giovedì 21 gennaio 2010

Philly

Si, avevo ragione! La versione minimal cameristica di Peter Gabriel commuove, ma quella del finale del film (peraltro cantata da un Neil Young in costante lotta con la tonalità, ma questo la rende ancor più toccante, secondo me) fa proprio piangere. Seppure l'abbia visto un pò distrattamente qualche anno fa, le immagini del Tom Hanks bambino che gioca in spiaggia sulle note di quel pezzo m'erano rimaste davvero indelebilmente impresse in mente. Ora provate anche voi a trattenere la lacrimuccia..

A volte penso di sapere/che cos'è l'amore/e quando vedo la luce/so che andrà tutto bene. Ho i miei amici nel mondo/avevo i miei amici/quando eravamo ragazzini/e i segreti venivano svelati. Città dell'amore fraterno/posto che chiamo casa/non voltarmi le spalle/non voglio rimanere solo: l'amore dura per sempre. Qualcuno sta parlando di me/pronunciando il mio nome, dicono che non sono da biasimare/perché non mi sono mai vergognato di amare. Philadelphia/citta dell'amore fraterno, amore fraterno. A volte penso di sapere/che cos'è l'amore/e quando vedo la luce/so che andrà tutto bene...


Nessun commento: