Se i Katkhuda sono stati la colonna sonora dell'estate, questo disco m'ha tenuto compagnia per gran parte dell'autunno. Direttamente da Macerata, anche se non si direbbe, e tutto da sola, anche se il titolo è: "A due"..
#7
Audio CD (October 17, 2008)
Original Release Date: 2008
Number of Discs: 1
Label: Urtovox Record
ASIN: B001KKWV5G
GENRE: Avant-pop; Songwriter.
1. New manner
2. Funky show
3. Morbidalga
4. A new room for a quiet life
5. Modern lover
6. Clear my eyes
7. Pop goes to St. Peter
8. Sugarise
9. Secrete cassette
10. Double J
11. Taiga
(se ti piace anche The Dresden Dolls, Amanda Palmer, Lydia Lunch)
recensione da ONDAROCK:
...Anche in “A due” prevalgono i numeri eccentrici (ma maggiormente meditati, studiati, estesi) di vaudeville sensuoso, di music-hall Broadway-iano, di cadenze esotiche e melodie psichedeliche, come in “Pop Goes To Saint Peter”, un treno di ritmati esotismi (tango, twist, orchestrina rumba), un capolavoro di vocine suadenti, entusiastiche o spiritate, e un umore aggressivo-frenetico che ricorda persino i Dead Kennedys. Anche meglio è “A New Room For A Quiet Life”, bossanova luciferina percussiva per piano martellante, un Nine Inch Nails al femminile dedito alla tropicalia. Invece “Modern Lover”, sonata stralunata ricolma di luminescenze di tastiera (non meno allucinogene), acquieta la tempesta ormonale.
...Lungi dalla profondità o dall’erudizione, questa maestrina della contaminazione gioca a fare l’intrattenitrice vellutata, ma importandovi la deontologia della punkette in fase di transizione, o di rocker-coraggio. La maturità delle canzoni, scarsa o poco ostentata, è sfruttata fino al camuffamento sistematico dei connotati (con i metodi più disparati, a tratti quasi disperati), e finisce per essere operazione ai limiti. Pur senza un vero e proprio self-control, non le manca di certo il feeling della vibrazione energetica, l’idea originale che fa sobbalzare il brano, la cura sottesa all’inventiva variabile (ambiziosa e no).
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...Lungi dalla profondità o dall’erudizione, questa maestrina della contaminazione gioca a fare l’intrattenitrice vellutata, ma importandovi la deontologia della punkette in fase di transizione, o di rocker-coraggio. La maturità delle canzoni, scarsa o poco ostentata, è sfruttata fino al camuffamento sistematico dei connotati (con i metodi più disparati, a tratti quasi disperati), e finisce per essere operazione ai limiti. Pur senza un vero e proprio self-control, non le manca di certo il feeling della vibrazione energetica, l’idea originale che fa sobbalzare il brano, la cura sottesa all’inventiva variabile (ambiziosa e no).
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3 commenti:
che ne pensi di questi?
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interessante davvero....
grazie per la segnalazione! :)
di nulla!
da tuo lettore sapevo che poteva piacerti :)
anzi...meriterebbe più diffusione hehehe
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