giovedì 15 gennaio 2009

Il mio Disco della Settimana (3)

Dopo aver riunito le parti del mio 'moniker' (come direbbe J.Lo), prima Antony e poi Bird, questa settimana non posso non parlare di...

ANIMAL COLLECTIVE - Merriweather Post Pavillion

Audio CD (January 20, 2009)
Original Release Date: 2009
Number of Discs: 1
Label: Domino
ASIN: B001MW0J2O
GENRE: Psych-pop.

1. In The Flowers
2. My Girls
3. Also Frightened
4. Effigy
5. Summertime Clothes
6. Daily Routine
7. Bluish
8. Guys Eyes
9. Lion In A Coma
10. No More Runnin
11. Brother Sport

Una cosa che proprio detesto è accodarmi alla massa e dunque trovo alcune difficoltà nel parlarne bene. Eppure la massa, in fisica, è anche la misura dell'inerzia offerta dai corpi al cambiamento del proprio stato di moto. Stabilito ciò, poiniamola pari a 0 ed otteniamo la perfetta quantizzazione evolutiva del collettivo stesso. Insomma mi è davvero necessaria la scienza per poter proseguire. Applichiamo ad esempio il concetto all'ottica geometrica: un disegno statico ed immoto che solo illusoriamente viene percepito come flusso dinamico. Ecco, ora ci siamo vicini: 'Merriweather Post Pavillion' è un'illusione auditiva. In realtà affatto dissimile al caracollante folk minimal-floreale di 'Campfire Songs' e 'Here Comes The Indian'. La sovrastruttura caleidoscopica è solo forma applicata e non anche sostanza compositiva, sebbene indubbiamente sia anche il principale punto di forza dell'operazione, o magari di debolezza, in funzione di come le papille gustative dell'ascoltatore percepiscano il pasticcio (solo in senso culinario) una volta sfornato. Perchè tutto si può dire tranne che si possa rimanere indifferentemente neutri al suo cospetto. Non c'è dubbio, il Panda, come tutti gli orsetti di questo mondo, s'è tolto l'aurea di tenero pelouche mostrandosi finalmente il feroce onnivoro che è, fagocitandosi cioè in un sol boccone gli altri tre membri del collettivo. E allora eccoli i suoni corposamente folli del suo 'Person Pitch', eccoli a saturare ogni spazio dello spettro sonoro nel loro magmatico e lisergico saliscendi. Eccoli ad impantanarti nella loro rete vischiosa, una ragnatela avvolgente, disturbata e mortale, cubista e futurista. Un'elettronica fragorosamente ovattata, a tratti catramosamente soffocante ed in altri pindaricamente psichiedelica. Mi spiace davvero accodarmi alla massa, ma se questo non è un gran disco allora io sono un fisico quantista strafatto di LSD in preda ad un'allucinazione otticoauditiva!

VOTO: 8,5

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi dai la spinta definitiva per cercarlo
grazie

Fandorin ha detto...

che bello sto disco...E bella recensione, complimenti