fino alla crudezza rock di 'Giant Sand' qui c'è tutto il Chesnutt più autentico. E siccome però queste operazioni a me non piacciono, nei commenti troverete i links per scaricarvelo loseless (senza nemmeno la compressione mp3), perchè in fondo allora preferisco il disco tributo, con tutte sue cover, che stanno preparando i Cowboy Junkies le cui finalità le trovo onestamente più sincere e meno orientate alla mera pecunia. Esattamente cioè come era Vic.

Il record mondiale di 'esattamente' in 5 minuti

Speravo non ci fossero richieste per riascoltare la 'meravigliosa pantomima' (come l'ha definita poi Silvia) andata in onda ieri sera su Radio2 e invece ho la mailbox mezza piena in tal senso! Crudeli che siete! ;) Ora mi chiamerà anche la Perego per lo Show dei Record, che credo di poter entrare a pieno titolo nel guinness dei primati per il numero di volte (credo 18) in cui ho pronunciato la parola 'esattamente' in soli 5 minuti. Mi consolo però per aver finalmente vinto il capo di vestiario feticcio dell'estate 2010 (ma non sono stato l'unico di quelli che frequentano abitualmente il blog a vincere ieri :D), anche se come capirete la domanda a cui si doveva rispondere per vincere era stata diciamo più o meno concordata nei giorni scorsi, per cui avete presente quello spot che fa: "Ti piace vincere facile?" :)

martedì 15 giugno 2010

Mark Lanegan, acoustic tour, Glasgow 26.04.10

Fantastica performance immortalata in un bootleg di eccellente qualità audio. Lanegan al suo meglio e completamente in acustico! :)


01 [03:39] When Your Number Isn't Up
02 [03:44] One Way Street
03 [03:10] No Easy Action
04 [01:57] Miracle
05 [03:28] The River Rise
06 [03:23] Shanty Man's Life
07 [02:52] Like Little Willie John
08 [03:09] Don't Forget Me
09 [02:57] where the twain shall meet
10 [03:03] Message To Mine
11 [03:06] Can't Catch The Train
12 [02:48] Mirrored
13 [03:44] Resurrection Song
14 [04:14] The Harp
15 [04:17] One Hundred Days
16 [02:21] On Jesus' Program
17 [01:26] encore applause
18 [03:59] Misirlou
19 [05:13] Traveler
20 [01:26] Bombed
21 [03:25] Wild Flowers
22 [04:33] Hangin' Tree


lunedì 14 giugno 2010

Canzone d'ammmore!

Confesso che nessun'album nuovo, anche di quelli che vi avevo elencato pure oggettivamente e/o soggettivamente gradevole, mi prende a tal punto da ispirarmi una recensione. Quindi stamattina vi beccate invece la mia seconda canzone preferita dell'anno (dietro a 'Marz' di John Grant), live con Emmett Kelly (aka The Cairo Gang) e Susanna Wallumrod (Susanna & The Magical Orchestra). "L'odore della tua 'cosa' sui miei baffi o risolvere insieme ed in silenzio un cruciverba". Complicità sessuale e intellettuale. Cos'altro chiedere a una storia d'amore?

lunedì 7 giugno 2010

Recensione su richiesta..


Cliccando sull'immagine (uno screen capture degli ultimi dischi caricati nel mio iPod) per ingrandirla, vi proporrei di segnalarmi se fra queste ultime uscite ve ne fosse qualcuna su cui gradireste qualche parolina da parte mia. Io un'idea ce l'avrei, ma lascio un paio di giorni per farmi sapere se desiderate approfondire qualcun'altro di questi dischi in particolare! Questo blog è democrazia diretta musicale (altro che i soviet!) :)

sabato 5 giugno 2010

Postrockando

Tempo fa vi parlai della mia fase postrock soprattutto direi Constellation Records (ma anche altre cose come Mogwai, Explosion In The Sky, i primi Sigur Ròs, Tortoise e altre band ancora). Dunque se anche voi aveste avuto questo genere di 'fissa' in un certo periodo della vostra vita non perdetevi per nessuna ragione lo speciale post-rock di Moby Dick di lunedì 7 giugno (fra due giorni). Ore 21:00 Rai RadioDue, a fianco di Silvia Boschero ci sarà Moltheni (che oltre ad essere un eccelso cantautore è anche uno dei più grandi conoscitori musicali tout-court di questo paese). Ci sarà da ascoltare grande musica e sicuramente anche da imparare qualcosa! Imperdibbbbbile (con 5 'b')!

martedì 1 giugno 2010

I vespri serali

Questo è credo il più bel periodo dell'anno e la penso così fin da piccolo. Ho sempre amato, fra la fine di maggio e l'inizio di giugno, specialmente le ore che fanno transitare il tardo pomeriggio nella prima sera. Diciamo l'intervallo di tempo fra le 20 e le 21 in cui il sole in lontananza ci saluta promettendoci nuove meraviglie nel giorno che verrà e lanciando i suoi riflessi luccicanti sulla superfice marina calma e appena ombrata di quel blu notte che sta per arrivare. Ogni tanto in questo periodo mi prendo una serata per passeggiare solitario per le spiagge frastagliate sotto il Conero ed è davvero una cosa tonificante, più per lo spirito che per il corpo a dire il vero. Certo per rendere tutto perfetto serve un sottofondo adeguato che in questo 2010 mi arriva dal primo disco di Redhooker, dal titolo perfetto di 'Vespers' (nella colonnina a destra anche un link per chi volesse provarlo).
Redhooker è in realtà Stephen Griesgraber il chitarrista dei Johnsons di Antony, di prima che entrasse nella band Rob Moose, ma ad ascoltare l'album non lo diresti. Tranne un paio di sporadiche eccezioni infatti la chitarra rimane un elemento marginale rispetto al cuore pulsante della musica avvolgente di questo lavoro che rimanda invece (e non solo per il suo essere solo strumentale) a certe atmosfere dei Clogs e dei Balmorhea per l'uso del trio d'archi (capitanati dal violino di Maxim Moston, tanto per restare nei Johnsons) e del clarinetto. E' musica estraniante nel suo portarti in un universo ovattato e sognante, cancellando ogni traccia della frenesia dalle nostre vite di formiche impazzite in un mondo ancor più pazzo. Perfetto per l'appunto nelle passeggiate preserali di questo scorcio di fine primavera.

venerdì 28 maggio 2010

Diavoli, assassini, squali e cuori oscuri

Volevo scrivere due righe sul sorprendente Jeffrey 'Luck' Lucas (una scoperta per me) e il suo nuovo album che potremmo dislocare spazio-temporalmente (sono ancora in febbre da Lost!) fra il primo Callahan e l'ultimo Cave, ma questo è un periodo in cui devo fare talmente tante cose che non mi bastano le 24 ore giornaliere (ieri mi son dimenticato anche di mangiare, tanto per capirci) e dunque devo soprassedere. D'altronde uno dei suoi pezzi sta però nella compilation di Giugno che a questo punto vi anticipo. Compilation che dopo le recenti abbuffate pop/melodiche/easy listening dal recente passato torna nel 'fil rouge' (anzi 'fil bleu'! :D) canonico. Sono andato nei meandri del mondo cantautorale alternativo e fra le ultimissime uscite ho perlustrato per voi gli angoli bui, gli spigoli dimenticati e ragnatelosi. Sono salito nelle soffitte cigolanti e polverose alla ricerca di tesori inesplorati e il risultato è questa compilation dai toni crepuscolari, lungo cui si dipana anche un sottile velo di inquietudine. "Devils, murders, sharks and dark hearts" è il 'sottotitolo' prendendo i temi di alcuni pezzi contenuti nella stessa e che credo renda bene l'idea di che cosa vi accingete ad ascoltare. Io ce l'ho sull'iPod da un paio di giorni e vi confesso che è.. absolutely stunning! Ma forse sono di parte! :D


The Devil & I (Part 1)
LONE WOLF
Stuck On The Job
MICAH P. HINSON
The Sadiest
JEFFREY LUCK LUCAS
Chicago
SLEEPY SUN
Lapse
BILL CALLAHAN
Open Arms Of Gold
MAXIMILIAN HECKER
Right Where You Are
LILIUM ft. HUGO RACE
My Only Friend
WILL OLDHAM
Track Of Time
ANNA VON HAUSSWOLFF
Killed By The Sun
ED HARCOURT
I'm A Shark
TODD BURGE
A Life Eroding
SONGDOG
Little Dark Heart
COWBOY JUNKIES
What Goes On
LAMBCHOP
The Meaning Of The Ritual
VILLAGERS
Oh Pretty Boy You're Such A Big Boy
MENOMENA
True Love Will Find You In The End
DANIEL JOHNSTON & BEAM!
Wide Open World
JOHN COMMON & BLINDING FLASHES OF LIGHT
The Devil & I (Part 2)
LONE WOLF

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martedì 25 maggio 2010

In My Worried Shoes

Ormai non vi beccate solo le mie compilation, ma anche quelle degli altri. Questa ad esempio è quella fatta da Feelglass, dal titolo 'In my worried shoes' e che 'featura' 51 grandissime cover ad opera di grandissimi artisti (ovviamente dal 'principe' ai Calexico, da Bowie a Costello, dai Julie's Haircut a Patton, da Callahan a Waits, da Nina Simone agli Shearwater.. insomma ce n'è per tutti i gusti).



Trovate tutto quanto (tracklist e files) qui!

P.S.: FG, da webmaster italiano di Will Oldham, volevo chiederti cosa ne pensavi della mia retrospettiva di qualche settimana fa!

La fine


A richiesta un post dedicato alla puntata conclusiva di Lost, difficilissimo da scrivere perchè non voglio rovinare la sorpresa a tutti coloro che si apprestano a viverlo nella versione italiana (la settimana prossima su Sky e quest'estate poi su RaiDue). Difficile anche perchè io ho sempre ritenuto Lost non un semplice telefilm, bensì il più grande TV show mai pensato, scritto e realizzato. JJ Abrahms, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber sono dei geni assoluti, non ci sono dubbi al riguardo anche fra gli inevitabili alti e bassi (ovviamente i 'bassi' sono stati notevolissimamente inferiori agli 'alti') di questi 6 anni di sceneggiature e riprese anche perchè tutta la serie sarebbe dovuta durare molto di meno, ma la ABC ha imposto un allungamento del brodo della sua gallina dalle uova d'oro. Probabilmente se il tutto si fosse chiuso con la quarta stagione (come originariamente previsto) anche la storia sarebbe andata (e finita) in modo diverso e la genialità dei 3 la si può comunque soppesare grazie a queste imposizioni dall'alto. Lost, per tanti in tutto il mondo (me compreso) ha rappresentato 'un'esperienza' non semplicemente 111 episodi di svago, riflessione, commozione, avventura e divertimento e ora che tutto è finito la sensazione di 'vuoto' innegabilmente c'è. In giro per il web, fra spoiler vari, leggerete che il finale è stato ambiguo e che ha diviso i fans. Io non la penso assolutamente così e con me saranno certamente d'accordo tutti coloro per i quali Lost ha rappresentato 'un'esperienza' e non semplicemente un telefilm. Io credo che il finale sia stato degno, anzi degnissimo, un coronamento del tutto, l'apice della genialità! Certo qualcuno obietterà che non tutti i nodi sono stati sciolti, ma onestamente trovo giusto che sia così. 6 anni di flashback e flashforward, intricati misteri, salti temporali e misticismi elettromagnetici avevano reso la matassa praticamente inestricabile del tutto, ma la poesia (pura) dei 10 minuti conclusivi credo ripaghi abbondantemente le poche domande rimaste senza risposta. Sono 10 minuti che si rivolgono direttamente a noi 'experienced' più che ai normali telespettatori e che però dall'altro lato lasciano un epitaffio globale di pace e speranza. E' stato difficile anche per uno come me, che si emoziona molto difficilmente, non viverli col groppo in gola. E dunque se fra chi legge questo mio cazzeggio ci fosse qualcuno che non avesse mai visto nemmeno un episodio, beh il mio caldo invito sarebbe proprio quello di partire con il mitico Lost 1x01 (Episodio pilota) e sono più che certo che poi mi ringrazierebbe. Peraltro se non si volessero acquistare i DVD ho letto che quest'estate RaiDue (probabilmente quotidianamente, in seconda e terza serata) passerà tutti gli episodi delle 5 stagioni precedenti prima della sesta ed ultima. Un'occasione davvero da non perdere! Perchè Lost un po come 'The Dark Side Of The Moon' è fuori dalle mode e dal tempo (in ogni senso! :D) : un classico che è e resterà sempre attuale! E ora per chiudere in bellezza il mio sproloquio ecco un Damien Rice d'annata che Hurley ascoltava in cuffia in un finale d'episodio della prima stagione..



P.S.: Per chi invece si fosse arreso alla prima stagione (in questo caso sarebbero più intelleggibili) o magari per chi non gliene fosse mai fregata una cippa di Lost, ecco i 3 minuti finali di cui tutto il mondo parla in queste ore..